ANNO 2022
Sebbene anche nell’anno 2022 siano persistite le difficoltà
legate alla diffusione del Covd-19, possiamo affermare che l’attività del
nostro Istituto si è svolta, per tutto il periodo di riferimento, senza
particolari difficoltà; forte dell’esperienza maturata negli anni precedenti in
materia di profilassi, delle cautele adottate nella realizzazione delle
attività ed un clima più sereno per quanto riguarda i timori dell’infezione il nostro team di operatori, coordinatori e
collaboratori ha lavorato con continuità per portare a termine gli obiettivi prefissati.
Tutte le principali iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte anche
nel 2022, come per altro era avvenuto nei due anni precedenti, malgrado la
pandemia.
Come sempre mi piace porre in premessa quello che di solito è
consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un sincero e sentito
ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto sopra: al nostro
attuale direttore scientifico Nicola Stilla, per aver saputo pianificare
l’organizzazione dei servizi dell’Istituto, alla dirigenza regionale e
nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che hanno
costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività riabilitative
Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva, all’equipe di
operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo con coscienza,
attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci Revisori dei
Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario regionale Stefano
Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo tutte le attività,
dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con il prezioso
supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona, Lorena,
Roberto e Roberta; la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti pubblici
e privati (in particolare al nostro partner che ormai da molti anni collabora
con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce, l’Associazione
Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini, amici e
conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo delicato
frangente.
L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività: le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione: sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio.
Anche nel 2022, l’area nella quale si è investito maggiormente è
stata quella della RIABILITAZIONE dei
giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età
adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2022, malgrado le
difficoltà, sono stati realizzati tre campi estivi: un campo estivo a sfondo
educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà
aggiuntive dai 10 ai 23 anni (“Insieme alla scoperta delle possibilità di
autonomia nel quotidiano”), un Soggiorno estivo per famiglie, destinato alle
famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con
eventuale disabilità aggiuntiva, e un campo estivo per ragazzi e ragazze con
sola disabilità visiva tra gli 11 e i 23 anni (“A passo sicuro”).
Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce presso le sedi di Brescia, Milano e Como; a fine 2021, grazie ai fondi messi a disposizione dal progetto “Bloom Again”, è stata infatti aperta la nuova sede del servizio presso gli spazi messi a disposizione dalla Sezione territoriale U.I.C.I. di Como. Ringraziamo nuovamente il nostro Consigliere I.Ri.Fo.R. e Presidente della Sezione U.I.C.I. di Como Claudio Lacorte per tutto questo.
Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate.
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“SOGGIORNO
ESTIVO PER FAMIGLIE”
L’edizione
2022 del Soggiorno estivo famiglie, ha avuto luogo anche quest'anno nel mese di
luglio presso la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE). Ha
visto la partecipazione di n. 16 famiglie con bambini dagli 0 ai 10 anni
provenienti dal territorio della nostra regione. Organizzazione, principi e
obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre per garantire l'efficacia
e gli entusiasmi che da sempre questa iniziativa suscita:
-
durata
di 10 giorni
- residenzialità per sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente
- 9 attività proposte a genitori e piccoli con disabilità visiva e/o pluridisabilità
- 1 attività specificatamente pensata e riservata per i genitori
-
1
attività collettiva specifica per fratelli/sorelle
-
animazione
per il gruppo di fratelli/sorelle quest’anno particolarmente numeroso.
Lo scopo del progetto è dal 2006 il medesimo: concentrare,
in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità abilitative/riabilitative,
di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie per
affrontare nel migliore dei modi la disabilità visiva e complessa dei piccoli.
Aspetti salienti di questa edizione:
·
ancor più dello scorso anno, hanno partecipato molte
famiglie giunte a quest’esperienza per la prima volta e senza aver frequentato
il servizio di Intervento Precoce;
·
purtroppo la partecipazione è stata la più basa degli ultimi
anni (solo 16 le famiglie partecipanti); purtroppo i contagi da Covd-19 hanno
obbligato alcune famiglie a rinunciare alla partenza all’ultimo minuto;
·
abbiamo avuto in questa edizione la più numerosa presenza di
sorelle e fratelli dei piccoli con disabilità visiva, e questo ha permesso di
coinvolgerli in maniera massiccia nelle attività;
·
la minore partecipazione ha permesso alle famiglie di accedere alle attività con
maggiore frequenza, cosa che ha sicuramente giovato alla dimensione
riabilitativa e formativa dell’esperienza.
I 10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta,
di sfruttare i numerosissimi vantaggi che tale formula consente potendo
dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.
Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività
previste nella precedente edizione. Come sempre, si è tenuto a rispettare la
parità di ore complessive individuali all'interno della quale invece ogni bimbo
ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività in rispetto
del suo percorso individuale.
I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i
punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più
completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha
consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni o idiosincrasie.
Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto
modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:
·
fisioterapia
·
stimolazione
e gioco basale
·
neuro-psicomotricità
·
stimolazioni
visive
·
musicoterapia
·
psicomotricità
·
pre-orientamento,
mobilità e autonomia Personale (OM&AP)
·
idroterapia
·
logopedia-disfagia
con consulenze sul linguaggio
· massaggio
individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio
linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di
massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare uno spazio di
relax, di nuova percezione o riscoperta della consapevolezza corporea per un
riequilibrio fisico ed emotivo. Facile intuire come genitori più rilassati
affiancheranno bimbi più tranquilli.
Riconfermata invece, come sempre, la formula che
caratterizza anche il progetto annuale
di Intervento Precoce ossia:
· la
partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in
tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si
osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato
o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli
in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento
dell'attività;
· i
momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti
(famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come
ulteriore incentivo allo scambio di esperienze e alla condivisione.
La validità della proposta di tipo residenziale ha
nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel progetto
iniziale e che qui vengono ri-elencati:
· fornire
la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al
minimo i tempi di trasferta;
· fornire
una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si
sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;
· fornire
ai bambini, sia grandi che piccoli, un momento di socializzazione “tra pari”
spesso difficile da organizzare, ma fondamentale per il giusto sviluppo
psico-fisico e personale che la loro età necessita;
· ottimizzare
l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle
esigenze specifiche delle varie attività (es. l'osservazione ai pasti della
logopedia-disfagia).
Inoltre
· dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere
un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi
(osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i
terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti
collettivi, ecc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con
altri coetanei: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è
portati a pensarci, considerato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la
nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare
risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.
Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata
un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività
a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli
operatori presenti. Quest'anno, i
gruppi sono stati 3: quello dei piccolissimi, quello dei “nuovi” e quello di
“nuovi + grandi” insieme. Per le misure anti Covid-19 adottate, come nella
precedente edizione, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo”
l’esperienza di musicoterapia che però é stata più lunga del solito e
apprezzata come sempre. Stessa proposta anche ai nuovi che però poi si sono
aggiunti ai “grandi storici” per giochi
grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata così da
poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi
unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri
sensi.
La curiosità e partecipazione di tutti sono state come
sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta che ormai
è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno.
Grazie all’affiatamento e all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.
Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di
spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e
parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.
Come nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della
strumentazione dalla sede dell’Intervento Precoce di Brescia, è stato
presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino e sono stati
forniti consigli su come proseguire l’attività a casa; si sono cercate insieme
le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori
e genitori, tra genitori e operatori, nonché tra operatori e operatori, che
proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto di continuità
amplifica senza dubbio la validità del progetto: infatti, le azioni svolte che
rimangono legate al luogo in cui sono state presentate o circoscritte nella
situazione contingente, poco contano perché non gioveranno al bambino sul lungo
termine. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e riproposto a
casa, si avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che sebbene il progetto
estivo duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si
riverbereranno su molti altri mesi: per i “grandicelli” è stata occasione di un
full immersion per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove;
per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere
e una ricarica di energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con
sprazzi di novità, per le new entry una sorpresa con l'affidabilità
dell'esperienza collaudata.
L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutti i partecipanti (al di là del ruolo che si ricopre o dell'età personale) e molti aspetti personali nonché familiari di ciascuno.
Allo stesso tempo però questa esperienza tanto sa restituire, fruttare e regalare: la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno che si possono e devono dare alle famiglie rimangono un cardine fondamentale per il benessere dei piccoli e potranno essere anche ingredienti principali del loro essere adulti sereni, forti, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e abilità di ciascuno permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e sapendo comunicare con gli altri.
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CAMPI ESTIVI PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA “INSIEME
ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’ DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO” (DISABILITA’
COMPLESSA) E “A PASSO SICURO” (SOLA DISABILITA’ VISIVA)
L’I.RI.Fo.R. della Lombardia, grazie al
prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli attori coinvolti, ha
realizzato, dal 22 luglio al 5 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio
di Caorle, due campi estivi educativo-riabilitativi per ragazzi e ragazze con
disabilità visiva. Le due iniziative, totalmente separate come progettualità,
personale coinvolto e partecipanti si sono svolte in concomitanza per
ottimizzare i costi di struttura e di organizzazione.
Il progetto “Insieme alla scoperta
delle possibilità di autonomia nel quotidiano” era rivolto a partecipanti con
disabilità complessa, l’altro, intitolato “A passo sicuro” era invece destinato
ai ragazzi con sola disabilità visiva. I partecipanti al primo campo sono stati
n. 16, i partecipanti al secondo campo n. 14.
I campi estivi hanno avuto un
significato importante sia per i ragazzi che per le famiglie, a seguito dei
disagi vissuti durante il periodo della pandemia. I ragazzi, abituati a
giornate strutturate con routine ben definite (scuola, centri di
riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria quotidianità
nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per giovani in una
condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori che solitamente potevano
contare su alcuni momenti di sollievo, si sono trovati a dovere gestire 24 ore
su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il più possibile le loro
giornate sempre più deprivate di stimoli.
Insomma, se il campo estivo è solitamente
un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze
ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato ancora di più: i ragazzi si sono trovati
a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in gioco per la
prima volta dopo molto tempo le loro capacità nell’ambito dell’autonomia.
L’allontanamento dal contesto casalingo è sempre una sfida, è un passaggio
determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato
che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata
emotiva.
Anche quest’anno è stata parzialmente
sperimentata la formula “mista”, che ha visto due bambini più giovani del
gruppo partecipare al campo affiancati da un familiare. Grazie a questa formula, il campo destinato ai ragazzi con
pluridisabilità ha dato accesso ad un’utenza che
fin’ora aveva faticato a rientratre nel presente progetto, ovvero la fascia dei
piccoli tra i 7 e i 10 anni. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte
evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circosrcitto
ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita
dell’attività riabilitativa. I genitori non interferiscono con le attività che
il bambino svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore
serali e notturne.
Questa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro
I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un
unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le
famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età.
Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente
campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente
passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con disabilità complessa nel gruppo di comunità.
Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può
consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione
dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle
indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con
disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale
risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali
ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella
società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma
mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le
indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con
disabilità".
I
soggiorni, con la loro connotazione educativa e riabilitativa si sono posti
come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di
input e sfide costruttive.
Le attività proposte durante i campi si
sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo,
attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto
conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno.
La finalità generale è stata quella di offrire ai ragazzi esperienze ludiche
- riabilitative e momenti di socializzazione ed integrazione, in grado di
incrementare la consapevolezza di sè, la propria autonomia, la propria
autostima e di arricchire il proprio panorama emotivo ed esistenziale.
Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:
- ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;
- multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale;
- relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i diversi operatori/educatori;
- emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia.
Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti: i ragazzi, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento, hanno dimostrato di vivere le esperienze con una forte spinta all’autonomia, di apprezzare le novità, entrando in relazione tra loro con spontaneità.
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“INTERVENTO PRECOCE”
A giugno 2022 si è conclusa un'altra proficua edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, la sede centrale dell’Istituto, l'Associazione “Nati per vivere”, la Sezione U.I.C.I. di Brescia, il Consiglio Regionale U.I.C.I. della Lombardia ed i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva.
Il progetto quest’anno ha avuto tre sedi:
BRESCIA c/o la locale Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (n. 48 le famiglie che hanno avuto accesso al servizio)
MILANO c/o la sede del Consiglio
Regionale U.I.C.I. della Lombardia (n. 21 le famiglie che hanno avuto accesso
al servizio)
COMO c/o la locale Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (n. 7 le famiglie che hanno frequentato il servizio; questa parte di attività non sarà parte di questo rendiconto poiché finanziata dal progetto “Bloom Again”)
Il Progetto ha aperto i primi di ottobre 2021 e chiuso il 17 giugno 2022.
