Attività svolta

ANNO 2022

Sebbene anche nell’anno 2022 siano persistite le difficoltà legate alla diffusione del Covd-19, possiamo affermare che l’attività del nostro Istituto si è svolta, per tutto il periodo di riferimento, senza particolari difficoltà; forte dell’esperienza maturata negli anni precedenti in materia di profilassi, delle cautele adottate nella realizzazione delle attività ed un clima più sereno per quanto riguarda i timori dell’infezione  il nostro team di operatori, coordinatori e collaboratori ha lavorato con continuità per portare a termine gli obiettivi prefissati. Tutte le principali iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte anche nel 2022, come per altro era avvenuto nei due anni precedenti, malgrado la pandemia. 


Come sempre mi piace porre in premessa quello che di solito è consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un sincero e sentito ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto sopra: al nostro attuale direttore scientifico Nicola Stilla, per aver saputo pianificare l’organizzazione dei servizi dell’Istituto, alla dirigenza regionale e nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che hanno costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività riabilitative Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva, all’equipe di operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo con coscienza, attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario regionale Stefano Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo tutte le attività, dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con il prezioso supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona, Lorena, Roberto e Roberta;  la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti pubblici e privati (in particolare al nostro partner che ormai da molti anni collabora con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce, l’Associazione Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini, amici e conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo delicato frangente.   


L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività: le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione: sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio. 


Anche nel 2022, l’area nella quale si è investito maggiormente è stata quella della RIABILITAZIONE dei giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2022, malgrado le difficoltà, sono stati realizzati tre campi estivi: un campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà aggiuntive dai 10 ai 23 anni (“Insieme alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano”), un Soggiorno estivo per famiglie, destinato alle famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con eventuale disabilità aggiuntiva, e un campo estivo per ragazzi e ragazze con sola disabilità visiva tra gli 11 e i 23 anni (“A passo sicuro”).    


Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce presso le sedi di Brescia, Milano e Como; a fine 2021, grazie ai fondi messi a disposizione dal progetto “Bloom Again”, è stata infatti aperta la nuova sede del servizio presso gli spazi messi a disposizione dalla Sezione territoriale U.I.C.I. di Como. Ringraziamo nuovamente il nostro Consigliere I.Ri.Fo.R. e Presidente della Sezione U.I.C.I. di Como Claudio Lacorte per tutto questo.    

 

Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate. 

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 “SOGGIORNO ESTIVO PER FAMIGLIE”

L’edizione 2022 del Soggiorno estivo famiglie, ha avuto luogo anche quest'anno nel mese di luglio presso la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE). Ha visto la partecipazione di n. 16 famiglie con bambini dagli 0 ai 10 anni provenienti dal territorio della nostra regione. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre per garantire l'efficacia e gli entusiasmi che da sempre questa iniziativa suscita:

-        durata di 10 giorni

-        residenzialità per sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente

-        9 attività proposte a genitori e piccoli con disabilità visiva e/o pluridisabilità

-        1 attività specificatamente pensata e riservata per i genitori

-        1 attività collettiva specifica per fratelli/sorelle

-        animazione per il gruppo di fratelli/sorelle quest’anno particolarmente numeroso.

Lo scopo del progetto è dal 2006 il medesimo: concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità abilitative/riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie per affrontare nel migliore dei modi la disabilità visiva e complessa dei piccoli. 

Aspetti salienti di questa edizione:

·         ancor più dello scorso anno, hanno partecipato molte famiglie giunte a quest’esperienza per la prima volta e senza aver frequentato il servizio di Intervento Precoce;

·         purtroppo la partecipazione è stata la più basa degli ultimi anni (solo 16 le famiglie partecipanti); purtroppo i contagi da Covd-19 hanno obbligato alcune famiglie a rinunciare alla partenza all’ultimo minuto;

·         abbiamo avuto in questa edizione la più numerosa presenza di sorelle e fratelli dei piccoli con disabilità visiva, e questo ha permesso di coinvolgerli in maniera massiccia nelle attività;

·         la minore partecipazione ha permesso alle  famiglie di accedere alle attività con maggiore frequenza, cosa che ha sicuramente giovato alla dimensione riabilitativa e formativa dell’esperienza. 

I 10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi che tale formula consente potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.

Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale invece ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività in rispetto del suo percorso individuale.

I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni o idiosincrasie.

Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

·         fisioterapia

·         stimolazione e gioco basale

·         neuro-psicomotricità

·         stimolazioni visive

·         musicoterapia

·         psicomotricità

·         pre-orientamento, mobilità e autonomia Personale (OM&AP)

·         idroterapia 

·         logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio

·      massaggio individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare uno spazio di relax, di nuova percezione o riscoperta della consapevolezza corporea per un riequilibrio fisico ed emotivo. Facile intuire come genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli.

Riconfermata invece, come sempre, la formula che caratterizza anche  il progetto annuale di Intervento Precoce ossia:

·   la partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività;

·    i momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze e alla condivisione.

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel progetto iniziale e che qui vengono ri-elencati:

·      fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;

·    fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;

·    fornire ai bambini, sia grandi che piccoli, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare, ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età necessita;

·      ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività (es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia).

Inoltre

·      dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, ecc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con altri coetanei: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è portati a pensarci, considerato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.

Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno, i gruppi sono stati 3: quello dei piccolissimi, quello dei “nuovi” e quello di “nuovi + grandi” insieme. Per le misure anti Covid-19 adottate, come nella precedente edizione, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo” l’esperienza di musicoterapia che però é stata più lunga del solito e apprezzata come sempre. Stessa proposta anche ai nuovi che però poi si sono aggiunti ai “grandi storici” per  giochi grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi.

La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta che ormai è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno.

Grazie all’affiatamento e all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.

Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della strumentazione dalla sede dell’Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino e sono stati forniti consigli su come proseguire l’attività a casa; si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori e genitori, tra genitori e operatori, nonché tra operatori e operatori, che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto di continuità amplifica senza dubbio la validità del progetto: infatti, le azioni svolte che rimangono legate al luogo in cui sono state presentate o circoscritte nella situazione contingente, poco contano perché non gioveranno al bambino sul lungo termine. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e riproposto a casa, si avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che sebbene il progetto estivo duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si riverbereranno su molti altri mesi: per i “grandicelli” è stata occasione di un full immersion per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con sprazzi di novità, per le new entry una sorpresa con l'affidabilità dell'esperienza collaudata.

L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutti i partecipanti (al di là del ruolo che si ricopre o dell'età personale) e molti aspetti personali nonché familiari di ciascuno.

Allo stesso tempo però questa esperienza tanto sa restituire, fruttare e regalare: la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno che si possono e devono dare alle famiglie rimangono un cardine fondamentale per il benessere dei piccoli e potranno essere anche ingredienti principali del loro essere adulti sereni, forti, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e abilità di ciascuno permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e sapendo comunicare con gli altri.

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CAMPI ESTIVI PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA “INSIEME ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’ DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO” (DISABILITA’ COMPLESSA) E “A PASSO SICURO” (SOLA DISABILITA’ VISIVA)

L’I.RI.Fo.R. della Lombardia, grazie al prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli attori coinvolti, ha realizzato, dal 22 luglio al 5 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, due campi estivi educativo-riabilitativi per ragazzi e ragazze con disabilità visiva. Le due iniziative, totalmente separate come progettualità, personale coinvolto e partecipanti si sono svolte in concomitanza per ottimizzare i costi di struttura e di organizzazione.

Il progetto “Insieme alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano” era rivolto a partecipanti con disabilità complessa, l’altro, intitolato “A passo sicuro” era invece destinato ai ragazzi con sola disabilità visiva. I partecipanti al primo campo sono stati n. 16, i partecipanti al secondo campo n. 14.

I campi estivi hanno avuto un significato importante sia per i ragazzi che per le famiglie, a seguito dei disagi vissuti durante il periodo della pandemia. I ragazzi, abituati a giornate strutturate con routine ben definite (scuola, centri di riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria quotidianità nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per giovani in una condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori che solitamente potevano contare su alcuni momenti di sollievo, si sono trovati a dovere gestire 24 ore su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il più possibile le loro giornate sempre più deprivate di stimoli.

Insomma, se il campo estivo è solitamente un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato ancora di più: i ragazzi si sono trovati a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in gioco per la prima volta dopo molto tempo le loro capacità nell’ambito dell’autonomia. L’allontanamento dal contesto casalingo è sempre una sfida, è un passaggio determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.

Anche quest’anno è stata parzialmente sperimentata la formula “mista”, che ha visto due bambini più giovani del gruppo partecipare al campo affiancati da un familiare. Grazie a questa formula, il campo destinato ai ragazzi con pluridisabilità ha dato accesso ad  un’utenza che fin’ora aveva faticato a rientratre nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circosrcitto ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa. I genitori non interferiscono con le attività che il bambino svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore serali e notturne.

Questa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età.

Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con disabilità complessa nel gruppo di comunità. Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".

I soggiorni, con la loro connotazione educativa e riabilitativa si sono posti come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.

Le attività proposte durante i campi si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno. 

La finalità generale è stata quella di offrire ai ragazzi esperienze ludiche - riabilitative e momenti di socializzazione ed integrazione, in grado di incrementare la consapevolezza di sè, la propria autonomia, la propria autostima e di arricchire il proprio panorama emotivo ed esistenziale.

Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:

- ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;

- multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale;

- relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i diversi operatori/educatori;

- emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia. 

Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti: i ragazzi, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento, hanno dimostrato di vivere le esperienze con una forte spinta all’autonomia, di apprezzare le novità,  entrando in relazione tra loro con spontaneità.

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“INTERVENTO PRECOCE”

A giugno 2022 si è conclusa un'altra proficua edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, la sede centrale dell’Istituto, l'Associazione “Nati per vivere”, la Sezione U.I.C.I. di Brescia, il Consiglio Regionale U.I.C.I. della Lombardia ed i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva.

Il progetto quest’anno ha avuto tre sedi: 

BRESCIA c/o la locale Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (n. 48 le famiglie che hanno avuto accesso al servizio) 

MILANO c/o la sede del Consiglio Regionale U.I.C.I. della Lombardia (n. 21 le famiglie che hanno avuto accesso al servizio)

COMO c/o la locale Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (n. 7 le famiglie che hanno frequentato il servizio; questa parte di attività non sarà parte di questo rendiconto poiché finanziata dal progetto “Bloom Again”)

Il Progetto ha aperto i primi di ottobre 2021 e chiuso il 17 giugno 2022.

Il bilancio generale anche quest’anno, ci sentiamo di affermare, è stato totalmente positivo: 

• le famiglie partecipanti hanno espresso piena soddisfazione (vedi questionari di gradimento);

• si sono iscritte al servizio nuove famiglie;

• sono stati mantenuti gli standard legati a programmazione (personalizzazione degli interventi) e accoglienza (non è stato esclusa nessuna famiglia, benché il progetto fissasse un tetto massimo di partecipanti);  

• non è mancata la collaborazione con le scuole e gli enti del territorio (consulenze e colloqui con educatori, insegnanti e operatori che seguono il bambino nel suo percorso educativo) in una prospettiva di rete, che viene da molti anni coltivata nell’ambito del progetto;

• il lavoro svolto sia dalla responsabile organizzativa che dal personale amministrativo è stato ineccepibile;

• tutti i protocolli di sicurezza legati alle attività e alla profilassi del Covid-19 sono stati rispettati.