Il bilancio generale anche quest’anno, ci sentiamo di affermare, è stato totalmente positivo:
• le famiglie partecipanti hanno
espresso piena soddisfazione (vedi questionari di gradimento);
• si sono iscritte al servizio nuove
famiglie;
• sono stati mantenuti gli standard
legati a programmazione (personalizzazione degli interventi) e accoglienza (non
è stato esclusa nessuna famiglia, benché il progetto fissasse un tetto massimo
di partecipanti);
• non è mancata la collaborazione con
le scuole e gli enti del territorio (consulenze e colloqui con educatori,
insegnanti e operatori che seguono il bambino nel suo percorso educativo) in
una prospettiva di rete, che viene da molti anni coltivata nell’ambito del
progetto;
• il lavoro svolto sia dalla
responsabile organizzativa che dal personale amministrativo è stato
ineccepibile;
• tutti i protocolli di sicurezza
legati alle attività e alla profilassi del Covid-19 sono stati rispettati.
Come sempre, quindi, lo scopo che si è posto il presente progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.
Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:
• percorsi individuali ed
individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di
ciascun bimbo;
• sostenere lo sviluppo armonico dei
piccoli con l'offerta diversificata e personalizzata delle varie attività;
• modulare/diversificare in corso
d'opera, se necessario, i vari percorsi proposti;
• affiancare le famiglie nel loro
approcciarsi alla disabilità visiva e/o disabilità complessa rispetto alla
valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di
assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli
operatori;
• rispettare le peculiarità ambientali
in cui i bambini vivono.
Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste fondamentali:
• uno sviluppo psico-emotivo equilibrato;
• uno sviluppo neuro-motorio armonico
e in linea con le potenzialità individuali;
• in particolar modo nelle situazioni di disabilità complessa grave/gravissima, un incremento della qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare;
• lo sviluppo di abitudini che
potenzino l’uso dei sensi;
• lo sviluppo di abilità minime per
l’autonomia;
• il rafforzamento emotivo per la
gestione dei sentimenti e dei primi aspetti legati alla socializzazione
primaria e secondaria;
• modalità autonome o educative di
gioco;
• i requisiti fondamentali e minimi
per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale;
• la capacità relazionali e di
apertura fiduciosa verso il mondo esterno;
• la consapevolezza che è
dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si
ottiene la “visione d’insieme” e quindi
la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera
gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti
attivi;
• un patrimonio di strategie da porre
in essere nel quotidiano affinché quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa
essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie;
Le attività proposte, già presenti
nelle scorse edizioni, sono state: Stimolazione Basale®, Stimolazioni Visive,
Fisioterapia specializzata, attività di gioco, Neuro-psicomotricità,
Psicomotricità, Autonomia Personale, pre-Orientamento & Mobilità, Logopedia
specifica per il linguaggio e per la disfagia, consulenze di Osteopatia,
weekend saltuari di Musicoterapia.
Novità di questa edizione:
• Rimodulazione organizzativa
(sfasamento degli orari, ridistribuzione…) che hanno consentito di gestire al
meglio l’affluenza ed evitare gli assembramenti;
• Ripresa dei weekend saltuari di
musicoterapia;
• Organizzazione degli Incontri in
remoto con scuole, servizi e referenti territoriali (la modalità a distanza ha
permesso di effettuare più incontri, con una ricaduta decisamente positiva
sulle collaborazioni instaurate);
• Partecipazione, come equipe di
intervento precoce, al convegno sulle cure palliative perinatali tenutosi il 4
giugno 2022 presso l’Università degli studi di Brescia.
Come sempre, per il raggiungimento e
consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il
coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle
educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o
indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da
potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo
armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie
stesse.
Inoltre, presenziando alle attività, i
genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie
strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti
che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e
una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per
stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino. In particolare in
questa edizione, si sono confermati l’accoglienza e il sostegno alle nuove
famiglie affinché fin da subito possano trovare un ambiente sereno,
professionale e fiducioso, in un periodo non facile della loro vita. Le
famiglie storiche, invece, hanno potuto proseguire la loro crescita insieme ai
loro piccoli. Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si
riporta come sempre quanto segue:
Stimolazione
Basale®
Come sempre le strategie di posturamento, le indicazioni sui materiali da adottare e le modalità di presentazione, i consigli sul come approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento nel comprendere meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come incentivarli, il proporre idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto il resto che ci si prefigge con questa attività, hanno fornito alle famiglie spunti per potersi sentire più sicure di sé, più attive e propositive nei confronti dei loro piccoli con plury-disabilità o con età inferiore ai 6 mesi. Questi ultimi, inoltre, hanno potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto del gioco”, il “bello delle sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei tempi e preferenze personali”, si sono rivelate costruttive, riportabili anche in altri contesti, interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di una propria personalità, autostima e fiducia nell’esterno. Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.
Stimolazioni visive
La necessità di intervenire il prima
possibile sull’offrire ai piccoli una possibilità di “apprendimento visivo”, è
stata confermata anche quest’anno durante le varie proposte specifiche
presentate ai piccoli partecipanti a tale Progetto. Per quelli al secondo o
terzo anno di partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio
l’efficacia “funzionale” del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati
e complessi a tavolino, sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni
di luce artificiale che naturale; sia in interno che in esterno.
La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli potessero proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone.
Gioco
Questa attività, come sempre, è anche
il filo conduttore di tutte le altre proposte ma nello specifico ha consentito
ai bimbi senza difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a conoscenza
del proprio corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti e di come
sfruttarli al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per
organizzarlo, viverlo e renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come
relazionarsi agli altri e al mondo; di come sopportare, affrontare e superare
le prime frustrazioni e i primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto
in modalità coinvolgente, motivante, divertente e “intrigante” per far si che i
piccoli apprendano in maniera più partecipata e “profonda”. Come sempre, il
gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone"
riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli
protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze
farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in
gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza
giudizi o imposizioni.
Fisioterapia
specializzata
Tale attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le “valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più specifico delle altre operatrici.
Neuropscicomotricità
Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi a carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali,... Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto all'intero intervento.
Psicomotricità
La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che esse purtroppo impongono.
Con l’introduzione di questa proposta,
si è potuto individualizzare ulteriormente i singoli percorsi in particolare
dei piccoli “più grandicelli” e coprire un bisogno con l’aggiunta di un'altra
prospettiva che ha arricchito la visione d’insieme dei bimbi nonché gli spunti
forniti alle famiglie e agli operatori del territorio. Anche quest’anno, i
bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di esprimere
ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro divenire “grandi”
nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con nuove proposte al
computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre caratterizza tale
attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza “grande”:
necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli spostamenti
dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e voglia di
fare. L'ulteriore specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto
garantire ai piccoli l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di
operatore di riferimento.
Logopedia/disfagia
La possibilità di offrire il doppio “indirizzo” (linguaggio e disfagia) ha consentito, anche in questa edizione, di poter offrire risposte in entrambi gli ambiti. Le problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la crescita e la sussistenza stessa dei piccoli. Come negli ultimi anni, alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie.
Autonomia
Personale e pre-orientamento & mobilità
Il lavoro svolto, è stato finalizzato
come sempre all’acquisizione delle autonomie operative e sociali di base, alla
prima presa di coscienza dei principi acustici, dei concetti spaziali, dell'uso
del bastoncino,...Nei singoli percorsi individualizzati è stata posta
l’attenzione alla verifica dei prerequisiti di Orientamento Mobilità e
Autonomia Personale presenti, in ordine allo sviluppo delle competenze
necessarie a breve, medio e lungo termine. La metodologia di lavoro utilizzata,
ludica e concreta, ha reso i bambini protagonisti attivi. I piccoli coinvolti
hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità di
lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole
peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste
attività è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma
nemmeno mai troppo presto” per avviare le basi.
Osteopatia
Intesa come medicina manipolativa, sta
prendendo sempre più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema
neuropriscomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non
invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira
infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le
malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i
dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie, ... Il trattamento è
mirato non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo
che spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto
consentendo la liberazione di fissità. E' un percorso che, all'interno di
questo Progetto, offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra
perfettamente con le atre attività andando a coprire un campo che offre
prospettive ancora diverse (si veda relazione specifica).
In conclusione...
Dopo due anni difficili, questa
edizione del progetto di Intervento Precoce, aldilà dei dispositivi di
protezione, di igienizzazione e del triage, è tronata alle modalità
tradizionali, con il ritorno della musicoterapia ad esempio e di occasioni di
incontro e socialità sia per i bambini che per i genitori.
Chi si occupa di questo lavoro da tanti anni, con la stessa passione e voglia di rinnovarsi, ma anche di sapersi adattare alle nuove esigenze, sa che ogni anno sarà una nuova sfida e che nulla può essere dato per assodato; dopo ben 15 anni di servizio di Intervento Precoce abbiamo però capito che le cose fondamentali cha alimentano questa attività sono la professionalità dell’equipe e il rapporto diretto, costante e, potremmo dire, amicale con le famiglie. Questo progetto è partito come esperimento, e all’inizio infatti il coraggio e lo spirito di avventura sono state le nostre basi di partenza sulle quali però abbiamo subito capito come edificare un progetto solido, valido, oggi amato sia da chi lo vive da professionista, sia da chi lo vive da organizzatore o da partecipante.
Credere nelle famiglie e nei piccoli, nel nostro lavoro, nelle nostre risorse, in chi crede in noi... alimenta la fiducia e l’ottimismo per superare le avversità. Provare e riprovare le cose consolidate, ma anche sperimentare nuove strade per poter ampliare sempre più le risposte da offrire, rende il nostro lavoro variegato e mai noioso perché essendo ogni bimbo un mondo a sé, ogni percorso è un nuovo cammino in un paesaggio sempre diverso in cui dover cogliere peculiarità, bellezze e punti di fragilità.
Riuscire a raggiungere nuovi traguardi, a non arrendersi, a crederci sempre e ad accettare nuove sfide, fa del nostro gruppo di lavoro un gruppo forte, capace di darsi entusiasmo e diffondere quel fiducioso ottimismo che è sempre bene avere. Ringraziando come sempre tutti coloro con i quali ho condiviso e condivido da anni questa esperienza (a qualsiasi titolo e ruolo essi aderiscano) e intreccio tutto con uno scintillante filo di speranza affinché si possa proseguire sempre così!
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“Autonomia e integrazione: percorsi di
orientamento e mobilità
rivolti a giovani e
lavoratori - anno 2022”
Anche nel 2022, il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato al bando “Iniziative riabilitative di base di Orientamento e Mobilità e AP” emanato dal C.d.a. centrale, proponendo un ampio progetto per n. 35 utenti delle province di Brescia, Sondrio, Cremona, Varese, Milano, Lecco, Mantova e Monza.
I corsi sono stati tutti avviati nell’estate/autunno del 2022 e si concluderanno a giugno 2023.
Conclusioni
Ho già ricordato in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Gli anni che stiamo vivendo sono pieni di incognite: prima la pandemia ha sconvolto le nostre vite costringendoci a ripensare i rapporti sociali e le attività quotidiane, poi la crisi economica ed energetica legata alla guerra che è scoppiata ai confini dell’Europa rischia di crearci ulteriori ed impreviste difficoltà da fronteggiare. Possiamo comunque affermare con certezza che il nostro ente è ormai una struttura solida, con fondamenta ben piantate nel terreno: forte della professionalità e dell’esperienza maturate in quindici anni di intensa attività sono certo che continuerà ad operare nelle direzioni prefissate affrontando i problemi con pazienza ed ottimismo, come è sempre avvenuto. Il prezioso supporto del nostro Nicola Stilla, già Presidente dell’I.Ri.Fo.R. lombardo ed oggi Direttore Scientifico dello stesso, ci rassicura, garantendo quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e sicuro.
ANNO 2021
Sebbene nell’anno 2021 siano persistite le difficoltà legate
alla diffusione del Covd-19, possiamo affermare che l’attività del nostro
Istituto si è svolta, per tutto il periodo di riferimento, a pieno regime;
forte dell’esperienza maturata nell’anno precedente in materia di profilassi e
delle cautele adottate nella realizzazione delle attività, il nostro team di
operatori, coordinatori e collaboratori ha lavorato con serenità per portare a
termine gli obiettivi prefissati. Malgrado la pandemia, tutte le principali
iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte anche nel 2021, come per
altro era avvenuto nell’anno precedente.