Come sempre, quindi, lo scopo che si è posto il presente progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.

Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:

 percorsi individuali ed individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo;

• sostenere lo sviluppo armonico dei piccoli con l'offerta diversificata e personalizzata delle varie attività;

• modulare/diversificare in corso d'opera, se necessario, i vari percorsi proposti;

• affiancare le famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o disabilità complessa rispetto alla valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli operatori;

• rispettare le peculiarità ambientali in cui i bambini vivono.

Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste fondamentali:

• uno sviluppo psico-emotivo equilibrato;

• uno sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali;

• in particolar modo nelle situazioni di disabilità complessa grave/gravissima, un incremento della qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare;

• lo sviluppo di abitudini che potenzino l’uso dei sensi;

• lo sviluppo di abilità minime per l’autonomia;

• il rafforzamento emotivo per la gestione dei sentimenti e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria;

• modalità autonome o educative di gioco;

• i requisiti fondamentali e minimi per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale;

• la capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno;

• la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e  quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti attivi;

• un patrimonio di strategie da porre in essere nel quotidiano affinché quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie;

Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: Stimolazione Basale®, Stimolazioni Visive, Fisioterapia specializzata, attività di gioco, Neuro-psicomotricità, Psicomotricità, Autonomia Personale, pre-Orientamento & Mobilità, Logopedia specifica per il linguaggio e per la disfagia, consulenze di Osteopatia, weekend saltuari di Musicoterapia.

Novità di questa edizione:

• Rimodulazione organizzativa (sfasamento degli orari, ridistribuzione…) che hanno consentito di gestire al meglio l’affluenza ed evitare gli assembramenti;

• Ripresa dei weekend saltuari di musicoterapia;

• Organizzazione degli Incontri in remoto con scuole, servizi e referenti territoriali (la modalità a distanza ha permesso di effettuare più incontri, con una ricaduta decisamente positiva sulle collaborazioni instaurate);

• Partecipazione, come equipe di intervento precoce, al convegno sulle cure palliative perinatali tenutosi il 4 giugno 2022 presso l’Università degli studi di Brescia.

Come sempre, per il raggiungimento e consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie stesse.

Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino. In particolare in questa edizione, si sono confermati l’accoglienza e il sostegno alle nuove famiglie affinché fin da subito possano trovare un ambiente sereno, professionale e fiducioso, in un periodo non facile della loro vita. Le famiglie storiche, invece, hanno potuto proseguire la loro crescita insieme ai loro piccoli. Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si riporta come sempre quanto segue:

Stimolazione Basale®

Come sempre le strategie di posturamento, le indicazioni sui materiali da adottare e le modalità di presentazione, i consigli sul come approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento nel comprendere meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come incentivarli, il proporre idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto il resto che ci si prefigge con questa attività, hanno fornito alle famiglie spunti per potersi sentire più sicure di sé, più attive e propositive nei confronti dei loro piccoli con plury-disabilità o con età inferiore ai 6 mesi. Questi ultimi, inoltre, hanno potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto del gioco”, il “bello delle sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei tempi e preferenze personali”, si sono rivelate costruttive, riportabili anche in altri contesti, interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di una propria personalità, autostima e fiducia nell’esterno. Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.

Stimolazioni visive

La necessità di intervenire il prima possibile sull’offrire ai piccoli una possibilità di “apprendimento visivo”, è stata confermata anche quest’anno durante le varie proposte specifiche presentate ai piccoli partecipanti a tale Progetto. Per quelli al secondo o terzo anno di partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio l’efficacia “funzionale” del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati e complessi a tavolino, sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni di luce artificiale che naturale; sia in interno che in esterno.

La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli potessero proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone.

Gioco

Questa attività, come sempre, è anche il filo conduttore di tutte le altre proposte ma nello specifico ha consentito ai bimbi senza difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a conoscenza del proprio corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti e di come sfruttarli al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per organizzarlo, viverlo e renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come relazionarsi agli altri e al mondo; di come sopportare, affrontare e superare le prime frustrazioni e i primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto in modalità coinvolgente, motivante, divertente e “intrigante” per far si che i piccoli apprendano in maniera più partecipata e “profonda”. Come sempre, il gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone" riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza giudizi o imposizioni.

Fisioterapia specializzata

Tale attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le “valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più specifico delle altre operatrici.

Neuropscicomotricità

Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi a carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali,... Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto all'intero intervento.

 Psicomotricità

La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che esse purtroppo impongono.

Con l’introduzione di questa proposta, si è potuto individualizzare ulteriormente i singoli percorsi in particolare dei piccoli “più grandicelli” e coprire un bisogno con l’aggiunta di un'altra prospettiva che ha arricchito la visione d’insieme dei bimbi nonché gli spunti forniti alle famiglie e agli operatori del territorio. Anche quest’anno, i bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di esprimere ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro divenire “grandi” nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con nuove proposte al computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre caratterizza tale attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza “grande”: necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli spostamenti dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e voglia di fare. L'ulteriore specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto garantire ai piccoli l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di operatore di riferimento.

Logopedia/disfagia

La possibilità di offrire il doppio “indirizzo” (linguaggio e disfagia) ha consentito, anche in questa edizione, di poter offrire risposte in entrambi gli ambiti. Le problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la crescita e la sussistenza stessa dei piccoli. Come negli ultimi anni, alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie.

Autonomia Personale e pre-orientamento & mobilità

Il lavoro svolto, è stato finalizzato come sempre all’acquisizione delle autonomie operative e sociali di base, alla prima presa di coscienza dei principi acustici, dei concetti spaziali, dell'uso del bastoncino,...Nei singoli percorsi individualizzati è stata posta l’attenzione alla verifica dei prerequisiti di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale presenti, in ordine allo sviluppo delle competenze necessarie a breve, medio e lungo termine. La metodologia di lavoro utilizzata, ludica e concreta, ha reso i bambini protagonisti attivi. I piccoli coinvolti hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità di lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste attività è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma nemmeno mai troppo presto” per avviare le basi.

Osteopatia

Intesa come medicina manipolativa, sta prendendo sempre più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema neuropriscomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie, ... Il trattamento è mirato non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo che spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto consentendo la liberazione di fissità. E' un percorso che, all'interno di questo Progetto, offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra perfettamente con le atre attività andando a coprire un campo che offre prospettive ancora diverse (si veda relazione specifica).

In conclusione...

Dopo due anni difficili, questa edizione del progetto di Intervento Precoce, aldilà dei dispositivi di protezione, di igienizzazione e del triage, è tronata alle modalità tradizionali, con il ritorno della musicoterapia ad esempio e di occasioni di incontro e socialità sia per i bambini che per i genitori.

Chi si occupa di questo lavoro da tanti anni, con la stessa passione e voglia di rinnovarsi, ma anche di sapersi adattare alle nuove esigenze, sa che ogni anno sarà una nuova sfida e che nulla può essere dato per assodato; dopo ben 15 anni di servizio di Intervento Precoce abbiamo però capito che le cose fondamentali cha alimentano questa attività sono la professionalità dell’equipe e il rapporto diretto, costante e, potremmo dire, amicale con le famiglie. Questo progetto è partito come esperimento, e all’inizio infatti il coraggio e lo spirito di avventura sono state le nostre basi di partenza sulle quali però abbiamo subito capito come edificare un progetto solido, valido, oggi amato sia da chi lo vive da professionista, sia da chi lo vive da organizzatore o da partecipante.

Credere nelle famiglie e nei piccoli, nel nostro lavoro, nelle nostre risorse, in chi crede in noi... alimenta la fiducia e l’ottimismo per superare le avversità. Provare e riprovare le cose consolidate, ma anche sperimentare nuove strade per poter ampliare sempre più le risposte da offrire, rende il nostro lavoro variegato e mai noioso perché essendo ogni bimbo un mondo a sé, ogni percorso è un nuovo cammino in un paesaggio sempre diverso in cui dover cogliere peculiarità, bellezze e punti di fragilità.

Riuscire a raggiungere nuovi traguardi, a non arrendersi, a crederci sempre e ad accettare nuove sfide, fa del nostro gruppo di lavoro un gruppo forte, capace di darsi entusiasmo e diffondere quel fiducioso ottimismo che è sempre bene avere. Ringraziando come sempre tutti coloro con i quali ho condiviso e condivido da anni questa esperienza (a qualsiasi titolo e ruolo essi aderiscano) e intreccio tutto con uno scintillante filo di speranza affinché si possa proseguire sempre così!

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“Autonomia e integrazione: percorsi di orientamento e mobilità
rivolti a giovani e lavoratori - anno 2022”

Anche nel 2022, il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato al bando “Iniziative riabilitative di base di Orientamento e Mobilità e AP” emanato dal C.d.a. centrale, proponendo un ampio progetto per n. 35 utenti delle province di Brescia, Sondrio, Cremona, Varese, Milano, Lecco, Mantova e Monza.
I corsi sono stati tutti avviati nell’estate/autunno del 2022 e si concluderanno a giugno 2023.

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Conclusioni

Ho già ricordato in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Gli anni che stiamo vivendo sono pieni di incognite: prima la pandemia ha sconvolto le nostre vite costringendoci a ripensare i rapporti sociali e le attività quotidiane, poi la crisi economica ed energetica legata alla guerra che è scoppiata ai confini dell’Europa rischia di crearci ulteriori ed impreviste difficoltà da fronteggiare. Possiamo comunque affermare con certezza che il nostro ente è ormai una struttura solida, con fondamenta ben piantate nel terreno: forte della professionalità e dell’esperienza maturate in quindici anni di intensa attività sono certo che continuerà ad operare nelle direzioni prefissate affrontando i problemi con pazienza ed ottimismo, come è sempre avvenuto. Il prezioso supporto del nostro Nicola Stilla, già Presidente dell’I.Ri.Fo.R. lombardo ed oggi Direttore Scientifico dello stesso, ci rassicura, garantendo quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e sicuro.

 ANNO 2021

Sebbene nell’anno 2021 siano persistite le difficoltà legate alla diffusione del Covd-19, possiamo affermare che l’attività del nostro Istituto si è svolta, per tutto il periodo di riferimento, a pieno regime; forte dell’esperienza maturata nell’anno precedente in materia di profilassi e delle cautele adottate nella realizzazione delle attività, il nostro team di operatori, coordinatori e collaboratori ha lavorato con serenità per portare a termine gli obiettivi prefissati. Malgrado la pandemia, tutte le principali iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte anche nel 2021, come per altro era avvenuto nell’anno precedente. 

 

Ritengo quindi doveroso anticipare in premessa quello che di solito è consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un mai così sincero e sentito ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto sopra: al nostro attuale direttore scientifico Nicola Stilla, per aver saputo pianificare l’organizzazione dei servizi dell’Istituto, alla dirigenza regionale e nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che hanno costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività riabilitative Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva, all’equipe di operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo con coscienza, attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario regionale Stefano Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo tutte le attività, dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con il prezioso supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona, Lorena Roberto e Roberta;  la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti pubblici e privati (in particolare al nostro partner che ormai da molti anni collabora con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce, l’Associazione Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini, amici e conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo delicato frangente.   

 

L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività: le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione: sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio.   

 

Anche nel 2021, l’area nella quale si è investito maggiormente è stata quella della RIABILITAZIONE dei giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2021, malgrado le difficoltà, sono stati realizzati tre campi estivi: un campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà aggiuntive dai 10 ai 23 anni (“Insieme alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano”), un Soggiorno estivo per famiglie, destinato alle famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con eventuale disabilità aggiuntiva, e un campo estivo per ragazzi e ragazze con sola disabilità visiva tra gli 11 e i 23 anni (“A passo sicuro”).  

 

Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce presso le sedi di Brescia e Milano; a fine 2021, grazie ai fondi messi a disposizione dal progetto “Bloom Again”, è stata aperta una nuova sede del servizio a Como. Non è solo un dovere, ma anche un vero piacere,  ringraziare in questa sede il nostro Consigliere I.Ri.Fo.R. nonché Presidente della Sezione U.I.C.I. di Como Claudio Lacorte, che ha messo a disposizione gli spazi sezionali per ospitare il servizio.   

   

Il 31 dicembre 2021 si è poi concluso il ciclo di Corsi di Orientamento e Mobilità finanziato dal bando del Consiglio d'Amministrazione Nazionale I.Ri.Fo.R. del 2020. ll percorso ha coinvolto 19 utenti residenti nelle province di Monza, Milano, Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo e Lodi per un totale di n. 373 ore di corso.  

 

Segnaliamo inoltre che durante il 2021 sono state avviate e si sono svolte le attività di cui al bando nazionale “Iniziative di socializzazione per il benessere della terza età per l’anno 2020-2021, al quale il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato con un parco di iniziative proposte dalle sezioni di Mantova, Brescia, Como e Monza. Il progetto si concluderà a brevissimo.   

 

Chiudiamo questa carrellata ricordando l’ultimo banda emanato dall’I.Ri.Fo.R. nazionale ai quali il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato nel 2021: il bando “Ri-Gioco la mia parte - Per le attività integrative rivolte a bambini e adolescenti disabili visivi in età scolare”; le attività del progetto si sono svolte in collaborazione con la Sezione U.I.C.I. di Como e si sono concluse nel mese di dicembre 2021.  

  

Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate. 


 “SOGGIORNO ESTIVO PER FAMIGLIE”

L’edizione 2021 del Soggiorno estivo famiglie, ha avuto luogo anche quest'anno nel mese di luglio presso la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE). Ha visto la partecipazione di n. 20 famiglie con bambini dagli 0 ai 10 anni provenienti dal territorio della nostra regione. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre per garantire l'efficacia e gli entusiasmi che da sempre questa iniziativa suscita:

- durata di 10 giorni

- residenzialità per sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consent

- 9 attività proposte a genitori e piccoli con disabilità visiva e/o pluridisabilità

- 1 attività specificatamente pensata e riservata per i genitori

- 1 attività collettiva specifica per fratelli/sorelle

- animazione per il gruppo di fratelli/sorelle quest’anno particolarmente numeroso.

Lo scopo del progetto è dal 2006 il medesimo: concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità abilitative/riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie per affrontare nel migliore dei modi la disabilità visiva e complessa dei piccoli.

Novità salienti di questa edizione:

- presenza di molti piccoli del tutto nuovi al servizio;

- ben 20 famiglie partecipanti: il numero più alto di sempre

- maggior numero di fratelli e sorelle;

- ingresso di una nuova operatrice : la logopedista che ha sostituito già durante l’anno la collega della scorsa edizione;

- Animazione affidata alle animatrici storiche che hanno saputo regalare una ventata di entusiasmo e creatività.

I 10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi che tale formula consente potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.

Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale invece ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività in rispetto del suo percorso individuale.

I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni o idiosincrasie.

Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

- fisioterapia

- stimolazione e gioco basale

- neuro-psicomotricità

- stimolazioni visive

- musicoterapia

- psicomotricità

- pre-orientamento, mobilità e autonomia Personale (OM&AP)

- idroterapia 

- logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio

- massaggio individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare uno spazio di relax, di nuova percezione o riscoperta della consapevolezza corporea per un riequilibrio fisico ed emotivo. Facile intuire come genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli.

Riconfermata invece, come sempre, la formula che caratterizza anche  il progetto annuale di Intervento Precoce ossia:

- la partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività.

- i momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze e alla condivisione.

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel progetto iniziale e che qui vengono ri-elencati:

- fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;

- fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità

- fornire ai bambini, sia grandi che piccoli, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare, ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età necessita;

- ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività (es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia).

Inoltre

- dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, ecc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con altri coetanei: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è portati a pensarci, considerato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.

Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno, i gruppi sono stati 3: quello dei piccolissimi, quello dei “nuovi” e quello di “nuovi + grandi” insieme. Per le misure anti Covid-19 adottate, come nella precedente edizione, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo” l’esperienza di musicoterapia che però é stata più lunga del solito e apprezzata come sempre. Stessa proposta anche ai nuovi che però poi si sono aggiunti ai “grandi storici” per  giochi grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi.

La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta che ormai è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno.

Grazie all’affiatamento e all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.

Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della strumentazione dalla sede dell’Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino e sono stati forniti consigli su come proseguire l’attività a casa; si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori e genitori, tra genitori e operatori, nonché tra operatori e operatori, che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto di continuità amplifica senza dubbio la validità del progetto: infatti, le azioni svolte che rimangono legate al luogo in cui sono state presentate o circoscritte nella situazione contingente, poco contano perché non gioveranno al bambino sul lungo termine. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e riproposto a casa, si avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che sebbene il progetto estivo duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si riverbereranno su molti altri mesi: per i “grandicelli” è stata occasione di un full immersion per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con sprazzi di novità, per le new entry una sorpresa con l'affidabilità dell'esperienza collaudata.

L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutti i partecipanti (al di là del ruolo che si ricopre o dell'età personale) e molti aspetti personali nonché familiari di ciascuno.

Allo stesso tempo però questa esperienza tanto sa restituire, fruttare e regalare: la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno che si possono e devono dare alle famiglie rimangono un cardine fondamentale per il benessere dei piccoli e potranno essere anche ingredienti principali del loro essere adulti sereni, forti, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e abilità di ciascuno permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e sapendo comunicare con gli altri.


CAMPI ESTIVI PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA “INSIEME ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’ DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO” (DISABILITA’ COMPLESSA) E “A PASSO SICURO” (SOLA DISABILITA’ VISIVA)

L’I.RI.Fo.R. della Lombardia, grazie al prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli attori coinvolti, ha realizzato, dal 23 luglio al 6 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, due campi estivi educativo-riabilitativi per ragazzi e ragazze con disabilità visiva. Le due iniziative, totalmente separate come progettualità, personale coinvolto e partecipanti si sono svolte in concomitanza per ottimizzare i costi di struttura e di organizzazione.

Il progetto “Insieme alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano” era rivolto a partecipanti con disabilità complessa, l’altro, intitolato “A passo sicuro” era invece destinato ai ragazzi con sola disabilità visiva. I partecipanti al primo campo sono stati n. 20, i partecipanti al secondo campo n. 12.

I campi estivi hanno avuto un significato importante sia per i ragazzi che per le famiglie, a seguito dei disagi vissuti durante il periodo della pandemia. I ragazzi, abituati a giornate strutturate con routine ben definite (scuola, centri di riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria quotidianità nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per giovani in una condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori che solitamente potevano contare su alcuni momenti di sollievo, si sono trovati a dovere gestire 24 ore su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il più possibile le loro giornate sempre più deprivate di stimoli.

Insomma, se il campo estivo è solitamente un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato ancora di più: i ragazzi si sono trovati a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in gioco per la prima volta dopo molto tempo le loro capacità nell’ambito dell’autonomia. L’allontanamento dal contesto casalingo è sempre una sfida, è un passaggio determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.

Anche quest’anno è stata parzialmente sperimentata la formula “mista”, che ha visto due bambini più giovani del gruppo partecipare al campo affiancati da un familiare. Grazie a questa formula, il campo destinato ai ragazzi con pluridisabilità ha dato accesso ad  un’utenza che finora aveva faticato a rientrare nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circoscritto ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa. I genitori non interferiscono con le attività che il bambino svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore serali e notturne.

Questa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età.

Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con disabilità complessa nel gruppo di comunità. Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".

I soggiorni, con la loro connotazione educativa e riabilitativa si sono posti come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.

Le attività proposte durante i campi si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno. 

La finalità generale è stata quella di offrire ai ragazzi esperienze ludiche - riabilitative e momenti di socializzazione ed integrazione, in grado di incrementare la consapevolezza di sé, la propria autonomia, la propria autostima e di arricchire il proprio panorama emotivo ed esistenziale.

Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:

- ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;

- multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale;

- relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i diversi operatori/educatori;

- emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia.

Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti: i ragazzi, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento, hanno dimostrato di vivere le esperienze con una forte spinta all’autonomia, di apprezzare le novità,  entrando in relazione tra loro con spontaneità.


 “INTERVENTO PRECOCE”

Forti della convinzione di cui sopra, grazie ai sistemi di protezione individuali, ma anche di sana prudenza, siamo giunti alla conclusione di un'altra proficua edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, la sede centrale dell’Istituto, l'Associazione “Nati per vivere”, la Sezione U.I.C.I. di Brescia, il Consiglio Regionale U.I.C.I. della Lombardia ed i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva.

 Il Progetto ha confermato come sempre la sua importanza con svariati fattori:

- la piena soddisfazione delle famiglie partecipanti

- l'ingresso di nuovi piccoli in età neonatale

- risposte su misura per ciascun partecipante

- accoglienza

- offerta di spunti, risposte, riferimenti, professionalità e prospettive sempre nuovi, arricchenti e attenti alle esigenze individuali di ciascun partecipante

- la maggior visibilità e risonanza sul territorio

- efficacia organizzativa

- il prontissimo riadeguamento di protocolli e aspetti organizzativi legati alle criticità poste in essere dal Covid, compreso il rifornimento tempestivo di tutto l’occorrente per il rispetto della salute e sicurezza di tutti.

Lo scopo è sempre quello: evitare che la mancanza di specifici interventi educativi, abilitativi e di supporto alla famiglia ed alle figure educative ad esse associate, possa incrementare quel ritardo nello sviluppo psicomotorio che spesso è presente in bimbi con deficit visivo e/o pluridisabilità. Come sempre, quindi, lo scopo che si è posto il presente progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.

Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:

- percorsi individuali ed individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo

- sostenere lo sviluppo armonico dei piccoli con l'offerta diversificata e soggettiva delle varie attività

- modulare/diversificare in corso d'opera, se necessario, i vari percorsi proposti

- affiancare le famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o pluridisabilità rispetto alla valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli operatori

- rispettare le peculiarità ambientali in cui i bambini vivono

Gli scopi dell’intervento, come da sempre, possono essere individuati sia a breve che a lungo termine.

Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste/informazioni fondamentali:

- sviluppo psico-emotivo equilibrato

- sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali

- in particolar modo nelle situazioni di pluridisabilità grave/gravissima, incrementare la qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare

- abitudini che potenzino l’uso dei sensi

- le abilità minime per l’autonomia

- il rafforzamento emotivo per la gestione delle emozioni e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria

- modalità autonome o educative di gioco

- i requisiti fondamentali e minimi per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale

- capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno

- la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti attivi

- materiali e strategie pratiche da usare, creare, porre in essere nel quotidiano affinchè quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie

- condivisione con il territorio

Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: Stimolazione Basale®, Stimolazioni Visive, Fisioterapia specializzata, attività di gioco, Neuro-psicomotricità, Psicomotricità, Autonomia Personale, pre-Orientamento & Mobilità, Logopedia specifica per il linguaggio e per la disfagia, consulenze di Osteopatia e Pediatria.

La Musicoterapia quest’anno, purtroppo, non si è potuta proporre a causa delle restrizioni anti-COVID 19.

Novità di questa edizione:

Revisione degli orari per meglio distribuire l’affluenza e gli assembramenti

- Qualche nuovo ingresso tra i piccoli anche molto piccoli

- Sospensione purtroppo dei weekend dei grandi e della Musicoterapia causa COVID 19

- Sostituzione della Logopedista (rimasta con noi per 2 anni) con una sua collega che comunque ci ha saputo garantire il doppio percorso terapeutico: per il linguaggio e per la disfagia

- Incontri in remoto con scuole, servizi e referenti territoriali per rispettare le direttive anti COVID

- Su MILANO: aggiunta di una collega già inserita nel progetto bresciano, per l’O.M.

Come sempre, per il raggiungimento e consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie stesse.

Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino.

In particolare in questa edizione, forse anche per l’organizzazione da remoto che facilitava paradossalmente la cosa, sono stati particolarmente numerosi i confronti con le scuole e servizi territoriali garantendo uno scambio ancora più puntuale e proficuo.

Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si riporta come sempre quanto segue:

Stimolazione Basale®

Come sempre le strategie di posturamento, le indicazioni sui materiali da adottare e le modalità di presentazione, i consigli sul come approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento nel comprendere meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come incentivarli, il proporre idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto il resto che ci si prefigge con questa attività, hanno fornito alle famiglie spunti per potersi sentire più sicure di sé, più attive e propositive nei confronti dei loro piccoli con plury-disabilità o con età inferiore ai 6 mesi. Questi ultimi, inoltre, hanno potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto del gioco”, il “bello delle sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei tempi e preferenze personali”, si sono rivelate costruttive, riportabili anche in altri contesti, interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di una propria personalità, autostima e fiducia nell’esterno.

Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.

Stimolazioni visive

La necessità di intervenire il prima possibile sull’offrire ai piccoli una possibilità di “apprendimento visivo”, è stata confermata anche quest’anno durante le varie proposte specifiche presentate ai piccoli partecipanti a tale Progetto. Per quelli al secondo o terzo anno di partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio l’efficacia “funzionale” del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati e complessi a tavolino, sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni di luce artificiale  che naturale; sia in interno che in esterno.

La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli potessero proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone.

Gioco

Questa attività, come sempre, è anche il filo conduttore di tutte le altre proposte ma nello specifico ha consentito ai bimbi senza difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a conoscenza del proprio corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti e di come sfruttarli al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per organizzarlo, viverlo e renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come relazionarsi agli altri e al mondo; di come sopportare, affrontare e superare le prime frustrazioni e i primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto in modalità coinvolgente, motivante, divertente e “intrigante” per far si che i piccoli apprendano in maniera più partecipata e “profonda”.

Come sempre, il gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone" riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza giudizi o imposizioni.

Fisioterapia specializzata

Tale attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le “valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più specifico delle altre operatrici. Confermata la doppia figura: una per i più piccoli ed una per i più grandi. 

Neuropscicomotricità

Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi a carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali,...

Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto all'intero intervento.

Psicomotricità

La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che esse purtroppo impongono.

Con l’introduzione di questa proposta, si è potuto individualizzare ulteriormente i singoli percorsi in particolare dei piccoli “più grandicelli” e coprire un bisogno con l’aggiunta di un'altra prospettiva che ha arricchito la visione d’insieme dei bimbi nonché gli spunti forniti alle famiglie e agli operatori del territorio.

Anche quest’anno, i bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di esprimere ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro divenire “grandi” nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con nuove proposte al computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre caratterizza tale attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza “grande”: necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli spostamenti dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e voglia di fare.

L'ulteriore specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto garantire ai piccoli l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di operatore di riferimento.

Logopedia/disfagia

La possibilità di offrire il doppio “indirizzo” (linguaggio e disfagia) ha consentito di proseguire tutti i percorsi individuali della scora edizione e inserire anche nuovi bimbi. Le problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la crescita e la sussistenza stessa dei piccoli.

Alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie.

Autonomia Personale e pre-orientamento&mobilità

Il lavoro svolto, è stato finalizzato come sempre all’acquisizione delle autonomie operative e sociali di base, alla prima presa di coscienza dei principi acustici, dei concetti spaziali, dell'uso del bastoncino,...Nei singoli percorsi individualizzati è stata posta l’attenzione alla verifica dei prerequisiti di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale presenti, in ordine allo sviluppo delle competenze necessarie a breve, medio e lungo termine.

La metodologia di lavoro utilizzata, ludica e concreta, ha reso i bambini protagonisti attivi. I piccoli coinvolti  hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità di lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste attività è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma nemmeno mai troppo presto” per avviare le basi.

Anche quest’anno alcuni tra i più grandicelli sono stati seguiti a domicilio dall’operatore del territorio coinvolto nel Progetto. 

Osteopatia

Intesa come medicina manipolativa, sta prendendo sempre più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema neuropriscomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie... Il trattamento è mirato non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo che spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto consentendo la liberazione di fissità.

E' un percorso che, all'interno di questo Progetto, offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra perfettamente con le atre attività andando a coprire un campo che offre prospettive ancora diverse (si veda relazione specifica).

 In conclusione...

Un po’ di timore nel riprendere la nostra annuale avventura era normale, essendo coinciso con le prime avvisaglie di una nuova ondata pandemica. Tuttavia, pur in periodo di zone rosse, aumento dei ricoveri e limitazione della mobilità, abbiamo deciso di proseguire l’attività in presenza.

 La paura ha lasciato il posto ad una sana prudenza; supportati dall’osservazione obiettiva della realtà, dalla fiducia in noi stessi e dallo spirito di adattamento, siamo riusciti a portare a termine il compito senza difficoltà. 

 Lo scorso maggio, il ministro per le disabilità Erika Stefani ha visitato la sede del servizio di intervento Precoce di Brescia definendo il nostro servizio “un’eccellenza”: questo ci fa immensamente piacere e ci dà ragione dei tanti sforzi e delle scelte intraprese in passato.


O&M: un progetto regionale per favorire l’autonomia delle persone ipo e non vedenti residenti sul nostro territorio.

Il progetto di orientamento e mobilità regionale avviato nell’ottobre 2020 grazie al co-finanziamento del Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha coinvolto n. 19 utenti provenienti  da n. 7 province.

Naturalmente, i percorsi sono stati differenziati e personalizzati sulle esigenze e le necessità di ciascuno. Le ore svolte sono state 373 sulle 390 preventivate. La suddivisione territoriale degli utenti è la seguente:

 - n. 1 utente dalla provincia di Lodi

- n. 1 utente dalla provincia di Brescia

- n. 2 utenti dalla provincia di Milano

- n. 7 utenti dalla provincia di Monza Brianza

- n. 6 utenti dalla provincia di Mantova

- n. 1 utente dalla provincia di Cremona

- n. 1 utente dalla provincia di Bergamo

Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 che ha duramente colpito la nostra regione, il progetto ha visto un rallentamento tra la metà di ottobre 2020 ai primi mesi del 2021 per poi riprendere durante la primavera e concludersi il 31 dicembre u.s.

Per ciascun partecipante l’istruttore incaricato ha stilato una relazione personalizzata contenente la valutazione iniziale, il programma del corso e l’indicazione dei risultati raggiunti. 


 Conclusioni 

Ho già ricordato in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Gli anni che stiamo vivendo sono pieni di incognite: prima la pandemia ha sconvolto le nostre vite costringendoci a ripensare i rapporti sociali e le attività quotidiane, poi la crisi economica ed energetica legata agli strascichi dell’emergenza sanitaria e alla guerra che è scoppiata ai confini dell’Europa rischia di crearci ulteriori ed impreviste difficoltà da fronteggiare. Possiamo comunque affermare con certezza che il nostro ente è ormai una struttura solida, con fondamenta ben piantate nel terreno: forte della professionalità e dell’esperienza maturate in quindici anni di intensa attività sono certo che continuerà ad operare nelle direzioni prefissate affrontando i problemi con pazienza ed ottimismo, come è sempre avvenuto. Il prezioso supporto del nostro Nicola Stilla, già Presidente dell’I.Ri.Fo.R. lombardo ed oggi Direttore Scientifico dello stesso, ci rassicura, garantendo quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e sicuro.

ANNO 2020

Vorrei fare diversamente, ma non posso esimermi dall’aprire questa prima relazione sull’attività svolta della nuova dirigenza dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia sottolineando quanto il 2020 sia stato un anno difficile e di certo drammatico; nel marzo scorso, ai tempi della stesura della precedente relazione, eravamo da poco entrati in un’emergenza sanitaria che non sapevamo quanto sarebbe durata; molti di noi probabilmente non immaginavano che un anno dopo ci saremmo trovati in una situazione non dissimile da quella di allora, ancora a destreggiarci tra mascherine, disinfettanti, restrizioni alla socialità e alla mobilità.

Detto questo, dall’analisi di ciò che il nostro I.Ri.Fo.R. della Lombardia è riuscito a realizzare nel corso del 2020 non possiamo che scoprirci sorpresi dalla mole di attività messa in campo, non certo inferiore a quella degli anni precedenti: malgrado la pandemia, tutte le principali iniziative del nostro Istituto si sono infatti svolte con regolarità, grazie al lavoro, alla lungimiranza e al coraggio di tutti coloro che sono stati coinvolti nell’operatività dell’Istituto.

Per questo ritengo doveroso anticipare in premessa quello che di solito è consuetudine porre in chiusura di relazione, ovvero un mai così sincero e sentito ringraziamento a tutti coloro hanno reso possibile quanto sopra: al nostro attuale direttore scientifico Nicola Stilla, Presidente fino al settembre 2020, per aver saputo pianificare l’organizzazione dei servizi dell’Istituto nelle mille difficoltà dovute al Covid-19, alla dirigenza regionale e nazionale dell’Istituto, per il sostegno morale e materiale che hanno costantemente offerto, alla nostra coordinatrice delle attività riabilitative Silvia Marzoli, come sempre instancabile e propositiva, all’equipe di operatori, educatori e collaboratori che ha lavorato sul campo con coscienza, attenzione e con il consueto impegno, al Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti, sempre puntuale e collaborativo, al nostro Segretario regionale Stefano Sartori che ha seguito dal punto di vista amministrativo tutte le attività, dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione, con il prezioso supporto del personale del Consiglio Regionale U.I.C.I., Simona, Lorena e Roberto;  la nostra gratitudine va poi a tutti gli enti pubblici e privati (da Fondazione Cariplo a Regione Lombardia, fino al nostro partner che ormai da molti anni collabora con noi nella realizzazione del progetto di Intervento precoce, l’Associazione Nati per Vivere di Brescia) e a tutti quei privati cittadini, amici e conoscenti che hanno scelto di sostenerci economicamente in questo anno difficile.  