Ritengo quindi doveroso anticipare in premessa quello che di
solito è consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un mai così
sincero e sentito ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto
sopra: al nostro attuale direttore scientifico Nicola Stilla, per aver saputo
pianificare l’organizzazione dei servizi dell’Istituto, alla dirigenza
regionale e nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che
hanno costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività
riabilitative Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva,
all’equipe di operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo
con coscienza, attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci
Revisori dei Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario
regionale Stefano Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo
tutte le attività, dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con
il prezioso supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona,
Lorena Roberto e Roberta; la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti
pubblici e privati (in particolare al nostro partner che ormai da molti anni
collabora con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce,
l’Associazione Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini,
amici e conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo
delicato frangente.
L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai
quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività:
le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di
ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione:
sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci
infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio.
Anche nel 2021, l’area nella quale si è investito maggiormente è
stata quella della RIABILITAZIONE dei
giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età
adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2021, malgrado le
difficoltà, sono stati realizzati tre campi estivi: un campo estivo a sfondo
educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà
aggiuntive dai 10 ai 23 anni (“Insieme alla scoperta delle possibilità di
autonomia nel quotidiano”), un Soggiorno estivo per famiglie, destinato alle
famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con
eventuale disabilità aggiuntiva, e un campo estivo per ragazzi e ragazze con sola
disabilità visiva tra gli 11 e i 23 anni (“A passo sicuro”).
Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce
presso le sedi di Brescia e Milano; a fine 2021, grazie ai fondi messi a
disposizione dal progetto “Bloom Again”, è stata aperta una nuova sede del
servizio a Como. Non è solo un dovere, ma anche un vero piacere,
ringraziare in questa sede il nostro Consigliere I.Ri.Fo.R. nonché
Presidente della Sezione U.I.C.I. di Como Claudio Lacorte, che ha messo a
disposizione gli spazi sezionali per ospitare il servizio.
Il 31 dicembre 2021 si è poi concluso il ciclo
di Corsi di Orientamento e Mobilità finanziato dal bando del Consiglio
d'Amministrazione Nazionale I.Ri.Fo.R. del 2020. ll percorso ha coinvolto 19
utenti residenti nelle province di Monza, Milano, Mantova, Brescia, Cremona,
Bergamo e Lodi per un totale di n. 373 ore di corso.
Segnaliamo inoltre che durante il 2021 sono
state avviate e si sono svolte le attività di cui al bando nazionale
“Iniziative di socializzazione per il benessere della terza età per l’anno
2020-2021, al quale il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato con un parco di
iniziative proposte dalle sezioni di Mantova, Brescia, Como e Monza. Il
progetto si concluderà a brevissimo.
Chiudiamo questa carrellata ricordando l’ultimo
banda emanato dall’I.Ri.Fo.R. nazionale ai quali il nostro I.Ri.Fo.R. ha
partecipato nel 2021: il bando “Ri-Gioco la mia parte - Per le attività
integrative rivolte a bambini e adolescenti disabili visivi in età scolare”; le
attività del progetto si sono svolte in collaborazione con la Sezione U.I.C.I.
di Como e si sono concluse nel mese di dicembre 2021.
Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate.
“SOGGIORNO ESTIVO PER FAMIGLIE”
L’edizione 2021 del Soggiorno estivo famiglie, ha avuto luogo anche quest'anno nel mese di luglio presso la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE). Ha visto la partecipazione di n. 20 famiglie con bambini dagli 0 ai 10 anni provenienti dal territorio della nostra regione. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre per garantire l'efficacia e gli entusiasmi che da sempre questa iniziativa suscita:
- durata di 10 giorni
- residenzialità per sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consent
- 9 attività proposte a genitori e piccoli con disabilità visiva e/o pluridisabilità
- 1 attività specificatamente pensata e riservata per i genitori
- 1 attività collettiva specifica per fratelli/sorelle
- animazione per il gruppo di fratelli/sorelle quest’anno particolarmente numeroso.
Lo scopo del progetto è dal 2006 il medesimo: concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità abilitative/riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie per affrontare nel migliore dei modi la disabilità visiva e complessa dei piccoli.
Novità salienti di questa edizione:
- presenza di molti piccoli del tutto nuovi al servizio;
- ben 20 famiglie partecipanti: il numero più alto di sempre
- maggior numero di fratelli e sorelle;
- ingresso di una nuova operatrice : la logopedista che ha sostituito già durante l’anno la collega della scorsa edizione;
- Animazione affidata alle animatrici storiche che hanno saputo regalare una ventata di entusiasmo e creatività.
I
10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i
numerosissimi vantaggi che tale formula consente potendo dedicare anche una
mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.
Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale invece ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività in rispetto del suo percorso individuale.
I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni o idiosincrasie.
Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:
- fisioterapia
- stimolazione e gioco basale
- neuro-psicomotricità
- stimolazioni visive
- musicoterapia
- psicomotricità
- pre-orientamento, mobilità e autonomia Personale (OM&AP)
- idroterapia
- logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio
- massaggio individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare uno spazio di relax, di nuova percezione o riscoperta della consapevolezza corporea per un riequilibrio fisico ed emotivo. Facile intuire come genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli.
Riconfermata invece, come sempre, la formula che caratterizza anche il progetto annuale di Intervento Precoce ossia:
- la partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività.
- i momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze e alla condivisione.
La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel progetto iniziale e che qui vengono ri-elencati:
- fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;
- fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità
- fornire ai bambini, sia grandi che piccoli, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare, ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età necessita;
- ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività (es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia).
Inoltre
- dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, ecc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con altri coetanei: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è portati a pensarci, considerato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.
Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno, i gruppi sono stati 3: quello dei piccolissimi, quello dei “nuovi” e quello di “nuovi + grandi” insieme. Per le misure anti Covid-19 adottate, come nella precedente edizione, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo” l’esperienza di musicoterapia che però é stata più lunga del solito e apprezzata come sempre. Stessa proposta anche ai nuovi che però poi si sono aggiunti ai “grandi storici” per giochi grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi.
La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta che ormai è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno.
Grazie all’affiatamento e all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.
Le
nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da
subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa
collaudata famiglia estiva.
Come
nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della strumentazione dalla sede
dell’Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più
appropriato per ciascun bambino e sono stati forniti consigli su come
proseguire l’attività a casa; si sono cercate insieme le risposte alle domande
più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori e genitori, tra genitori
e operatori, nonché tra operatori e operatori, che proseguirà sicuramente anche
nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto di continuità amplifica senza
dubbio la validità del progetto: infatti, le azioni svolte che rimangono legate
al luogo in cui sono state presentate o circoscritte nella situazione
contingente, poco contano perché non gioveranno al bambino sul lungo termine.
Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e riproposto a casa, si
avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che sebbene il progetto estivo duri
pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si riverbereranno su
molti altri mesi: per i “grandicelli” è stata occasione di un full immersion
per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini
è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di
energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con sprazzi di novità,
per le new entry una sorpresa con l'affidabilità dell'esperienza collaudata.
L’aspetto
“socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma
anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, è risultato anche
quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a
riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutti i partecipanti (al
di là del ruolo che si ricopre o dell'età personale) e molti aspetti personali
nonché familiari di ciascuno.
Allo
stesso tempo però questa esperienza tanto sa restituire, fruttare e regalare:
la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno che si possono e devono dare
alle famiglie rimangono un cardine fondamentale per il benessere dei piccoli e
potranno essere anche ingredienti principali del loro essere adulti sereni,
forti, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e abilità di ciascuno
permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e sapendo comunicare con gli
altri.
CAMPI ESTIVI PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA “INSIEME ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’ DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO” (DISABILITA’ COMPLESSA) E “A PASSO SICURO” (SOLA DISABILITA’ VISIVA)
L’I.RI.Fo.R.
della Lombardia, grazie al prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli
attori coinvolti, ha realizzato, dal 23 luglio al 6 agosto presso la Casa
Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, due campi estivi educativo-riabilitativi
per ragazzi e ragazze con disabilità visiva. Le due iniziative, totalmente
separate come progettualità, personale coinvolto e partecipanti si sono svolte
in concomitanza per ottimizzare i costi di struttura e di organizzazione.
Il
progetto “Insieme alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano”
era rivolto a partecipanti con disabilità complessa, l’altro, intitolato “A
passo sicuro” era invece destinato ai ragazzi con sola disabilità visiva. I
partecipanti al primo campo sono stati n. 20, i partecipanti al secondo campo
n. 12.
I
campi estivi hanno avuto un significato importante sia per i ragazzi che per le
famiglie, a seguito dei disagi vissuti durante il periodo della pandemia. I
ragazzi, abituati a giornate strutturate con routine ben definite (scuola,
centri di riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria
quotidianità nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per
giovani in una condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori
che solitamente potevano contare su alcuni momenti di sollievo, si sono trovati
a dovere gestire 24 ore su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il
più possibile le loro giornate sempre più deprivate di stimoli.
Insomma,
se il campo estivo è solitamente un’esperienza di crescita, di opportunità e
arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato
ancora di più: i ragazzi si sono trovati a trascorre un periodo lontano dal
contesto familiare, mettendo in gioco per la prima volta dopo molto tempo le
loro capacità nell’ambito dell’autonomia. L’allontanamento dal contesto
casalingo è sempre una sfida, è un passaggio determinate per la crescita
sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si
trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.
Anche
quest’anno è stata parzialmente sperimentata la formula “mista”, che ha visto
due bambini più giovani del gruppo partecipare al campo affiancati da un
familiare. Grazie a questa
formula, il campo destinato ai ragazzi con pluridisabilità ha dato accesso ad un’utenza che finora aveva faticato a
rientrare nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10
anni. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si
lega alla dinamica del distacco, seppur circoscritto ad alcuni giorni, una
difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività
riabilitativa. I genitori non interferiscono con le attività che il bambino
svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore serali e
notturne.
Questa formula
crea inoltre un trait d’union tra
tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da
anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di
accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla
nascita alla maggiore età.
Detto questo, la
sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la
quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero
l’inclusione e l’integrazione dei
giovani con disabilità complessa nel gruppo di comunità. Il raggiungimento
degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con
pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità
allargata e flessibile. Il
progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione
internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che
la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone
con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro
piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli
altri. Tutto ciò senza
dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione
riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole
per le pari opportunità delle persone con disabilità".
I soggiorni, con la loro connotazione
educativa e riabilitativa si sono posti come occasione mediata di inclusione e
partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.
Le
attività proposte durante i campi si sono incentrate sul far emergere le
diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e
soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle
caratteristiche di ognuno.
La finalità generale è stata quella di offrire ai ragazzi
esperienze ludiche - riabilitative e momenti di socializzazione ed
integrazione, in grado di incrementare la consapevolezza di sé, la propria
autonomia, la propria autostima e di arricchire il proprio panorama emotivo ed
esistenziale.
Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:
- ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;
- multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale;
- relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i diversi operatori/educatori;
- emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia.
Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti:
i ragazzi, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento, hanno
dimostrato di vivere le esperienze con una forte spinta all’autonomia, di apprezzare
le novità, entrando in relazione tra
loro con spontaneità.
“INTERVENTO PRECOCE”
Forti della convinzione di cui sopra,
grazie ai sistemi di protezione individuali, ma anche di sana prudenza, siamo
giunti alla conclusione di un'altra proficua edizione del Progetto di
Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R.
Lombardia, la sede centrale dell’Istituto, l'Associazione “Nati per vivere”, la
Sezione U.I.C.I. di Brescia, il Consiglio Regionale U.I.C.I. della Lombardia ed
i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva.
Il Progetto ha confermato come sempre la sua importanza con svariati fattori:
- la piena soddisfazione delle famiglie partecipanti
- l'ingresso di nuovi piccoli in età neonatale
- risposte su misura per ciascun partecipante
- accoglienza
- offerta di spunti, risposte, riferimenti, professionalità e prospettive sempre nuovi, arricchenti e attenti alle esigenze individuali di ciascun partecipante
- la maggior visibilità e risonanza sul territorio
- efficacia organizzativa
- il prontissimo riadeguamento di protocolli e aspetti organizzativi legati alle criticità poste in essere dal Covid, compreso il rifornimento tempestivo di tutto l’occorrente per il rispetto della salute e sicurezza di tutti.