L’elenco non finisce qui, perché un grazie speciale va coloro ai quali il nostro operato si rivolge, i veri protagonisti della nostra attività:  le famiglie dei giovani con disabilità visiva, che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità, l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione: sono loro la linfa vitale che fa crescere la nostra progettualità e che ci infonde la giusta fiducia per fare sempre meglio.  

Anche nel 2020, l’area nella quale si è investito maggiormente è stata quella della RIABILITAZIONE dei giovani e giovanissimi con disabilità visiva, dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2020, malgrado le difficoltà, sono stati realizzati i consueti campi estivi: il “campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista anche con difficoltà aggiuntive dai 10 ai 23 anni” e il “Soggiorno estivo per famiglie” per le famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età, anche con eventuale disabilità aggiuntiva; dal 2006, questi due progetti rappresentano una realtà consolidata ed apprezzata.

Si è poi svolto con regolarità il servizio di Intervento Precoce presso le sedi di Brescia e Milano, eccezion fatta per una breve interruzione durante il lock-down di marzo-aprile 2020, al quale abbiamo però ovviato organizzando con tempestività un servizio di supporto a distanza.   

Nel corso del 2020 abbiamo inoltre confermato la validità di una proposta riabilitativa nata nell’ambito dell’Intervento precoce nel 2017 in veste sperimentale: un ciclo di laboratori nel fine settimana dedicato ad un nucleo di 8-12 ragazzi e ragazze ipo e non vedenti con minorazioni aggiuntive nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni. Un prolungamento naturale dell’attività di intervento precoce che colma un “vuoto riabilitativo”, permettendoci di accompagnare nella crescita quei ragazzi e quelle ragazze che, per ragioni anagrafiche, iniziano ad avere esigenze e necessità sensibilmente differenti rispetto a quelle dei bambini presi in carico dal servizio. Nell’edizione 2019-2020 dell’Intervento precoce sono stati organizzati sette laboratori: un risultato più che soddisfacente considerata l’eccezionalità del periodo.   

Il 31 dicembre 2020 si è concluso il ciclo di Corsi di Orientamento e Mobilità finanziato dal bando del Consiglio d Amministrazione Nazionale I.Ri.Fo.R. del 7 febbraio 2019 (comunicato n. 13-2019), avviatosi nel settembre 2019. L’impegno è stato decisamente superiore rispetto ai precedenti: il percorso ha coinvolto  ben 30 utenti  residenti nelle province di Monza, Varese, Milano, Mantova, Cremona e Bergamo per un totale di n. 518 ore di corso. Segnaliamo che, parallelamente, a fine 2020, sono stati avviati i percorsi del nuovo ciclo progettuale di cui al Bando I.Ri.Fo.R. 2020 (Comunicato 21-2020), che coinvolgono 7 province lombarde e 14 utenti, per un totale di 390 ore di intervento.   

Segnaliamo inoltre che a dicembre sono terminate le attività di cui al bando nazionale “Iniziative di socializzazione per il benessere della terza età” (di cui al comunicato I.Ri.Fo.R. n. 23-2019), al quale il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato con un parco di iniziative proposte dalle sezioni di Mantova e Monza.

Chiudiamo questa carrellata ricordando altri  due bandi emanati dall’I.Ri.Fo.R. nazionale ai quali il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato nel 2020: il bando “Gioco la mia parte - Per le attività integrative rivolte a bambini e adolescenti disabili visivi in età scolare” (Comunicato 23-2020) e il bando “Introduzione alle tecnologie assistive - Per il finanziamento di Corsi di aggiornamento sull’uso del Pc con sistema operativo Windows 10, di Smartphone e delle tecnologie assistive, del sistema operativo Mac OS-X e delle piattaforme interattive online da parte di soggetti disabili visivi” (Comunicato 24-2020); le attività del primo si sono svolte in collaborazione con la Sezione U.I.C.I. di Como nel mese di settembre, mentre le attività del secondo sono state concluse nel febbraio 2021 presso la Sezione Territoriale U.I.C.I. di Monza e Brianza.  

Riportiamo di seguito i dettagli delle singole iniziative realizzate.

“SOGGIORNO ESTIVO PER FAMIGLIE”

Anche in quest’anno critico, contro ogni previsione, si è tenuto l'ormai collaudato Soggiorno estivo per famiglie. Il periodo di svolgimento è stato tra il 10 ed il 20 luglio. Come sempre, sede dell’iniziativa è stata la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE). Il progetto, che ha avuto la sua genesi nel 2006, vuole dare la possibilità di concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre.

Novità più salienti di questa edizione:

- presenza di molti piccoli che hanno partecipato per la prima volta al progetto;

- adozione delle misure di sicurezza anti Covid-19 che fortunatamente hanno limitato solo in minima parte le attività;

- maggior numero di fratelli e sorelle;

- ingresso di due nuove operatrici nell'equipe a sostituzione di chi ha fatto altre scelte professionali;

- Animazione a cura delle animatrici storiche che hanno saputo regalare una nuova ventata di entusiasmo e creatività.

I 10 giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.

Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione ossia n.10 attività di cui una specifica riservata ai genitori. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività nel rispetto delle sue specificità.

I partecipanti hanno ruotato su più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni.

Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

- fisioterapia

- stimolazione & gioco basale

- neuropsicomotricità

- stimolazioni visive

- musicoterapia

- psicomotricità

- pre-Orientamento Mobilità & Autonomia Personale (OM&AP)

- idroterapia  

- logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio

- massaggi individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l'obiettivo di creare un’occasione di rilassamento, di riscoperta della consapevolezza corporea per un riequilibrio fisico ed emotivo. Con il massaggio è infatti possibile far scoprire o riscoprire sensazioni, stimolare la produzione di endorfine con ricaduta positiva sull’umore, migliorare la circolazione e quindi predisporre il corpo (e tutta la persona) al benessere. Facile intuire come genitori più rilassati affianchino bimbi più tranquilli.

Riconfermate invece, come sempre, la formula e la filosofia di fondo che caratterizzano il Servizio di Intervento Precoce ossia:

- la partecipazione diretta dei genitori nelle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale di cui si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività;

- offrire anche momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze, all'aprirsi, al prendere coscienza del prezioso clima che si è andato a creare nel corso di questi anni;

- approfittare, degli aspetti favorevoli della residenzialità per offrire compresenze di n. 2 operatori con piccoli gruppi di bambini o coppie.

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel Progetto iniziale e che qui vengono elencati:

fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;

- fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;

- fornire ai bambini, grandi e/o piccoli che fossero, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età prevede;

- favorire le compresenze di cui sopra;

- ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività: es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia

Inoltre

- dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi ecc.), potendosi confrontare con altri fratelli e sorelle: esperienza assai utile in quanto, seppur non sempre si è portati a pensarci dato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.

Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno, come il precedente, i gruppi sono stati n. 2: uno composto dai bambini più piccoli, l’altro da quelli più grandi. Per le misure anti Covid-19 adottate, al primo gruppo è stato possibile offrire “solo” l’esperienza di musicoterapia che però è stata più lunga del solito e molto apprezzata come sempre. Ai più grandi invece sono stati proposti dei giochi grosso-motori all’aperto, a coppie e/o a squadre in simulazione bendata, così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi. La partecipazione di tutti è stata come sempre pienai a conferma dell'efficacia della proposta.

Grazie all’affiatamento e all’esperienza pluriennale della animatrici, l’animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e relazionali.

Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al trasloco della strumentazione utilizzata nel servizio di Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino, sono stati forniti consigli su come proseguire a casa le attività, si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori e genitori, tra genitori e operatori nonché tra operatori e operatori che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi. Questo aspetto amplifica senza dubbio la validità del Progetto. Infatti, come espresso da sempre, le azioni svolte che rimangono fini a se stesse o legate al luogo in cui sono state presentate, poco contano: il bambino non potrà farsene molto. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito e fruito nella quotidianità si avrà fatto della buona terapia. Ecco quindi che se pur il Progetto duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti si riverbereranno sui mesi a venire: per i “grandicelli” è stata occasione di un full immersion intensivo per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di nuova energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma con sprazzi di novità, per le new entry una gradita sorpresa.

L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, curato soprattutto dall'animazione ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, gli operatori e dalle famiglie “veterane”, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti a riprova del fatto che una tale proposta mette in gioco tutto il gruppo (al di là del ruolo che si ricopre o dell'età) e molti aspetti personali nonché familiari di ciascuno.

STRUTTURA DI ACCOGLIENZA: Villa S. Ignazio si è confermata uno dei punti di forza del progetto. Idonea per gli spazi adeguati per le terapie, per l’animazione e per i momenti di gruppo; distanze ridotte che consentono di avere tutto a portata di mano (camere, stanze delle terapie, parco giochi, spiaggia, servizi,…); tutti gli spazi da poter sfruttare liberamente avendo occupato l'intera struttura, consentendo un clima disteso, familiare e sereno.

PARTECIPANTI: il numero dei bambini con disabilità visiva è stato pari a 18 quest'anno per una defezione dell’ultimo minuto. Molto diversi per età, vissuti, storia clinica, risorse: ciascuno di loro ha potuto sfruttare al meglio l'occasione grazie al puntuale lavoro d'equipe. Anche il buon numero di famiglie nuove non ha creato difficoltà.

Costante la presenza di uno o entrambi i genitori e dei fratelli/sorelle, puntuale e condivisa la loro partecipazione alle attività proposte sia riabilitative che di svago (altrettanto importanti date le finalità globali del Progetto).

OPERATORI: nonostante le due new entry (entrambe comunque già note avendo collaborato con noi durante l’anno), l'equipe si conferma in tutta la sua affidabilità, sintonia, competenza e sinergia. La preparazione “multidisciplinare” di alcuni professionisti, ha nuovamente permesso di proporre anche altre attività, di poter aumentare le possibili occasioni e combinazioni di integrazione tra terapie, di allargare gli ambiti e le prospettive di osservazione di ciascun bimbo. Infine, la costante presenza dei responsabili del Progetto si è rivelata molto valida e in alcuni casi fondamentale per i rapporti di raccordo tra struttura, partecipanti, …

ANIMATORI: le animatrici storiche, come già ribadito, hanno saputo nuovamente regalare a tutti i partecipanti momenti di divertimento, aggregazione, crescita e “di stacco” confermando anche quest’anno massima disponibilità, competenza e sensibilità. La loro attenzione è stata riposta maggiormente verso i fratelli/sorelle presenti ma, a fine giornata hanno saputo coinvolgere l’intero gruppo con intrattenimenti efficaci. Anche il servizio di baby-sitting individuale ha funzionato bene così da consentire in particolar modo alle mamme senza altri appoggi familiari, di poter partecipare all’attività specifica a loro dedicata in totale serenità e tranquillità.

SCHEMA DI ATTIVITA’:                                                                                

8 OPERATORI –  10 ATTIVITA’ per i piccoli + 1 specifica per genitori – 18 BAMBINI:

Numero di attività al giorno garantite per ciascun bimbo: n. 2

Le proposte hanno “ruotato” su ciascun bambino così come i singoli orari per consentire a ciascuno di vivere le varie attività in diverse ore della giornata.

Tutte le attività sono state individualizzate e proposte in base alle reali esigenze, bisogni dei piccoli.