Lo scopo è sempre quello: evitare che la mancanza di specifici interventi educativi, abilitativi e di supporto alla famiglia ed alle figure educative ad esse associate, possa incrementare quel ritardo nello sviluppo psicomotorio che spesso è presente in bimbi con deficit visivo e/o pluridisabilità. Come sempre, quindi, lo scopo che si è posto il presente progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.
Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:
- percorsi individuali ed individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo
- sostenere lo sviluppo armonico dei piccoli con l'offerta diversificata e soggettiva delle varie attività
- modulare/diversificare in corso d'opera, se necessario, i vari percorsi proposti
- affiancare le famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o pluridisabilità rispetto alla valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli operatori
- rispettare le peculiarità ambientali in cui i bambini vivono
Gli scopi dell’intervento, come da sempre, possono essere individuati sia a breve che a lungo termine.
Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste/informazioni fondamentali:
- sviluppo psico-emotivo equilibrato
- sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali
- in particolar modo nelle situazioni di pluridisabilità grave/gravissima, incrementare la qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare
- abitudini che potenzino l’uso dei sensi
- le abilità minime per l’autonomia
- il rafforzamento emotivo per la gestione delle emozioni e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria
- modalità autonome o educative di gioco
- i requisiti fondamentali e minimi per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale
- capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno
- la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti attivi
- materiali e strategie pratiche da usare, creare, porre in essere nel quotidiano affinchè quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie
- condivisione con il territorio
Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: Stimolazione Basale®, Stimolazioni Visive, Fisioterapia specializzata, attività di gioco, Neuro-psicomotricità, Psicomotricità, Autonomia Personale, pre-Orientamento & Mobilità, Logopedia specifica per il linguaggio e per la disfagia, consulenze di Osteopatia e Pediatria.
La Musicoterapia quest’anno, purtroppo, non si è potuta proporre a causa delle restrizioni anti-COVID 19.
Novità di questa edizione:
- Revisione degli orari per meglio distribuire l’affluenza e gli assembramenti
- Qualche nuovo ingresso tra i piccoli anche molto piccoli
- Sospensione purtroppo dei weekend dei grandi e della Musicoterapia causa COVID 19
- Sostituzione della Logopedista (rimasta con noi per 2 anni) con una sua collega che comunque ci ha saputo garantire il doppio percorso terapeutico: per il linguaggio e per la disfagia
- Incontri in remoto con scuole, servizi e referenti territoriali per rispettare le direttive anti COVID
- Su MILANO: aggiunta di una collega già inserita nel progetto bresciano, per l’O.M.
Come sempre, per il raggiungimento e consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie stesse.
Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino.
In particolare in questa edizione, forse anche per l’organizzazione da remoto che facilitava paradossalmente la cosa, sono stati particolarmente numerosi i confronti con le scuole e servizi territoriali garantendo uno scambio ancora più puntuale e proficuo.
Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si riporta come sempre quanto segue:
Stimolazione Basale®
Come sempre le strategie di
posturamento, le indicazioni sui materiali da adottare e le modalità di presentazione,
i consigli sul come approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento
nel comprendere meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come
incentivarli, il proporre idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto
il resto che ci si prefigge con questa attività, hanno fornito alle famiglie
spunti per potersi sentire più sicure di sé, più attive e propositive nei
confronti dei loro piccoli con plury-disabilità o con età inferiore ai 6 mesi.
Questi ultimi, inoltre, hanno potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto
del gioco”, il “bello delle sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei
tempi e preferenze personali”, si sono rivelate costruttive, riportabili anche
in altri contesti, interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di
una propria personalità, autostima e fiducia nell’esterno.
Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.
Stimolazioni visive
La necessità di intervenire il
prima possibile sull’offrire ai piccoli una possibilità di “apprendimento
visivo”, è stata confermata anche quest’anno durante le varie proposte
specifiche presentate ai piccoli partecipanti a tale Progetto. Per quelli al
secondo o terzo anno di partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio
l’efficacia “funzionale” del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati
e complessi a tavolino, sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni
di luce artificiale che naturale; sia in
interno che in esterno.
La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli potessero proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone.
Gioco
Questa attività, come sempre, è
anche il filo conduttore di tutte le altre proposte ma nello specifico ha
consentito ai bimbi senza difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a
conoscenza del proprio corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti
e di come sfruttarli al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per
organizzarlo, viverlo e renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come
relazionarsi agli altri e al mondo; di come sopportare, affrontare e superare
le prime frustrazioni e i primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto
in modalità coinvolgente, motivante, divertente e “intrigante” per far si che i
piccoli apprendano in maniera più partecipata e “profonda”.
Come sempre, il gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone" riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza giudizi o imposizioni.
Fisioterapia
specializzata
Tale attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le “valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più specifico delle altre operatrici. Confermata la doppia figura: una per i più piccoli ed una per i più grandi.
Neuropscicomotricità
Tale intervento ha come fine lo
sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di
condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le
difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi a
carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di
potenziare le sue reali capacità evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa
di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio,
potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative,
cognitive e spaziali,...
Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto all'intero intervento.
Psicomotricità
La psicomotricità è la capacità dell’individuo di
relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico
Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le
stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo
globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e
dai limiti che esse purtroppo impongono.
Con
l’introduzione di questa proposta, si è potuto individualizzare ulteriormente i
singoli percorsi in particolare dei piccoli “più grandicelli” e coprire un
bisogno con l’aggiunta di un'altra prospettiva che ha arricchito la visione
d’insieme dei bimbi nonché gli spunti forniti alle famiglie e agli operatori
del territorio.
Anche
quest’anno, i bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di
esprimere ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro
divenire “grandi” nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con
nuove proposte al computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre
caratterizza tale attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza
“grande”: necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli
spostamenti dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e
voglia di fare.
L'ulteriore specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto garantire ai piccoli l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di operatore di riferimento.
Logopedia/disfagia
La possibilità di offrire il
doppio “indirizzo” (linguaggio e disfagia) ha consentito di proseguire tutti i
percorsi individuali della scora edizione e inserire anche nuovi bimbi. Le
problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono
molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante
ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di
vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità
nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati
nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai
genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la
crescita e la sussistenza stessa dei piccoli.
Alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie.
Autonomia Personale e pre-orientamento&mobilità
Il
lavoro svolto, è stato finalizzato come sempre all’acquisizione delle autonomie
operative e sociali di base, alla prima presa di coscienza dei principi
acustici, dei concetti spaziali, dell'uso del bastoncino,...Nei singoli
percorsi individualizzati è stata posta l’attenzione alla verifica dei
prerequisiti di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale presenti, in ordine
allo sviluppo delle competenze necessarie a breve, medio e lungo termine.
La
metodologia di lavoro utilizzata, ludica e concreta, ha reso i bambini
protagonisti attivi. I piccoli coinvolti
hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità
di lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole
peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste attività
è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma nemmeno
mai troppo presto” per avviare le basi.
Anche quest’anno alcuni tra i più grandicelli sono stati seguiti a domicilio dall’operatore del territorio coinvolto nel Progetto.
Osteopatia
Intesa come medicina manipolativa, sta prendendo sempre
più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema
neuropriscomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non
invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira
infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le
malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i
dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie... Il trattamento è mirato
non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo che
spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto
consentendo la liberazione di fissità.
E' un percorso che, all'interno di questo Progetto,
offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra perfettamente con
le atre attività andando a coprire un campo che offre prospettive ancora
diverse (si veda relazione specifica).
In conclusione...
Un po’ di timore nel riprendere la nostra annuale avventura era normale, essendo coinciso con le prime avvisaglie di una nuova ondata pandemica. Tuttavia, pur in periodo di zone rosse, aumento dei ricoveri e limitazione della mobilità, abbiamo deciso di proseguire l’attività in presenza.
La paura ha lasciato il posto ad una sana prudenza; supportati dall’osservazione obiettiva della realtà, dalla fiducia in noi stessi e dallo spirito di adattamento, siamo riusciti a portare a termine il compito senza difficoltà.
Lo scorso maggio, il ministro per le disabilità Erika Stefani ha visitato la sede del servizio di intervento Precoce di Brescia definendo il nostro servizio “un’eccellenza”: questo ci fa immensamente piacere e ci dà ragione dei tanti sforzi e delle scelte intraprese in passato.
O&M: un progetto regionale per favorire l’autonomia delle persone ipo e non vedenti residenti sul nostro territorio.
Il progetto di orientamento e mobilità regionale avviato nell’ottobre 2020 grazie al co-finanziamento del Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha coinvolto n. 19 utenti provenienti da n. 7 province.
Naturalmente, i percorsi sono stati differenziati e
personalizzati sulle esigenze e le necessità di ciascuno. Le ore svolte sono
state 373 sulle 390 preventivate. La suddivisione territoriale degli utenti è
la seguente:
- n. 1 utente dalla provincia di Lodi
- n. 1 utente dalla provincia di Brescia
- n. 2 utenti dalla provincia di Milano
- n. 7 utenti dalla provincia di Monza Brianza
- n. 6 utenti dalla provincia di Mantova
- n. 1 utente dalla provincia di Cremona
- n. 1 utente dalla provincia di Bergamo
Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 che ha duramente colpito la nostra regione, il progetto ha visto un rallentamento tra la metà di ottobre 2020 ai primi mesi del 2021 per poi riprendere durante la primavera e concludersi il 31 dicembre u.s.
Per ciascun partecipante l’istruttore incaricato ha stilato una relazione personalizzata contenente la valutazione iniziale, il programma del corso e l’indicazione dei risultati raggiunti.
Conclusioni
Ho già ricordato in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Gli anni che stiamo vivendo sono pieni di incognite: prima la pandemia ha sconvolto le nostre vite costringendoci a ripensare i rapporti sociali e le attività quotidiane, poi la crisi economica ed energetica legata agli strascichi dell’emergenza sanitaria e alla guerra che è scoppiata ai confini dell’Europa rischia di crearci ulteriori ed impreviste difficoltà da fronteggiare. Possiamo comunque affermare con certezza che il nostro ente è ormai una struttura solida, con fondamenta ben piantate nel terreno: forte della professionalità e dell’esperienza maturate in quindici anni di intensa attività sono certo che continuerà ad operare nelle direzioni prefissate affrontando i problemi con pazienza ed ottimismo, come è sempre avvenuto. Il prezioso supporto del nostro Nicola Stilla, già Presidente dell’I.Ri.Fo.R. lombardo ed oggi Direttore Scientifico dello stesso, ci rassicura, garantendo quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e sicuro.
ANNO 2020
Vorrei fare diversamente, ma non posso esimermi dall’aprire questa prima relazione sull’attività svolta della nuova dirigenza dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia sottolineando quanto il 2020 sia stato un anno difficile e di certo drammatico; nel marzo scorso, ai tempi della stesura della precedente relazione, eravamo da poco entrati in un’emergenza sanitaria che non sapevamo quanto sarebbe durata; molti di noi probabilmente non immaginavano che un anno dopo ci saremmo trovati in una situazione non dissimile da quella di allora, ancora a destreggiarci tra mascherine, disinfettanti, restrizioni alla socialità e alla mobilità.
Detto questo, dall’analisi di ciò che il nostro
I.Ri.Fo.R. della Lombardia è riuscito a realizzare nel corso del 2020 non
possiamo che scoprirci sorpresi dalla mole di attività messa in campo, non
certo inferiore a quella degli anni precedenti: malgrado la pandemia, tutte le
principali iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte con regolarità,
grazie al lavoro, alla lungimiranza e al coraggio di tutti coloro che sono
stati coinvolti nell’operatività dell’Istituto.
Per questo ritengo doveroso anticipare in premessa quello che di solito è consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un mai così sincero e sentito ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto sopra: al nostro attuale direttore scientifico Nicola Stilla, Presidente fino al settembre 2020, per aver saputo pianificare l’organizzazione dei servizi dell’Istituto nelle mille difficoltà dovute al Covid-19, alla dirigenza regionale e nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che hanno costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività riabilitative Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva, all’equipe di operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo con coscienza, attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario regionale Stefano Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo tutte le attività, dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con il prezioso supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona, Lorena e Roberto; la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti pubblici e privati (da Fondazione Cariplo a Regione Lombardia, fino al nostro partner che ormai da molti anni collabora con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce, l’Associazione Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini, amici e conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo anno difficile.
L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività: le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione: sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio.
Anche nel 2020, l’area nella quale si è investito maggiormente è stata quella della RIABILITAZIONE dei giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2020, malgrado le difficoltà, sono stati realizzati i consueti campi estivi: il “campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà aggiuntive dai 10 ai 23 anni” e il “Soggiorno estivo per famiglie” per le famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con eventuale disabilità aggiuntiva; dal 2006, questi due progetti rappresentano una realtà consolidata ed apprezzata.
Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce presso le sedi di Brescia e Milano, eccezion fatta per una breve interruzione durante il lock-down di marzo-aprile 2020, al quale abbiamo però ovviato organizzando con tempestività un servizio di supporto a distanza.
Nel corso del 2020 abbiamo inoltre confermato la validità di una proposta riabilitativa nata nell’ambito dell’Intervento precoce nel 2017 in veste sperimentale: un ciclo di laboratori nel fine settimana dedicato ad un nucleo di 8-12 ragazzi e ragazze ipo e non vedenti con minorazioni aggiuntive nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni. Un prolungamento naturale dell’attività di intervento precoce che colma un “vuoto riabilitativo”, permettendoci di accompagnare nella crescita quei ragazzi e quelle ragazze che, per ragioni anagrafiche, iniziano ad avere esigenze e necessità sensibilmente differenti rispetto a quelle dei bambini presi in carico dal servizio. Nell’edizione 2019-2020 dell’Intervento precoce sono stati organizzati sette laboratori: un risultato più che soddisfacente considerata l’eccezionalità del periodo.
Il 31 dicembre 2020 si è concluso il ciclo di Corsi di Orientamento e Mobilità finanziato dal bando del Consiglio d Amministrazione Nazionale I.Ri.Fo.R. del 7 febbraio 2019 (comunicato n. 13-2019), avviatosi nel settembre 2019. L’impegno è stato decisamente superiore rispetto ai precedenti: il percorso ha coinvolto ben 30 utenti residenti nelle province di Monza, Varese, Milano, Mantova, Cremona e Bergamo per un totale di n. 518 ore di corso. Segnaliamo che, parallelamente, a fine 2020, sono stati avviati i percorsi del nuovo ciclo progettuale di cui al Bando I.Ri.Fo.R. 2020 (Comunicato 21-2020), che coinvolgono 7 province lombarde e 14 utenti, per un totale di 390 ore di intervento.
Segnaliamo inoltre che a dicembre sono terminate le attività di cui al bando nazionale “Iniziative di socializzazione per il benessere della terza età” (di cui al comunicato I.Ri.Fo.R. n. 23-2019), al quale il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato con un parco di iniziative proposte dalle sezioni di Mantova e Monza.
Chiudiamo questa carrellata ricordando altri due bandi emanati dall’I.Ri.Fo.R. nazionale ai quali il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato nel 2020: il bando “Gioco la mia parte - Per le attività integrative rivolte a bambini e adolescenti disabili visivi in età scolare” (Comunicato 23-2020) e il bando “Introduzione alle tecnologie assistive - Per il finanziamento di Corsi di aggiornamento sull’uso del Pc con sistema operativo Windows 10, di Smartphone e delle tecnologie assistive, del sistema operativo Mac OS-X e delle piattaforme interattive online da parte di soggetti disabili visivi” (Comunicato 24-2020); le attività del primo si sono svolte in collaborazione con la Sezione U.I.C.I. di Como nel mese di settembre, mentre le attività del secondo sono state concluse nel febbraio 2021 presso la Sezione Territoriale U.I.C.I. di Monza e Brianza.
Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate.
Anche in quest’anno critico,
contro ogni previsione, si è tenuto l'ormai collaudato Soggiorno estivo per
famiglie. Il periodo di svolgimento è stato tra il 10 ed il 20 luglio. Come
sempre, sede dell’iniziativa è stata la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna
Verde di Caorle (VE). Il progetto, che ha avuto la sua genesi nel 2006, vuole
dare la possibilità di concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale,
opportunità riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori
specializzati e famiglie. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono
rimasti gli stessi di sempre.
Novità più salienti di questa edizione:
- presenza di molti piccoli che hanno partecipato per la prima volta al progetto;
- adozione delle misure di sicurezza anti Covid-19 che fortunatamente hanno limitato solo in minima parte le attività;
- maggior numero di fratelli e sorelle;
- ingresso di due nuove operatrici nell'equipe a sostituzione di chi ha fatto altre scelte professionali;
- Animazione a cura delle animatrici storiche che hanno saputo regalare una nuova ventata di entusiasmo e creatività.
I 10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.
Quest'anno erano nuovamente
presenti tutte le attività previste nella precedente edizione ossia n.10
attività di cui una specifica riservata ai genitori. Come sempre, si è tenuto a
rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale
ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività nel
rispetto delle sue specificità.
I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni.
Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:
- fisioterapia
- stimolazione & gioco basale
- neuropsicomotricità
- stimolazioni visive
- musicoterapia
- psicomotricità
- pre-Orientamento Mobilità & Autonomia Personale (OM&AP)
- idroterapia
- logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio
- massaggi individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l'obiettivo di creare un’occasione di rilassamento, di riscoperta della consapevolezza corporea per un riequilibrio fisico ed emotivo. Con il massaggio è infatti possibile far scoprire o riscoprire sensazioni, stimolare la produzione di endorfine con ricaduta positiva sull’umore, migliorare la circolazione e quindi predisporre il corpo (e tutta la persona) al benessere. Facile intuire come genitori più rilassati affianchino bimbi più tranquilli.
Riconfermate invece, come sempre, la formula e la filosofia di fondo che caratterizzano il Servizio di Intervento Precoce ossia:
- la partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività;
- offrire anche momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze, all'aprirsi, al prendere coscienza del prezioso clima che si è andato a creare nel corso di questi anni;
- approfittare, degli aspetti favorevoli della residenzialità per offrire compresenze di n. 2 operatori con piccoli gruppi di bambini o coppie.
La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel Progetto iniziale e che qui vengono elencati:
- fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;
- fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;
- fornire ai bambini, grandi e/o piccoli che fossero, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età prevede;
- favorire le compresenze di cui sopra;
- ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività: es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia
Inoltre
- dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi ecc.), potendosi confrontare con altri fratelli e sorelle: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è portati a pensarci dato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.
Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno, come il precedente, i gruppi sono stati n. 2: uno composto dai bambini più piccoli, l’altro da quelli più grandi. Per le misure anti Covid-19 adottate, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo” l’esperienza di musicoterapia che però è stata più lunga del solito e molto apprezzata come sempre. Ai più grandi invece sono stati proposti dei giochi grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata, così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi. La partecipazione di tutti è stata come sempre pienai a conferma dell'efficacia della proposta.
Grazie all’affiatamento e
all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche
quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena
partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte,
nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.
Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.
Come nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della strumentazione utilizzata nel servizio di Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino, sono stati forniti consigli su come proseguire a casa le attività, si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori e genitori, tra genitori e operatori nonché tra operatori e operatori che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto amplifica senza dubbio la validità del Progetto. Infatti, come espresso da sempre, le azioni svolte che rimangono fini a se stesse o legate al luogo in cui sono state presentate, poco contano: il bambino non potrà farsene molto. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e fruito nella quotidianità si avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che se pur il Progetto duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si riverbereranno sui mesi a venire: per i “grandicelli” è stata occasione di un full immersion intensivo per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di nuova energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con sprazzi di novità, per le new entry una gradita sorpresa.
L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, gli operatori e dalle famiglie “veterane”, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutto il gruppo (al di là del ruolo che si ricopre o dell'età) e molti aspetti personali nonché familiari di ciascuno.
STRUTTURA DI ACCOGLIENZA: Villa S. Ignazio si è confermata uno dei punti di forza del progetto. Idonea per gli spazi adeguati per le terapie, per l’animazione e per i momenti di gruppo; distanze ridotte che consentono di avere tutto a portata di mano (camere, stanze delle terapie, parco giochi, spiaggia, servizi,…); tutti gli spazi da poter sfruttare liberamente avendo occupato l'intera struttura, consentendo un clima disteso, familiare e sereno.
PARTECIPANTI: il numero dei bambini
con disabilità visiva è stato pari a 18 quest'anno per una defezione
dell’ultimo minuto. Molto diversi per età, vissuti, storia clinica, risorse:
ciascuno di loro ha potuto sfruttare al meglio l'occasione grazie al puntuale
lavoro d'equipe. Anche il buon numero di famiglie nuove non ha creato
difficoltà.
Costante la presenza di uno o entrambi i genitori e dei fratelli/sorelle, puntuale e condivisa la loro partecipazione alle attività proposte sia riabilitative che di svago (altrettanto importanti date le finalità globali del Progetto).
OPERATORI: nonostante le due new entry (entrambe comunque già note avendo collaborato con noi durante l’anno), l'equipe si conferma in tutta la sua affidabilità, sintonia, competenza e sinergia. La preparazione “multidisciplinare” di alcuni professionisti, ha nuovamente permesso di proporre anche altre attività, di poter aumentare le possibili occasioni e combinazioni di integrazione tra terapie, di allargare gli ambiti e le prospettive di osservazione di ciascun bimbo. Infine, la costante presenza dei responsabili del Progetto si è rivelata molto valida e in alcuni casi fondamentale per i rapporti di raccordo tra struttura, partecipanti, …
ANIMATORI: le animatrici storiche, come già ribadito, hanno saputo nuovamente regalare a tutti i partecipanti momenti di divertimento, aggregazione, crescita e “di stacco” confermando anche quest’anno massima disponibilità, competenza e sensibilità. La loro attenzione è stata riposta maggiormente verso i fratelli/sorelle presenti ma, a fine giornata hanno saputo coinvolgere l’intero gruppo con intrattenimenti efficaci. Anche il servizio di baby-sitting individuale ha funzionato bene così da consentire in particolar modo alle mamme senza altri appoggi familiari, di poter partecipare all’attività specifica a loro dedicata in totale serenità e tranquillità.
SCHEMA DI ATTIVITA’:
8 OPERATORI – 10 ATTIVITA’ per i piccoli + 1 specifica per
genitori – 18 BAMBINI:
Numero di attività al giorno
garantite per ciascun bimbo: n. 2
Le proposte hanno “ruotato” su
ciascun bambino così come i singoli orari per consentire a ciascuno di vivere
le varie attività in diverse ore della giornata.
Tutte le attività sono state individualizzate e proposte in base alle reali esigenze, bisogni dei piccoli.
ATTIVITA’ PARALLELE: nel corso della settimana e sempre nel pieno rispetto delle regole anti Covid-19, sono state proposte diverse occasioni informali all’intero gruppo partecipante accolte assai positivamente da tutti e che hanno favorito molto l’affiatamento e lo scambio tra i partecipanti. Anche quest’anno la mattina dedicata ai fratelli e alle sorelle in simulazione bendata è stata una valida ed utile occasione di integrazione e socializzazione.
RELAZIONI: per ciascun bambino, sono stati redatti degli schemi riassuntivi sugli obiettivi di ciascuna attività per un riscontro riassuntivo della settimana. Considerata la breve durata del soggiorno, i contenuti sono prettamente qualitativi e non sono da ritenersi esaustivi.
“CAMPO ESTIVO PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA DAI 10 AI 23 ANNI”
Come ogni anno, anche nel 2020 l’I.RI.Fo.R. della Lombardia, grazie al prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli attori coinvolti, ha realizzato, dal 24 luglio al 7 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, il campo estivo educativo riabilitativo per ragazzi e ragazze con disabilità visiva ed altre disabilità, nell’ambito del progetto “Insieme, alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano” . Il progetto ha accolto in un contesto riabilitativo e ludico, 23 ragazzi e ragazze con disabilità complessa: come è facile immaginare in un anno particolare come il 2020 l’iniziativa ha avuto un significato importante e del tutto nuovo, sia per i ragazzi che per le famiglie. Nei mesi del lock-down, i ragazzi, abituati a giornate strutturate con routine ben definite (scuola, centri di riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria quotidianità nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per giovani in una condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori che potevano contare su alcuni momenti di sollievo si sono trovati a dovere gestire 24 ore su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il più possibile le loro giornate sempre più deprivate di stimoli.