ATTIVITA’ PARALLELE: nel corso della settimana e sempre nel pieno rispetto delle regole anti Covid-19, sono state proposte diverse occasioni informali all’intero gruppo partecipante accolte assai positivamente da tutti e che hanno favorito molto l’affiatamento e lo scambio tra i partecipanti.  Anche quest’anno la mattina dedicata ai fratelli e alle sorelle in simulazione bendata è stata una valida ed utile occasione di integrazione e socializzazione.

RELAZIONI: per ciascun bambino, sono stati redatti degli schemi riassuntivi sugli obiettivi di ciascuna attività per un riscontro riassuntivo della settimana. Considerata la breve durata del soggiorno, i contenuti sono prettamente qualitativi e non sono da ritenersi esaustivi.

“CAMPO ESTIVO PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA DAI 10 AI 23 ANNI” 

Come ogni anno, anche nel 2020 l’I.RI.Fo.R. della Lombardia, grazie al prezioso supporto del C.D.A. centrale e di tutti gli attori coinvolti, ha realizzato, dal 24 luglio al 7 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, il campo estivo educativo riabilitativo per ragazzi e ragazze con disabilità visiva ed altre disabilità, nell’ambito del progetto “Insieme, alla scoperta delle possibilità di autonomia nel quotidiano” . Il progetto ha accolto in un contesto riabilitativo e ludico, 23 ragazzi e ragazze con disabilità complessa: come è facile immaginare in un anno particolare come il 2020 l’iniziativa ha avuto un significato importante e del tutto nuovo, sia per i ragazzi che per le famiglie. Nei mesi del lock-down, i ragazzi, abituati a giornate strutturate con routine ben definite (scuola, centri di riabilitazione, sport, etc.) hanno visto stravolta la propria quotidianità nella direzione di una perdita di stimoli così importanti per giovani in una condizione di disabilità grave; allo stesso tempo, i genitori che potevano contare su alcuni momenti di sollievo  si sono trovati a dovere gestire 24 ore su 24 i propri figli a casa, cercando di arricchire il più possibile le loro giornate sempre più deprivate di stimoli.

Insomma, se il Campo estivo è solitamente un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti, quest’anno lo è stato ancora di più: dopo molti mesi, i ragazzi si sono trovati a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in gioco per la prima volta dopo molto tempo le loro capacità nell’ambito dell’autonomia. L’allontanamento dal contesto casalingo è sempre una sfida, è un passaggio determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.

Anche quest’anno è stata parzialmente sperimentata la formula “mista”, che ha visto due bambini più giovani del gruppo partecipare al campo affiancati da un familiare. Grazie a questa formula, il campo ha dato accesso ad  un’utenza che finora aveva faticato a rientrare nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni con pluriminorazione. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circoscritto ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa. I genitori non interferiscono con le attività che il bambino svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore serali e notturne.

Questa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età:

Il Soggiorno estivo delle Famiglie (destinato ai piccoli in età prescolare) è infatti il primo passo sia per i bambini che per i genitori nell’ambito della riabilitazione, ed è propedeutico all’Intervento precoce, un percorso riabilitativo personalizzato e articolato in numerose attività che può accompagnare il piccolo e la famiglia fino all’ingresso a scuola; il “salto” tra Intervento precoce e il presente campo dei ragazzi viene colmato dai laboratori che abbiamo inserito nell’ambito del servizio di Intervento precoce dedicati ai bambini tra i 7 e i 9 anni e da questa nuova modalità di partecipazione al campo estivo, propedeutica ad una futura esperienza in totale autonomia e distacco dai familiari.

Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con multidisabilità nel gruppo di comunità. Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".

Il soggiorno, con la sua connotazione educativa e riabilitativa si è posto come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.

Le attività proposte durante il campo si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno. 

Quest’anno si è deciso di proporre cinque specialità riabilitative:

- Idrostimolazione 

- Laboratorio di subacquea

- Musicoterapia

- Orientamento/mobilità e Autonomia Personale

- Neuropsicomotricità

- Arteterapia

- Laboratorio di teatro

IDROSTIMOLAZIONE

L’Idrostimolazione consente ai soggetti con minorazioni multiple e gravi di svolgere attività di recupero psico-motorio in acqua; il metodo si basa sul recupero del deficit esperienziale attraverso le proprietà dell’acqua. E’ ormai noto che una componente importante del deficit psico-motorio nei soggetti pluriminorati, soprattutto se con disabilità sensoriale, deriva spesso dalla carenza di esperienze motorie e sensoriali nei primi mesi di vita. Molti movimenti, il tono muscolare, il coordinamento, e più in generale la motricità, non sono sviluppati nei bambini non a causa della patologia, ma proprio a causa della mancanza di "memoria del movimento". I tecnici di Idrostimolazione hanno proprio il compito di produrre stimoli in modo condizionato, affinché il soggetto sia indotto a compiere esperienze motorie. Il tutto avviene in un ambiente particolarmente favorevole allo scopo, che è l’acqua: un ambiente particolarmente adatto per le molteplici proprietà, prima fra le quali  la microgravità (l’assenza di gravità è una condizione a cui non si è abituati e consente tutta una serie di movimenti anche in assenza di tono muscolare), la temperatura (si intende dell’acqua calda, che oltre a produrre una elevata quantità di stimoli ha proprietà antalgiche e rilassanti) e la viscosità (che consente di effettuare una vasta gamma di esercizi morbidi e fluidi indicati per ogni trattamento riabilitativo).

LABORATORIO DI SUBACQUEA

Laboratorio di subacquea: la subacquea è una disciplina che nelle sue principali caratteristiche consente di respirare rimanendo sotto l’acqua per mezzo di una specifica attrezzatura. Inoltre stando sott’acqua si annulla l’effetto della gravità e pertanto viene meno la naturale dimensione di verticalità. Tutto ciò consente di poter assumere qualsiasi  tipo di posizione. Un’immersione subacquea è paragonabile ad un volo a rallentatore. Respirare sott’acqua, poter assumere qualsiasi posizione, esplorare un mondo nuovo, vuol dire produrre su chi si immerge per le prime volte, una quantità di stimoli nuovi, unici e irripetibili. Inoltre, considerata la ridotta diffusione della disciplina, il praticarla, soprattutto a persone con disabilità, produce un senso di orgoglio e soddisfazione che migliorano l’autostima. 

MUSICOTERAPIA

La musicoterapia per i giovani con disabilità visiva fornisce lo stimolo per esplorare il mondo circostante in modo gioioso, guidati dai suoni. Il suono infatti è fonte di energia, spinta al movimento. La consapevolezza del proprio movimento, la relazione e la condivisione con gli altri degli stimoli motori e sonori, rinforza la capacità di rapportare se stesso e gli altri nel mondo reale, fornisce sicurezza e consente di essere protagonisti ed autonomi nel proprio agire, dei propri apprendimenti, del dialogo con gli altri.

L’utilizzo dello strumentario, abbinato al movimento, sviluppa la capacità di coordinare orecchio – occhio – mano, orecchio – occhio – piede, fondamentale nella situazione della cecità o di un modo particolare e soggettivo di vedere. Se negli adulti molto spesso l’apprendimento della motorietà è già un dato di fatto, altrettanto spesso capita che un bambino non vedente possa rifiutare di collaborare per imparare ad orientarsi nello spazio, a servirsi della mani per conoscere il mondo circostante, per leggere e scrivere. Per questo, prendersi cura del mondo emotivo del bambino significa accogliere i suoi “no“, per far sorgere in lui il desiderio e la volontà di essere il protagonista della sua vita. La musicoterapia per Ciechi ed Ipovedenti offre una possibilità divertente, interessante, nel supporto alle consuete strategie educative del bambini ipovedente o cieco.

ORIENTAMENTO, MOBILITA’ E AUTONOMIA PERSONALE

Il campo estivo ha previsto la classica figura dell’istruttore di orientamento e mobilità e autonomia personale, che ha seguito le consuete finalità, nel rispetto dei differenti livelli di autonomia dei partecipanti:

- formulazione del quadro concettuale e programmatico ICF: valutazione individuale in termini ICF sia per l’Orientamento e la mobilità che per l’Autonomia Personale;

- consolidamento e sviluppo di competenze di autonomia personale e di orientamento/mobilità (fornire concetti topologici e rappresentazioni spaziali / fornire sequenze neuromotorie per l’autonomia personale);

- avviare all’utilizzo di ausili e facilitatori dedicati;

- suggerire strategie di potenziamento sensoriale vicarianti e compensative.

- l’intera equipe ha proposto  anche occasioni motorio-sportive di gruppo, con l’intento di:

- fornire competenze motorie di base per l’attività sportiva;

- fornire le conoscenze delle regole e finalità di alcune discipline sportive;

- favorire l’interazione tra i partecipanti e le relazioni all’interno del gruppo.

NEURO-PSICOMOTRICITA’

La presenza di una neuro psico motricista era legata alla presenza dei n. 4 partecipanti più piccoli, per i quali questo tipo di intervento è particolarmente mirato.  

Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi di carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità, evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali... La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino di tipo globale. Il bambino viene approcciato sulla base delle sue effettive potenzialità, indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che essa purtroppo suggerisce.

LABORATORIO DI TEATRO

Durante il periodo del campo estivo per ragazzi e adolescenti del 2020, si è cercato di proporre un percorso che facesse sperimentare il teatro in tutte le sue forme, anche a persone con un deficit sensoriale.

L’esperienza è stata suddivisa in cinque fasi: la prima fase è stata l’esperienza del sé, del proprio corpo, utilizzato non solo come un mezzo, ma come un fine per esprimere emozioni. La seconda fase era volta all’esplorazione dello spazio circostante in autonomia, con una guida o in gruppo, stando attenti a utilizzare gli oggetti presenti e a riconoscerne l’uso, anche in maniera creativa. La terza fase ha percorso invece tutti gli utilizzi della voce umana, cercando di rompere le barriere personali della vergogna e dell’imbarazzo di fronte agli altri. La quarta fase ha esplorato la creatività e l’inventiva, proponendo delle brevi situazioni teatrali, semplici da seguire per tutti, che davano però l’idea di cosa potesse essere una regia e uno script teatrale. Ogni scena veniva provata più volte, ogni volta cercando di evidenziare un differente stato d’animo, sempre sotto forma di gioco. La quinta e ultima fase è stata la creazione di uno spettacolo, attraverso l’improvvisazione e il poco tempo a disposizione per inventare una storia, produrre i costumi e inserire le musiche con l’aiuto della musicoterapista.

Ogni tre giorni l’attività di laboratorio teatrale veniva alternata ad un grande gioco che occupava il tempo di un intero pomeriggio o una mattinata, per favorire la socializzazione. Essenziali le collaborazioni con le terapiste di neuropsicomotricità e di orientamento. I grandi giochi coinvolgevano tutti i ragazzi presenti, suddivisi a squadre, coadiuvati sdagli educatori di riferimento.

Le attività del laboratorio teatrale si sono sempre svolte seguendo questo schema:

- Apertura del setting tramite un gioco ‘rompighiaccio’ di solito rivolto alla valorizzazione dei nomi dei componenti del gruppo, al loro riconoscimento, all’inizio, e poi al riconoscimento della persona in sé, tramite giochi verbali o di imitazione dei compagni o su alcune inflessioni particolari;

- Nella seconda fase si sono svolte attività volte a sperimentare l’esplorazione dello spazio, con giochi anche di orientamento spaziale, in collaborazione con la terapista di orientamento, giochi di conoscenza corporea e utilizzo del corpo ai fini di esprimere un’emozione, a coppie in gruppo o individuali, giochi di imitazione corporea e poi verbale di animali o personalità;

- Messa in scena di una piccola sequenza di azioni, che coinvolgeva tutti i presenti, educatori inclusi, volta a sviluppare la creatività all’interno di una situazione data;

- Chiusura del setting con un saluto rituale.

Nello specifico le attività svolte sono state le seguenti:

- Gioco del nome (ridammi il nome)

- Gioco dell’imitazione degli animali

- Gioco dei numeri

- Gioco dello specchio

- Gioco dei ritmi sonori

- Gioco di body percussion

- Alla fermata del tram

- L’uccellino e il cacciatore

- Crea una storia con una sola parola a testa

- Cerchio della fantasia con un personaggio a testa

- Spettacolo finale

I grandi giochi proposti sono stati:

- Cluedo

- Capra di Bastiano

- Saranno famosi

- Indovina chi?

- Grande gioco dell’oca

- Cerchio della fantasia

L’ora finale della giornata era invece dedicata alla produzione di un manufatto artistico che ricordasse il teatro. Ogni ragazzo aveva l’opportunità di scegliere quale tipo di espressione rappresentare su una maschera e poi decorarla a suo piacere. Interessante notare come tutti abbiano scelto l’espressione di felicità. Questo tipo di attività era svolta in gruppi da due, tre persone con il proprio educatore ed era improntata sullo sviluppo delle capacità manuali e della socializzazione, incentivata dal piccolo gruppo.

 “INTERVENTO PRECOCE”

Nonostante la sorte avversa e gli eventi epocali che hanno coinvolto il mondo, anche quest’anno siamo giunti alla conclusione di un'altra proficua edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, il Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R., l'Associazione “Nati per vivere”, la Sezione UICI di Brescia ed i professionisti specializzati nel campo della disabilità visiva, svoltasi come sempre a Brescia e a Milano, presso i locali delle rispettive sedi.

Il Progetto si è chiuso al 31 ottobre 2020 per permettere, seppur con una pausa estiva che è coincisa con i campi estivi, di recuperare il tempo perduto durante la prima fase del lock-down.

Come sempre, lo scopo che ci si è posto il progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.

Come nelle precedenti edizioni, gli obiettivi generali presentati tramite attività prevalentemente ludiche e con la metodologia che mette in primo piano il pieno rispetto dei tempi e delle preferenze dei piccoli, sono stati incentrati su:

- percorsi individuali ed individualizzati, ritagliati su misura, far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo;

- il supporto allo lo sviluppo armonico dei piccoli con l'offerta diversificata e soggettiva delle varie attività;

- la modulazione in corso d'opera, se necessario, dei vari percorsi proposti;

- l’affiancamento delle famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o pluridisabilità rispetto alla valutazione/educazione/abilitazione dei loro piccoli consentendo ai genitori di assistere personalmente alle attività e rapportarsi in tempo reale con gli operatori;

- il rispetto delle peculiarità ambientali in cui i bambini vivono.

Gli scopi dell’intervento, come da sempre, possono essere individuati sia a breve che a lungo termine. Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini in prima persona e ai genitori come guide dei loro piccoli, le seguenti conquiste/informazioni fondamentali:

- sviluppo psico-emotivo equilibrato

- sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali

- in particolar modo nelle situazioni di pluridisabilità grave/gravissima, incrementare la qualità della vita puntando al benessere, alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico” affinché il fare da sé possa emergere e gratificare

- abitudini che potenzino l’uso dei sensi

- le abilità minime per l’autonomia

- il rafforzamento emotivo per la gestione delle emozioni e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria

- modalità autonome o educative di gioco

- i requisiti fondamentali e minimi per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale

- capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno

- la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti attivi

- materiali e strategie pratiche da usare, creare, porre in essere nel quotidiano affinché quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa, fulcro della vita di piccoli e famiglie

- condivisione con il territorio

Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: la Stimolazione Basale®, le Stimolazioni Visive, la Fisioterapia specializzata, l’attività di gioco, la Neuropsicomotricità, la Psicomotricità, la Musicoterapia, l’Autonomia Personale, il pre-Orientamento & Mobilità, la Logopedia specifica per il linguaggio, consulenze saltuarie di Logopedia specifica per la disfagia, consulenze di Osteopatia e Pediatria.

Novità di questa edizione:

- Ulteriore ottimizzazione degli spazi adibiti alle singole attività

- Qualche nuovo ingresso tra i piccoli

- Specializzazione in disfagia della logopedista già presente per il linguaggio

Ma soprattutto:

- servizio a distanza per sopperire alla chiusura a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19

Come sempre, per il raggiungimento e  consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle educative e professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da potenziare e incrementare sia l’importante rete di risorse per lo sviluppo armonico dei bambini sia l’affiancamento globale e coerente alle famiglie stesse.

Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie, le modalità d’approccio, nonché i suggerimenti pratici e concreti che man mano vengono messi in campo: come si diceva prima, un’informazione e una formazione in tempo reale e continua quindi sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino. In particolare in questa edizione, mai come prima d’ora i genitori hanno potuto confermare quanto da loro appreso compensando la distanza dell’operatore e sapendo come approcciarsi in prima persona alle varie proposte grazie all’aver assistito da sempre alle attività in presenza.

Entrando nel merito di ciascuna delle principali attività, si riporta quanto segue:

Stimolazione Basale®

Come sempre le strategie di posturamento, le indicazioni sui materiali da adottare e le modalità di presentazione, i consigli sul come approcciarsi e come presentare il “mondo”, l’affiancamento nel comprendere meglio i segnali comunicativi dei piccoli e il come incentivarli, il proporre idee per l’organizzazione a casa o a scuola e tutto il resto che ci si prefigge con questa attività, hanno fornito alle famiglie spunti per potersi sentire più sicure di sé, più attive e propositive nei confronti dei loro piccoli con pluridisabilità o con età inferiore ai 6 mesi. Questi ultimi, inoltre, hanno potuto vivere esperienze che attraverso il “gusto del gioco”, il “bello delle sensazioni”, il “tranquillizzante rispetto dei tempi e preferenze personali”, si sono rivelate costruttive, riportabili anche in altri contesti, interiorizzabili e quindi “sfruttabili” per la crescita di una propria personalità, autostima e fiducia nell’esterno.

Anche per questa edizione si conferma la preziosità ed efficacia di questa attività che abbraccia moltissimi partecipanti sia piccini che più grandicelli se in presenza di difficoltà aggiuntive. Il credere in questa proposta è semplice: basta sapere l'importanza tra l'essere solo presenti nella vita di tutti i giorni o parteciparvi attivamente per quanto possibile.

Stimolazioni visive

La necessità di intervenire il prima possibile sull’offrire ai piccoli una possibilità di “apprendimento visivo”, è stata confermata anche quest’anno durante le varie proposte specifiche presentate ai piccoli partecipanti a tale Progetto. Per quelli al secondo o terzo anno di partecipazione, si è potuto approfondire sempre meglio l’efficacia “funzionale” del loro visivo sia attraverso giochi più strutturati e complessi a tavolino, sia tramite l’esplorazione spaziale; sia in condizioni di luce artificiale  che naturale; sia in interno che in esterno.

La presenza di tre operatrici specializzate in questa attività, dimostra come la convinzione che queste stimolazioni siano fondamentali e assolutamente da inserire anche nelle altre attività sia sempre più tenuta in considerazione dal progetto in questione. Ecco quindi che, anche quest'anno, oltre ad attività specifiche e al tempo esclusivamente dedicato alle stimolazioni stesse, molto si è fatto anche durante le altre proposte cosicché i piccoli possano proseguire la loro crescita in maniera armonica e a 360° come la filosofia del progetto fin dall'inizio si impone. 

Gioco

Questa attività, come sempre, è anche il filo conduttore di tutte le altre proposte ma nello specifico ha consentito ai bimbi senza difficoltà aggiuntive o più grandicelli di venire a conoscenza del proprio corpo e di ciò che con questo si può fare; degli oggetti e di come sfruttarli al meglio; dello spazio e del mondo che li circonda per organizzarlo, viverlo e renderlo funzionale ai bisogni del momento; di come relazionarsi agli altri e al mondo; di come sopportare, affrontare e superare le prime frustrazioni e i primi disagi o le proprie emozioni in genere. Tutto in modalità coinvolgente, motivante, divertente e “intrigante” per far si che i piccoli apprendano in maniera più partecipata e “profonda”.

Come sempre, il gioco inserito in tutte le attività proposte, l'ha fatta "da padrone" riuscendo a coinvolgere, incuriosire, motivare e stupire tutti i piccoli protagonisti che grazie alla magia del clima che si instaura durante esperienze farcite di fiducia, stima, rispetto e simpatia reciproca, riescono a mettere in gioco e discussione tutti se stessi, affrontando limiti e capacità senza giudizi o imposizioni.

Fisioterapia specializzata

Tale attività è stata inserita in risposta ad un confermato disorientamento dei genitori rispetto a questo particolare e fondamentale aspetto dello sviluppo dei loro piccoli e per fornire una consulenza più mirata ai professionisti sul territorio (“legati” ai piccoli partecipanti al servizio) che si rivolgono al Progetto per approfondire le tematiche della fisioterapia legata al deficit visivo. Monitorare fin da subito lo sviluppo motorio dei piccolissimi e fornire un affiancamento altamente professionale e specializzato ai bimbi con problemi motori, è risultato, anche quest'anno, essere di fondamentale importanza all’interno del Progetto. Anche in questa edizione, sono state inserite le “valutazioni” iniziali da parte della fisioterapista per tutti i nuovi arrivati sotto una certa età nonché i monitoraggi saltuari per i piccoli già seguiti che si trovavano ad affrontare tappe importanti pur non avendo disabilità motoria certificata: ciò per consentire eventualmente un intervento ancora più specifico delle altre operatrici. Confermata la doppia figura: una per i più piccoli ed una per i più grandi.

                                                                               Musicoterapia

E' un'attività dalla rinomata ed indiscussa valenza educativa e relazionale durante la quale il termine empatia ha il valore profondo che implica l'accettazione incondizionata dell'altro, il rispetto delle sue emozioni, l'entrare a far parte delle sua storia: ci si prende cura del mondo affettivo ed emozionale del piccolo. La musicoterapia diviene così attiva stimolazione multisensoriale, cognitiva, relazionale. I bimbi  possono trovare uno spazio che gli accoglie avvolgendoli interamente in sensazioni, emozioni, contatti,…; suoni, vibrazioni, ritmi, …; in una modalità nuova e coinvolgente. Ciò favorisce tra l’altro un sostegno in più ai piccoli con maggior difficoltà motoria, una nuova via di relazione per quelli  che ancora comunicano poco e un diverso approccio ricco di spunti nuovi e diversi per tutti gli altri.

Tale attività quest’anno non ha avuto il numero di occasioni pari alle precedenti per la chiusura di febbraio e l’impossibilità di poter seguire i piccoli a distanza dovuta alle peculiarità dell’attività stessa.