Insomma, se il Campo estivo è
solitamente un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i
ragazzi/ragazze ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato ancora di più: dopo
molti mesi, i ragazzi si sono trovati a trascorre un periodo lontano dal
contesto familiare, mettendo in gioco per la prima volta dopo molto tempo le
loro capacità nell’ambito dell’autonomia. L’allontanamento dal contesto
casalingo è sempre una sfida, è un passaggio determinate per la crescita
sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si
trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.
Anche quest’anno è stata
parzialmente sperimentata la formula “mista”, che ha visto due bambini più
giovani del gruppo partecipare al campo affiancati da un familiare. Grazie a
questa formula, il campo ha dato accesso ad
un’utenza che finora aveva faticato a rientrare nel presente progetto,
ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni con pluriminorazione. Le
ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla
dinamica del distacco, seppur circoscritto ad alcuni giorni, una difficoltà che
rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa. I genitori
non interferiscono con le attività che il bambino svolge assieme agli altri e
sono presenti unicamente nelle ore serali e notturne.
Questa formula crea inoltre un
trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R.
Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico
percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e
i ragazzi dalla nascita alla maggiore età:
Il Soggiorno estivo delle Famiglie (destinato ai piccoli in età prescolare) è infatti il primo passo sia per i bambini che per i genitori nell’ambito della riabilitazione, ed è propedeutico all’Intervento precoce, un percorso riabilitativo personalizzato e articolato in numerose attività che può accompagnare il piccolo e la famiglia fino all’ingresso a scuola; il “salto” tra Intervento precoce e il presente campo dei ragazzi viene colmato dai laboratori che abbiamo inserito nell’ambito del servizio di Intervento precoce dedicati ai bambini tra i 7 e i 9 anni e da questa nuova modalità di partecipazione al campo estivo, propedeutica ad una futura esperienza in totale autonomia e distacco dai familiari.
Detto questo, la sfida più ardua
nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo
confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e
l’integrazione dei giovani con multidisabilità nel gruppo di comunità. Il
raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire
ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza
in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel
rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle
persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in
evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e
barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace
partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò
senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di
azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle
"Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".
Il soggiorno, con la sua
connotazione educativa e riabilitativa si è posto come occasione mediata di
inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.
Le attività proposte durante il campo si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno.
Quest’anno si è deciso di proporre cinque specialità riabilitative:
- Idrostimolazione
- Laboratorio di subacquea
- Musicoterapia
- Orientamento/mobilità e Autonomia Personale
- Neuropsicomotricità
- Arteterapia
- Laboratorio di teatro
IDROSTIMOLAZIONE
L’Idrostimolazione consente ai soggetti con minorazioni multiple e gravi di svolgere attività di recupero psico-motorio in acqua; il metodo si basa sul recupero del deficit esperienziale attraverso le proprietà dell’acqua. E’ ormai noto che una componente importante del deficit psico-motorio nei soggetti pluriminorati, soprattutto se con disabilità sensoriale, deriva spesso dalla carenza di esperienze motorie e sensoriali nei primi mesi di vita. Molti movimenti, il tono muscolare, il coordinamento, e più in generale la motricità, non sono sviluppati nei bambini non a causa della patologia, ma proprio a causa della mancanza di "memoria del movimento". I tecnici di Idrostimolazione hanno proprio il compito di produrre stimoli in modo condizionato, affinché il soggetto sia indotto a compiere esperienze motorie. Il tutto avviene in un ambiente particolarmente favorevole allo scopo, che è l’acqua: un ambiente particolarmente adatto per le molteplici proprietà, prima fra le quali la microgravità (l’assenza di gravità è una condizione a cui non si è abituati e consente tutta una serie di movimenti anche in assenza di tono muscolare), la temperatura (si intende dell’acqua calda, che oltre a produrre una elevata quantità di stimoli ha proprietà antalgiche e rilassanti) e la viscosità (che consente di effettuare una vasta gamma di esercizi morbidi e fluidi indicati per ogni trattamento riabilitativo).
LABORATORIO DI SUBACQUEA
Laboratorio di subacquea: la subacquea è una disciplina che nelle sue principali caratteristiche consente di respirare rimanendo sotto l’acqua per mezzo di una specifica attrezzatura. Inoltre stando sott’acqua si annulla l’effetto della gravità e pertanto viene meno la naturale dimensione di verticalità. Tutto ciò consente di poter assumere qualsiasi tipo di posizione. Un’immersione subacquea è paragonabile ad un volo a rallentatore. Respirare sott’acqua, poter assumere qualsiasi posizione, esplorare un mondo nuovo, vuol dire produrre su chi si immerge per le prime volte, una quantità di stimoli nuovi, unici e irripetibili. Inoltre, considerata la ridotta diffusione della disciplina, il praticarla, soprattutto a persone con disabilità, produce un senso di orgoglio e soddisfazione che migliorano l’autostima.
MUSICOTERAPIA
La musicoterapia per i giovani
con disabilità visiva fornisce lo stimolo per esplorare il mondo circostante in
modo gioioso, guidati dai suoni. Il suono infatti è fonte di energia, spinta al
movimento. La consapevolezza del proprio movimento, la relazione e la
condivisione con gli altri degli stimoli motori e sonori, rinforza la capacità
di rapportare se stesso e gli altri nel mondo reale, fornisce sicurezza e
consente di essere protagonisti ed autonomi nel proprio agire, dei propri
apprendimenti, del dialogo con gli altri.
L’utilizzo dello strumentario, abbinato al movimento, sviluppa la capacità di coordinare orecchio – occhio – mano, orecchio – occhio – piede, fondamentale nella situazione della cecità o di un modo particolare e soggettivo di vedere. Se negli adulti molto spesso l’apprendimento della motorietà è già un dato di fatto, altrettanto spesso capita che un bambino non vedente possa rifiutare di collaborare per imparare ad orientarsi nello spazio, a servirsi della mani per conoscere il mondo circostante, per leggere e scrivere. Per questo, prendersi cura del mondo emotivo del bambino significa accogliere i suoi “no“, per far sorgere in lui il desiderio e la volontà di essere il protagonista della sua vita. La musicoterapia per Ciechi ed Ipovedenti offre una possibilità divertente, interessante, nel supporto alle consuete strategie educative del bambini ipovedente o cieco.
ORIENTAMENTO, MOBILITA’ E
AUTONOMIA PERSONALE
Il campo estivo ha previsto la classica figura dell’istruttore di orientamento e mobilità e autonomia personale, che ha seguito le consuete finalità, nel rispetto dei differenti livelli di autonomia dei partecipanti:
- formulazione del quadro concettuale e programmatico ICF: valutazione individuale in termini ICF sia per l’Orientamento e la mobilità che per l’Autonomia Personale;
- consolidamento e sviluppo di competenze di autonomia personale e di orientamento/mobilità (fornire concetti topologici e rappresentazioni spaziali / fornire sequenze neuromotorie per l’autonomia personale);
- avviare all’utilizzo di ausili e facilitatori dedicati;
- suggerire strategie di potenziamento sensoriale vicarianti e compensative.
- l’intera equipe ha proposto anche occasioni motorio-sportive di gruppo, con l’intento di:
- fornire competenze motorie di base per l’attività sportiva;
- fornire le conoscenze delle regole e finalità di alcune discipline sportive;
- favorire l’interazione tra i partecipanti e le relazioni all’interno del gruppo.
NEURO-PSICOMOTRICITA’
La presenza di una neuro psico
motricista era legata alla presenza dei n. 4 partecipanti più piccoli, per i
quali questo tipo di intervento è particolarmente mirato.
Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi di carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità, evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali... La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino di tipo globale. Il bambino viene approcciato sulla base delle sue effettive potenzialità, indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che essa purtroppo suggerisce.
LABORATORIO DI TEATRO
Durante il periodo del campo
estivo per ragazzi e adolescenti del 2020, si è cercato di proporre un percorso
che facesse sperimentare il teatro in tutte le sue forme, anche a persone con
un deficit sensoriale.
L’esperienza è stata suddivisa in cinque fasi: la prima fase è stata l’esperienza del sé, del proprio corpo, utilizzato non solo come un mezzo, ma come un fine per esprimere emozioni. La seconda fase era volta all’esplorazione dello spazio circostante in autonomia, con una guida o in gruppo, stando attenti a utilizzare gli oggetti presenti e a riconoscerne l’uso, anche in maniera creativa. La terza fase ha percorso invece tutti gli utilizzi della voce umana, cercando di rompere le barriere personali della vergogna e dell’imbarazzo di fronte agli altri. La quarta fase ha esplorato la creatività e l’inventiva, proponendo delle brevi situazioni teatrali, semplici da seguire per tutti, che davano però l’idea di cosa potesse essere una regia e uno script teatrale. Ogni scena veniva provata più volte, ogni volta cercando di evidenziare un differente stato d’animo, sempre sotto forma di gioco. La quinta e ultima fase è stata la creazione di uno spettacolo, attraverso l’improvvisazione e il poco tempo a disposizione per inventare una storia, produrre i costumi e inserire le musiche con l’aiuto della musicoterapista.
Ogni tre giorni l’attività di laboratorio teatrale veniva alternata ad un grande gioco che occupava il tempo di un intero pomeriggio o una mattinata, per favorire la socializzazione. Essenziali le collaborazioni con le terapiste di neuropsicomotricità e di orientamento. I grandi giochi coinvolgevano tutti i ragazzi presenti, suddivisi a squadre, coadiuvati sdagli educatori di riferimento.
Le attività del laboratorio teatrale si sono sempre svolte seguendo questo schema:
- Apertura del setting tramite un gioco ‘rompighiaccio’ di solito rivolto alla valorizzazione dei nomi dei componenti del gruppo, al loro riconoscimento, all’inizio, e poi al riconoscimento della persona in sé, tramite giochi verbali o di imitazione dei compagni o su alcune inflessioni particolari;
- Nella seconda fase si sono svolte attività volte a sperimentare l’esplorazione dello spazio, con giochi anche di orientamento spaziale, in collaborazione con la terapista di orientamento, giochi di conoscenza corporea e utilizzo del corpo ai fini di esprimere un’emozione, a coppie in gruppo o individuali, giochi di imitazione corporea e poi verbale di animali o personalità;
- Messa in scena di una piccola sequenza di azioni, che coinvolgeva tutti i presenti, educatori inclusi, volta a sviluppare la creatività all’interno di una situazione data;
- Chiusura del setting con un saluto rituale.
Nello specifico le attività svolte sono state le seguenti:
- Gioco del nome (ridammi il nome)
- Gioco dell’imitazione degli animali
- Gioco dei numeri
- Gioco dello specchio
- Gioco dei ritmi sonori
- Gioco di body percussion
- Alla fermata del tram
- L’uccellino e il cacciatore
- Crea una storia con una sola parola a testa
- Cerchio della fantasia con un personaggio a testa
- Spettacolo finale
I grandi giochi proposti sono stati:
- Cluedo
- Capra di Bastiano
- Saranno famosi
- Indovina chi?
- Grande gioco dell’oca
- Cerchio della fantasia
L’ora finale della giornata era invece dedicata alla produzione di un manufatto artistico che ricordasse il teatro. Ogni ragazzo aveva l’opportunità di scegliere quale tipo di espressione rappresentare su una maschera e poi decorarla a suo piacere. Interessante notare come tutti abbiano scelto l’espressione di felicità. Questo tipo di attività era svolta in gruppi da due, tre persone con il proprio educatore ed era improntata sullo sviluppo delle capacità manuali e della socializzazione, incentivata dal piccolo gruppo.
“INTERVENTO PRECOCE”
Nonostante la sorte avversa e gli eventi epocali che hanno coinvolto il mondo, anche quest’anno siamo giunti alla conclusione di un'altra proficua edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, il Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R., l'Associazione “Nati per vivere”, la Sezione UICI di Brescia ed i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva, svoltasi come sempre a Brescia e a Milano, presso i locali delle rispettive sedi.
Il Progetto si è chiuso al 31 ottobre 2020 per permettere, seppur con una pausa estiva che è coincisa con i campi estivi, di recuperare il tempo perduto durante la prima fase del lock-down.
Come sempre, lo scopo che ci si è posto il progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.
Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:
- percorsi individuali ed individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo;
- il supporto allo lo sviluppo armonico dei piccoli con l'offerta diversificata e soggettiva delle varie attività;
- la modulazione in corso d'opera, se necessario, dei vari percorsi proposti;
- l’affiancamento delle famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o pluridisabilità rispetto alla valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli operatori;
- il rispetto delle peculiarità ambientali in cui i bambini vivono.
Gli scopi dell’intervento, come da sempre, possono essere individuati sia a breve che a lungo termine. Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste/informazioni fondamentali:
- sviluppo psico-emotivo equilibrato
- sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali
- in particolar modo nelle situazioni di pluridisabilità grave/gravissima, incrementare la qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare
- abitudini che potenzino l’uso dei sensi
- le abilità minime per l’autonomia
- il rafforzamento emotivo per la gestione delle emozioni e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria
- modalità autonome o educative di gioco
- i requisiti fondamentali e minimi per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale
- capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno
- la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti attivi
- materiali e strategie pratiche da usare, creare, porre in essere nel quotidiano affinché quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie
- condivisione con il territorio
Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: la Stimolazione Basale®, le Stimolazioni Visive, la Fisioterapia specializzata, l’attività di gioco, la Neuropsicomotricità, la Psicomotricità, la Musicoterapia, l’Autonomia Personale, il pre-Orientamento & Mobilità, la Logopedia specifica per il linguaggio, consulenze saltuarie di Logopedia specifica per la disfagia, consulenze di Osteopatia e Pediatria.
Novità di questa edizione:
- Ulteriore ottimizzazione degli spazi adibiti alle singole attività
- Qualche nuovo ingresso tra i piccoli
- Specializzazione in disfagia della logopedista già presente per il linguaggio
Ma soprattutto:
- servizio a distanza per sopperire alla chiusura a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19
Come
sempre, per il raggiungimento e
consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non
solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di
quelle educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente
o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da
potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo
armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie
stesse.
Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino. In particolare in questa edizione, mai come prima d’ora i genitori hanno potuto confermare quanto da loro appreso compensando la distanza dell’operatore e sapendo come approcciarsi in prima persona alle varie proposte grazie all’aver assistito da sempre alle attività in presenza.
Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si riporta quanto segue:
Stimolazione Basale®
Come sempre le strategie di posturamento, le indicazioni
sui materiali da adottare e le modalità di presentazione, i consigli sul come
approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento nel comprendere
meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come incentivarli, il proporre
idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto il resto che ci si prefigge
con questa attività, hanno fornito alle famiglie spunti per potersi sentire più
sicure di sé, più attive e propositive nei confronti dei loro piccoli con
pluridisabilità o con età inferiore ai 6 mesi. Questi ultimi, inoltre, hanno
potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto del gioco”, il “bello delle
sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei tempi e preferenze personali”,
si sono rivelate costruttive, riportabili anche in altri contesti,
interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di una propria
personalità, autostima e fiducia nell’esterno.
Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.
Stimolazioni visive
La necessità di intervenire il prima possibile sull’offrire
ai piccoli una possibilità di “apprendimento visivo”, è stata confermata anche
quest’anno durante le varie proposte specifiche presentate ai piccoli
partecipanti a tale Progetto. Per quelli al secondo o terzo anno di
partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio l’efficacia “funzionale”
del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati e complessi a tavolino,
sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni di luce artificiale che naturale; sia in interno che in esterno.
La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli possano proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone.
Gioco
Questa attività, come sempre, è anche il filo conduttore di
tutte le altre proposte ma nello specifico ha consentito ai bimbi senza
difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a conoscenza del proprio
corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti e di come sfruttarli
al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per organizzarlo, viverlo e
renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come relazionarsi agli altri e
al mondo; di come sopportare, affrontare e superare le prime frustrazioni e i
primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto in modalità coinvolgente,
motivante, divertente e “intrigante” per far si che i piccoli apprendano in
maniera più partecipata e “profonda”.
Come sempre, il gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone" riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza giudizi o imposizioni.
Fisioterapia specializzata
Tale
attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei
genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo
dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul
territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al
Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit
visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire
un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi
motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza
all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le
“valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati
sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che
si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria
certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più
specifico delle altre operatrici. Confermata la doppia figura: una per i più
piccoli ed una per i più grandi.
Musicoterapia
E' un'attività dalla rinomata ed indiscussa valenza
educativa e relazionale durante la quale il termine empatia ha il valore
profondo che implica l'accettazione incondizionata dell'altro, il rispetto
delle sue emozioni, l'entrare a far parte delle sua storia: ci si prende cura
del mondo affettivo ed emozionale del piccolo. La musicoterapia diviene così
attiva stimolazione multisensoriale, cognitiva, relazionale. I bimbi possono trovare uno spazio che gli accoglie
avvolgendoli interamente in sensazioni, emozioni, contatti,…; suoni,
vibrazioni, ritmi, …; in una modalità nuova e coinvolgente. Ciò favorisce tra
l’altro un sostegno in più ai piccoli con maggior difficoltà motoria, una nuova
via di relazione per quelli che ancora
comunicano poco e un diverso approccio ricco di spunti nuovi e diversi per
tutti gli altri.
Tale attività quest’anno non ha avuto il numero di
occasioni pari alle precedenti per la chiusura di febbraio e l’impossibilità di
poter seguire i piccoli a distanza dovuta alle peculiarità dell’attività
stessa.
Neuropsicomotricità
Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze
del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità
possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo
viene perseguito attraverso interventi a carattere ludico, quindi accattivanti
e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità
evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie,
promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze
percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali...
Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà
aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive
dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto
all'intero intervento.
Psicomotricità
La psicomotricità è la capacità dell’individuo di
relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico
Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le
stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo
globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e
dai limiti che esse purtroppo impongono.
Con
l’introduzione di questa proposta, si è potuto individualizzare ulteriormente i
singoli percorsi in particolare dei piccoli “più grandicelli” e coprire un
bisogno con l’aggiunta di un'altra prospettiva che ha arricchito la visione
d’insieme dei bimbi nonché gli spunti forniti alle famiglie e agli operatori
del territorio.
Anche
quest’anno, i bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di
esprimere ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro
divenire “grandi” nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con
nuove proposte al computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre
caratterizza tale attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza
“grande”: necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli
spostamenti dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e
voglia di fare.
L'ulteriore
specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto garantire ai piccoli
l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di operatore di
riferimento.
Logopedia/disfagia
Da quest’anno, la doppia qualifica dell’operatrice ha
consentito di poter proporre entrambe le attività per tutto l’anno. Le
problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono
molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante
ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di
vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità
nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati
nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai
genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la
crescita e la sussistenza stessa dei piccoli.
Alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante
tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora
dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette
agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare
l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in
maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie. Molte sono
state anche le consulenze con gli operatori del territorio soprattutto in
ambito scolastico.
Autonomia Personale e pre-orientamento&mobilità
Il
lavoro svolto, è stato finalizzato come sempre all’acquisizione delle autonomie
operative e sociali di base, alla prima presa di coscienza dei principi
acustici, dei concetti spaziali, dell'uso del bastoncino,...Nei singoli
percorsi individualizzati è stata posta l’attenzione alla verifica dei
prerequisiti di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale presenti, in ordine
allo sviluppo delle competenze necessarie a breve, medio e lungo termine.
La metodologia di lavoro utilizzata, ludica e concreta, ha reso i bambini protagonisti attivi. I piccoli coinvolti hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità di lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste attività è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma nemmeno mai troppo presto” per avviare le basi.
Osteopatia
Intesa come medicina manipolativa, sta prendendo sempre
più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema
neuropsicomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non
invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira
infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le
malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i
dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie... Il trattamento è
mirato non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo
che spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto
consentendo la liberazione di fissità.
E' un percorso che, all'interno di questo Progetto,
offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra perfettamente con
le atre attività andando a coprire un campo che offre prospettive ancora
diverse (si veda relazione specifica).
In conclusione...
I primi mesi di questa sessione di progetto – dopo lo scoppio dell’allarme sanitario dello scorso febbraio – sembrano lontani anni luce. Il tornado è arrivato e tutti i nostri obiettivi, propositi, ritmi, abitudini sono rimasti sospesi all’improvviso sostituiti da silenzio, distanze, spazi vuoti. Tutto era necessario, doveroso e vitale, ma i nostri bimbi non avevano sospeso anche la loro crescita nel frattempo, la loro curiosità non si era assopita, i loro bisogni vivevano le necessità di sempre e anzi... il cambiamento repentino di ritmi e quotidianità stava nuocendo loro.
Da
qui la domanda: è possibile proseguire il percorso riabilitativo dei piccoli
malgrado l’impossibilità di trovarsi in un luogo fisico? La risposta –
affermativa – è arrivata dopo una prima breve fase di sperimentazione di
un’inedita modalità di consulenza a distanza con le famiglie.
Lo scorso aprile, l’allora presidente dell’I.Ri.Fo.R. regionale Nicola Stilla scrisse un articolo per la stampa associativa che raccoglie alcune valutazioni sull’esperienza; riteniamo utile riportarlo integralmente in questa sede:
Di
necessità, virtù.
Il nostro servizio di Intervento Precoce si reinventa in tempi di emergenza sanitaria
di Nicola Stilla
“Ormai
da quasi quindici anni, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e
la Riabilitazione) della Lombardia offre alle famiglie dei piccoli con
disabilità visiva un servizio riabilitativo e formativo di Intervento Precoce,
attivo presso le sedi di Brescia e Milano: un equipe di operatori formata da
neuro-psicomotricisti, psicomotricisti, logopedisti, musicoterapisti,
osteopati, fisioterapisti, esperti della stimolazione visiva e basale e
istruttori di orientamento, mobilità e autonomia personale accompagna i piccoli
e i loro genitori in un percorso riabilitativo su misura, secondo un calendario
di incontri a cadenza mediamente settimanale. Eccezion fatta per la pausa
estiva, in tutti questi anni, il servizio non ha mai visto interruzioni, ma
nelle scorse settimane l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del
Covid-19 ha reso impossibile attuare gli incontri nelle loro consuete modalità:
con rammarico, ci siamo trovati costretti a sospendere il servizio fino a data
da definirsi. Per sua natura, l’intervento precoce non è solo un servizio a
sportello al quale le famiglie accedono: è anche un momento di dialogo e
confronto, una presenza che conforta i genitori, una certezza che conferisce
fiducia e spinta motivazionale. Ha un risvolto umano ed emotivo che è
imponderabile: la sua assenza, la distanza che si creerà - ci siamo detti -
determineranno nel tempo ricadute psicologiche negative per le quasi ottanta
famiglie che si trovano nel bel mezzo di un percorso. Abbiamo quindi deciso
che, in un modo o nell’altro, avremmo dovuto porre rimedio alla situazione. “La
tecnologia ci è venuta incontro – dice Simona Roca, la coordinatrice
dell’equipe del servizio di Brescia – così le consulenze fisioterapiche,
logopediche, psicomotorie, neuro-psicomotorie, della stimolazione basale e
visiva, nonché l’attività di orientamento, mobilità e autonomia personale sono
arrivate a domicilio, nelle case delle famiglie, con la simpatia, la fiducia e
la professionalità che ci lega da tanti anni. Ognuno dei professionisti si è
messo a disposizione come poteva, con strategie, obiettivi e mezzi che più si
addicono alla propria disciplina: commenti condivisi ai video realizzati dai
genitori, giochi guidati a distanza in videochiamata, registrazioni audio, etc.
etc.”. La necessità è stata quella di reinventare il servizio a distanza,
puntando su quegli strumenti che tutti utilizziamo in maniera informale e che
sono entrati a far parte della nostra quotidianità senza che ci accorgessimo
pienamente della loro potenzialità e versatilità: Whatsapp, Facebook, Facetime
le infinite app per le conference call e le video chiamate etc...
In tutto questo abbiamo trovato collaboratori d’eccezione: le famiglie. “Grazie alla loro voglia di riprendere l’attività – continua Simona Roca – i genitori si sono rivelati ascoltatori attenti e riflessivi anche sui consigli a distanza; è prezioso il tempo trascorso con loro, anche solo per fare quattro chiacchiere e risentirci vicini; grazie al loro pronto rimboccarsi le maniche, sono “prolungamenti” delle nostre mani e, tutto ciò che hanno appreso ed osservato durante gli anni di viva presenza nelle varie attività, ora lo mettono in pratica”. È vero: fin dall’inizio abbiamo puntato molto sul coinvolgimento delle famiglie nelle attività riabilitative, ed oggi – purtroppo in un frangente triste e inatteso - ne raccogliamo i frutti. “Ovviamente non è affatto facile, sicuramente non è la stessa cosa degli incontri in presenza, ma è la nostra risposta al nulla... e sta funzionando!” conclude Simona. Anche sul versante milanese la formula ha trovato proficua applicazione. La terapista Gloria Dal Zovo ci conferma che le famiglie hanno accolto l’iniziativa con spirito costruttivo: “È essenziale, soprattutto nel caso dei bambini più piccoli e con maggiore compromissione, che la famiglia collabori – dice Gloria - e nella stragrande maggioranza è stato così”. “In taluni casi, preliminarmente all’incontro virtuale, invio indicazioni e materiale via e-mail, che i genitori possono stampare, ad esempio; nel caso dei bambini più grandi possiamo utilizzare la condivisione dello schermo del computer tramite Skype; insomma, gli obiettivi restano gli stessi, semplicemente vengono utilizzati strumenti e materiali diversi”. “Il nostro è un lavoro che si basa sulla relazione: anche solo il fatto di non interrompere il contatto vocale con il bambino, soprattutto con i più piccoli, è importante”. Insomma, non solo abbiamo tenuto vicine le famiglie, ma siamo riusciti a proseguire i percorsi terapeutici in maniera efficace. I riscontri pienamente positivi, sia da parte dell’equipe che dei genitori, ci suggeriscono una vera e propria progettualità in questa direzione, per dare una veste nuova ad un servizio che vuole, anzi deve stare al passo con i tempi: i tempi eccezionali che stiamo vivendo mentre scrivo queste righe, ma anche i tempi che abbiamo vissuto fino a pochi mesi fa, nell’auspicio che tornino presto”.
INSIEME, ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’
DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO
Laboratori esperienziali per ragazzi con grave
disabilità visiva e/o plurihandicap
Il percorso ha coinvolto n. 15 ragazzi e ragazze tra i 9 e i 15 anni e si è strutturato in n. 7 laboratori riabilitativi della durata di n. 2 giorni ciascuno; si è deciso di far trascorrere ai partecipanti una notte fuori dal contesto familiare per ciascun weekend in una struttura alberghiera (a pochi metri dalla sede), così da rendere l’esperienza più efficace, nonché avere una maggior disponibilità di tempo da dedicare all’attività. Il distacco familiare e la soluzione residenziale sono stati funzionali a creare le migliori premesse per un coinvolgimento pieno da parte dei ragazzi, motivandoli e ponendoli nelle condizioni di esperire traiettorie relazionali in modo libero e autonomo.
Il progetto, svoltosi presso gli spazi del
servizio “Intervento Precoce” della Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e
degli Ipovedenti di Brescia, ha preso avvio nel mese di novembre 2019 e si è
concluso nel mese di novembre 2020. I ragazzi e il team degli operatori sono
stati ospitati presso l’adiacente Novotel Brescia 2.
Calendario dei laboratori:
- 16-17 novembre 2019
- 7-8 dicembre 2019
- 4-5 gennaio 2020
- 1-2 febbraio 2020
- 19-20 settembre 2020
- 10-11 ottobre 2020
- 14-15 novembre 2020
Ogni fine settimana ha visto la partecipazione di n. 15 ragazzi suddivisi in cinque gruppi da tre partecipanti l’uno; ogni gruppo è stato affidato ad un team formato da un operatore specializzato in un peculiare contesto riabilitativo e un educatore con esperienza nell’ambito dell’assistenza a piccoli con disabilità visiva.
Laboratori proposti:
Laboratorio di musica: i partecipanti sono stati coinvolti in attività musicali, che hanno coinvolto le proprie capacità motorie e la proprie competenze nel campo dell’autonomia; l’aspetto più importante di tale attività è stato però il fatto che essa ha posto i ragazzi in una modalità relazione del tutto nuova tra loro, fatta di dialogo, comprensione, confronto e scambio emotivo.
Laboratorio di cucina: si è cercato di coinvolgere i ragazzi in tutto il processo di preparazione di un pasto, a partire dalla definizione del “menù”, passando alla scelta e dall’acquisto degli ingredienti necessari, fino alla fase di preparazione dei cibi. In questo modo il laboratorio ha assunto una valenza trasversale offrendo ai ragazzi occasioni di relazione e confronto nelle quali effettuare scelte ed esprimere il proprio pensiero. Durante la preparazione del pasto i partecipanti si sono divisi ruoli e compiti a seconda delle abilità e capacità di ognuno.
Laboratorio di teatro e arte: il laboratorio ha coinvolto i partecipanti in attività manuali e creative, finalizzate alla messa in scena di una favola diversa ogni fine settimana. Gli stessi ragazzi hanno interpretato i diversi ruoli nello spettacolo a seconda delle proprie inclinazioni e capacità. Le attività del laboratorio teatrale si sono sempre svolte seguendo questo schema:
- Apertura del setting tramite un gioco ‘rompighiaccio’ di solito rivolto alla valorizzazione dei nomi dei componenti del gruppo, al loro riconoscimento, all’inizio, e poi al riconoscimento della persona in sé, tramite giochi verbali o di imitazione dei compagni o su alcune inflessioni particolari;
- Nella seconda fase si sono svolte attività volte a sperimentare l’esplorazione dello spazio, con giochi anche di orientamento spaziale, in collaborazione con la terapista di orientamento, giochi di conoscenza corporea e utilizzo del corpo ai fini di esprimere un’emozione, a coppie in gruppo o individuali, giochi di imitazione corporea e poi verbale di animali o personalità;
- Messa in scena di una piccola sequenza di azioni, che coinvolgeva tutti i presenti, educatori inclusi, volta a sviluppare la creatività all’interno di una situazione data;
- Chiusura del setting con un saluto rituale.
Laboratorio di manualità: ogni fine settimana è stato scelto un tema da sviluppare e, in funzione di quello, è stata affrontata la scelta e la ricerca del materiale da utilizzare per l’elaborazione del manufatto finale. Oltre alla scelta e alla preparazione della materia di base (creta, pasta di sale etc. etc.), ciascun gruppo ha provveduto al recupero di altro materiale utile: oggetti naturali (legnetti, pigne, sassolini) trovati nel parco oppure materiale di riciclo.
Laboratorio di Yoga: ai ragazzi sono state suggerite tecniche di rilassamento tipiche dello yoga per stimolare in loro la percezione e la capacità di ascoltare il proprio corpo.
Laboratorio di coltivazione: la semina è stata l’occasione per stimolare l’autonomia e le capacità relazionali dei ragazzi, in quanto si è partiti dalla progettazione dell’intera attività: la prima decisione è stata quella di scegliere che cosa piantare, poi si è passati all’individuazione degli strumenti necessari allo scopo (vasi, terra, attrezzi etc. etc.), delle diverse semenze e delle modalità migliori per portare a termine il compito; il gruppo si è poi recato al negozio utilizzando i mezzi pubblici e ha acquistato tutto il necessario. Infine, al parco, si è svolta la messa a dimora dei semi nei vasi.
O&M: un progetto regionale per favorire l’autonomia delle persone ipo e non vedenti residenti sul nostro territorio.
Il progetto di orientamento e mobilità regionale avviato nel
settembre 2019 grazie al co-finanziamento del Consiglio di Amministrazione
Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha coinvolto n. 30 utenti provenienti da n. 6 province.
Naturalmente, i percorsi sono stati differenziati e personalizzati sulle esigenze e le necessità di ciascuno. Le ore svolte sono state 570 e mezzo sulle 600 preventivate. La suddivisione territoriale degli utenti è la seguente:
- n. 12 utenti dalla provincia di Varese (per un totale di 235 ore)
- n. 7 utenti dalla provincia di Milano (per un totale di 120 ore)
- n. 5 utenti dalla provincia di Monza Brianza (per un totale di 110 ore)
- n. 4 utenti dalla provincia di Mantova (per un totale di 60 ore)
- n. 1 utenti dalla provincia di Cremona (per un totale di 30 ore)
- n. 1 utenti dalla provincia di Bergamo (per un totale di 15 ore)
Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 che ha duramente colpito la nostra regione, il progetto ha visto una sospensione tra marzo e giugno 2020, per poi riprendere durante l’autunno seppur con le ovvie difficoltà dovute ai provvedimenti di contenimento della pandemia e le naturali cautele legate al contagio, per concludersi il 31 dicembre u.s.
Per ciascun partecipante l’istruttore incaricato ha stilato una relazione personalizzata contenente la valutazione iniziale, il programma del corso e l’indicazione dei risultati raggiunti.
Iniziative di socializzazione per il benessere nella Terza età
Il progetto ha avuto avvio nel settembre 2019 nelle sole sezioni di Monza e Mantova, per concludersi il 31 dicembre 2020. A causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 i corsi di cui al progetto sono stati sospesi per un lungo periodo (da marzo a giugno 2020 e poi nei mesi di ottobre e novembre 2020) e il calendario degli incontri è stato riorganizzato ripetutamente a causa delle restrizioni di movimento e socialità determinati dalla pandemia.
Le iniziative portate a termine sono state:
- Corso di teatro “oltre il limite” (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 9]
- Laboratorio di attività ricreative (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 12]
- Corso di Stimolazione cognitiva (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 9]
- Caffè letterario (Sez. U.I.C.I. di Mantova) [n. partecipanti: 10]
- Laboratorio di attività ricreative (Sez. U.I.C.I. di Mantova) [n. partecipanti: 10]
Conclusioni
Ho già ricordato
in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera
significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo
a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Il caso ha voluto che il nostro
I.Ri.Fo.R. facesse ingresso in un nuovo capitolo della sua storia in un
frangente così complesso e delicato come l’attuale: le sfide che la nuova
dirigenza ha di fronte sono molte e inattese, ma sono certo che la nostra
struttura sarà in grado di affrontarle forte della consueta passione e
dell’esperienza accumulata in quindici anni di intensa attività. Il prezioso
supporto che il presidente uscente, il nostro Nicola Stilla, ha scelto di non
far mancare all’istituto in qualità di Direttore Scientifico, ci rassicura e
garantisce quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e
sicuro.
ANNO 2019
* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [15 - 25 luglio 2012 c/o Caorle, Venezia].
* Corso di elasto-compressione linfologica per fisioterapisti ipo e non vedenti [Milano, 26 maggio 2012 c/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti]
* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [16 - 26 luglio 2011 c/o Caorle, Venezia].
* Progetto Formativo Giovani Disabili Visivi (Corso di formazione rivolto ai giovani minorati della vista che operano nell’ambito dell’attività associativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) [c/o Istituto dei Ciechi, Milano]
* Corso di formazione/aggiornamento “Tecnologie assistive per disabili visivi" (Percorso formativo per docenti/insegnanti di sostegno del territorio lombardo sulle tecnologie assistive per i disabili visivi e la loro applicazione alla didattica) [2 moduli della durata di 40 ore ciascuno c/o Istituto dei Ciechi di Milano e Sezione Provinciale U.I.C.I. di Brescia].
* Progetto Formativo Giovani Disabili Visivi (Corso di formazione rivolto ai giovani minorati della vista che operano nell’ambito dell’attività associativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) [c/o Istituto dei Ciechi, Milano].
* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [17 - 25 giugno 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].
* Campo estivo educativo per giovani minorati della vista (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 18 ai 23 anni) [4 - 13 luglio 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].
* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [18 - 25 giugno 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].
* Campo estivo educativo per giovani minorati della vista (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 18 ai 23 anni) [7 - 14 luglio 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].
* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [14 - 21 luglio 2007 c/o Caorle, Venezia].
* Seminario "Il difficile mestiere di genitore" (Seminario formativo-riabilitativo per famiglie con bambini disabili visivi da 0 a 10 anni) [12-14 ottobre 2007 c/o Salice Terme, Pavia].
* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [17 - 24 giugno 2006 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].
* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [30 luglio - 6 agosto 2006 c/o Caorle, Venezia].
Area Formazione:
* Corso di formazione/aggiornamento “Per un'integrazione di qualità" (Percorso formativo per docenti/insegnanti di sostegno del territorio lombardo sulle tecnologie assistive per i disabili visivi e la loro applicazione alla didattica) [Ottobre 2006 - Marzo 2007 c/o Monza, Milano, Abbiategrasso, Melegnano].
* Corso di formazione/aggiornamento rivolto al personale dipendente delle strutture dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia [Settembre - Dicembre 2006 c/o Istituto dei Ciechi di Milano, Milano].