Neuropsicomotricità

Tale intervento ha come fine lo sviluppo armonico delle competenze del bambino tramite la realizzazione di condizioni in cui funzioni e abilità possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base. Tale obiettivo viene perseguito attraverso interventi a carattere ludico, quindi accattivanti e motivanti per il bambino al fine di potenziare le sue reali capacità evitandogli possibili frustrazioni. Si occupa di favorire abilità oculomotorie, promuovere lo sviluppo neuromotorio, potenziare il movimento e le competenze percettivo-aptiche, rappresentative, cognitive e spaziali...

Si rivolge a bimbi molto piccoli o con difficoltà aggiuntive e la specializzazione ulteriore nelle Stimolazioni Visive dell'operatrice che presenta questa attività, porta un valore aggiunto all'intero intervento.

Psicomotricità

La psicomotricità è la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente attraverso il movimento. In questo specifico Progetto, si è voluto offrire un’azione sinergica tra la psicomotricità e le stimolazioni visive con un approccio sul bambino essenzialmente di tipo globale: è il bambino nelle sue potenzialità indipendentemente dalla diagnosi e dai limiti che esse purtroppo impongono.

Con l’introduzione di questa proposta, si è potuto individualizzare ulteriormente i singoli percorsi in particolare dei piccoli “più grandicelli” e coprire un bisogno con l’aggiunta di un'altra prospettiva che ha arricchito la visione d’insieme dei bimbi nonché gli spunti forniti alle famiglie e agli operatori del territorio.

Anche quest’anno, i bimbi partecipanti a questa attività, hanno avuto modo di esprimere ulteriormente tutte le loro potenzialità e conquiste del loro divenire “grandi” nonché cimentarsi, in presenza di percezione visiva, con nuove proposte al computer, nuovo materiale e con la creatività che da sempre caratterizza tale attività che non a caso è una di quelle ospitate nella stanza “grande”: necessaria per contenere l'esuberanza, i giochi, i percorsi e gli spostamenti dei piccoli tanta è la loro voglia di esprimere la loro curiosità e voglia di fare.

L'ulteriore specializzazione in OM della psicomotricista, ha potuto garantire ai piccoli l'attenzione a questi aspetti specifici senza il cambio di operatore di riferimento.

 Logopedia/disfagia

Da quest’anno, la doppia qualifica dell’operatrice ha consentito di poter proporre entrambe le attività per tutto l’anno. Le problematiche legate al linguaggio per gli iscritti al progetto, sono molteplici e da affrontare quanto prima per aiutare i piccoli nell'importante ambito della comunicazione ed espressività. Mentre, non mangiare, conati di vomito, paura di soffocamento, problemi di masticazione o iper sensibilità nella zona orale,...sono solo alcuni dei problemi che vengono affrontati nell’ambito della disfagia. Da qui la valenza fondamentale di un sostegno ai genitori mirato, professionale ed accogliente verso aspetti che riguardano la crescita e la sussistenza stessa dei piccoli.

Alcuni bimbi hanno seguito un percorso completo durante tutto l'anno, altri hanno fatto solo delle consulenze iniziali, altri ancora dei monitoraggi saltuari anche, dove possibile, offrendo consulenze dirette agli operatori territoriali di riferimento: tutto per confermare l'individualizzazione dei singoli percorsi e il voler rispondere sempre in maniera mirata alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie. Molte sono state anche le consulenze con gli operatori del territorio soprattutto in ambito scolastico.

Autonomia Personale e pre-orientamento&mobilità

Il lavoro svolto, è stato finalizzato come sempre all’acquisizione delle autonomie operative e sociali di base, alla prima presa di coscienza dei principi acustici, dei concetti spaziali, dell'uso del bastoncino,...Nei singoli percorsi individualizzati è stata posta l’attenzione alla verifica dei prerequisiti di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale presenti, in ordine allo sviluppo delle competenze necessarie a breve, medio e lungo termine.

La metodologia di lavoro utilizzata, ludica e concreta, ha reso i bambini protagonisti attivi. I piccoli coinvolti  hanno sperimentato giochi e proposte diversificate; attraverso modalità di lavoro affini al problem solving è stato possibile adattarle alle singole peculiari difficoltà e potenzialità. La fascia di età a cui dedicare queste attività è molto flessibile e segue il principio nel “non è mai troppo tardi ma nemmeno mai troppo presto” per avviare le basi.

Osteopatia

Intesa come medicina manipolativa, sta prendendo sempre più piede anche in ambito pediatrico per stimolare il sistema neuropsicomotorio già da subito attraverso un tocco manipolativo dolce e non invasivo che accompagni i piccoli verso uno sviluppo adeguato e armonico. Mira infatti a prevenire o trattare disfunzioni somatiche come la scoliosi, le malocclusioni dentali, i disturbi neurovegetativi, posture scorrette, i dismorfismi degli arti inferiori, cefalee o emicranie... Il trattamento è mirato non solo alla correzione articolare, ma ad un lavoro tessutale profondo che spesso arriva anche a toccare l’aspetto emotivo del bimbo e dell’adulto consentendo la liberazione di fissità.

E' un percorso che, all'interno di questo Progetto, offre consulenze o “mini-cicli” di incontri e che si integra perfettamente con le atre attività andando a coprire un campo che offre prospettive ancora diverse (si veda relazione specifica).

 In conclusione... 

I primi mesi di questa sessione di progetto – dopo lo scoppio dell’allarme sanitario dello scorso febbraio – sembrano lontani anni luce. Il tornado è arrivato e tutti i nostri obiettivi, propositi, ritmi, abitudini sono rimasti sospesi all’improvviso sostituiti da silenzio, distanze, spazi vuoti. Tutto era necessario, doveroso e vitale, ma i nostri bimbi non avevano sospeso anche la loro crescita nel frattempo, la loro curiosità non si era assopita, i loro bisogni vivevano le necessità di sempre e anzi... il cambiamento repentino di ritmi e quotidianità stava nuocendo loro. 

Da qui la domanda: è possibile proseguire il percorso riabilitativo dei piccoli malgrado l’impossibilità di trovarsi in un luogo fisico? La risposta – affermativa – è arrivata dopo una prima breve fase di sperimentazione di un’inedita modalità di consulenza a distanza con le famiglie.

Lo scorso aprile, l’allora presidente dell’I.Ri.Fo.R. regionale Nicola Stilla scrisse un articolo per la stampa associativa che raccoglie alcune valutazioni sull’esperienza; riteniamo utile riportarlo integralmente in questa sede: 

Di necessità, virtù.

Il nostro servizio di Intervento Precoce si reinventa in tempi di emergenza sanitaria 

di Nicola Stilla 

“Ormai da quasi quindici anni, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) della Lombardia offre alle famiglie dei piccoli con disabilità visiva un servizio riabilitativo e formativo di Intervento Precoce, attivo presso le sedi di Brescia e Milano: un equipe di operatori formata da neuro-psicomotricisti, psicomotricisti, logopedisti, musicoterapisti, osteopati, fisioterapisti, esperti della stimolazione visiva e basale e istruttori di orientamento, mobilità e autonomia personale accompagna i piccoli e i loro genitori in un percorso riabilitativo su misura, secondo un calendario di incontri a cadenza mediamente settimanale. Eccezion fatta per la pausa estiva, in tutti questi anni, il servizio non ha mai visto interruzioni, ma nelle scorse settimane l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha reso impossibile attuare gli incontri nelle loro consuete modalità: con rammarico, ci siamo trovati costretti a sospendere il servizio fino a data da definirsi. Per sua natura, l’intervento precoce non è solo un servizio a sportello al quale le famiglie accedono: è anche un momento di dialogo e confronto, una presenza che conforta i genitori, una certezza che conferisce fiducia e spinta motivazionale. Ha un risvolto umano ed emotivo che è imponderabile: la sua assenza, la distanza che si creerà - ci siamo detti - determineranno nel tempo ricadute psicologiche negative per le quasi ottanta famiglie che si trovano nel bel mezzo di un percorso. Abbiamo quindi deciso che, in un modo o nell’altro, avremmo dovuto porre rimedio alla situazione. “La tecnologia ci è venuta incontro – dice Simona Roca, la coordinatrice dell’equipe del servizio di Brescia – così le consulenze fisioterapiche, logopediche, psicomotorie, neuro-psicomotorie, della stimolazione basale e visiva, nonché l’attività di orientamento, mobilità e autonomia personale sono arrivate a domicilio, nelle case delle famiglie, con la simpatia, la fiducia e la professionalità che ci lega da tanti anni. Ognuno dei professionisti si è messo a disposizione come poteva, con strategie, obiettivi e mezzi che più si addicono alla propria disciplina: commenti condivisi ai video realizzati dai genitori, giochi guidati a distanza in videochiamata, registrazioni audio, etc. etc.”. La necessità è stata quella di reinventare il servizio a distanza, puntando su quegli strumenti che tutti utilizziamo in maniera informale e che sono entrati a far parte della nostra quotidianità senza che ci accorgessimo pienamente della loro potenzialità e versatilità: Whatsapp, Facebook, Facetime le infinite app per le conference call e le video chiamate etc...

In tutto questo abbiamo trovato collaboratori d’eccezione: le famiglie. “Grazie alla loro voglia di riprendere l’attività – continua Simona Roca – i genitori si sono rivelati ascoltatori attenti e riflessivi anche sui consigli a distanza; è prezioso il tempo trascorso con loro, anche solo per fare quattro chiacchiere e risentirci vicini; grazie al loro pronto rimboccarsi le maniche, sono “prolungamenti” delle nostre mani e, tutto ciò che hanno appreso ed osservato durante gli anni di viva presenza nelle varie attività, ora lo mettono in pratica”. È vero: fin dall’inizio abbiamo puntato molto sul coinvolgimento delle famiglie nelle attività riabilitative, ed oggi – purtroppo in un frangente triste e inatteso - ne raccogliamo i frutti. “Ovviamente non è affatto facile, sicuramente non è la stessa cosa degli incontri in presenza, ma è la nostra risposta al nulla... e sta funzionando!” conclude Simona. Anche sul versante milanese la formula ha trovato proficua applicazione. La terapista Gloria Dal Zovo ci conferma che le famiglie hanno accolto l’iniziativa con spirito costruttivo: “È essenziale, soprattutto nel caso dei bambini più piccoli e con maggiore compromissione, che la famiglia collabori – dice Gloria - e nella stragrande maggioranza è stato così”. “In taluni casi, preliminarmente all’incontro virtuale, invio indicazioni e materiale via e-mail, che i genitori possono stampare, ad esempio; nel caso dei bambini più grandi possiamo utilizzare la condivisione dello schermo del computer tramite Skype; insomma, gli obiettivi restano gli stessi, semplicemente vengono utilizzati strumenti e materiali diversi”. “Il nostro è un lavoro che si basa sulla relazione: anche solo il fatto di non interrompere il contatto vocale con il bambino, soprattutto con i più piccoli, è importante”. Insomma, non solo abbiamo tenuto vicine le famiglie, ma siamo riusciti a proseguire i percorsi terapeutici in maniera efficace. I riscontri pienamente positivi, sia da parte dell’equipe che dei genitori, ci suggeriscono una vera e propria progettualità in questa direzione, per dare una veste nuova ad un servizio che vuole, anzi deve stare al passo con i tempi: i tempi eccezionali che stiamo vivendo mentre scrivo queste righe, ma anche i tempi che abbiamo vissuto fino a pochi mesi fa, nell’auspicio che tornino presto”.             


INSIEME, ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’

DI AUTONOMIA NEL QUOTIDIANO

Laboratori esperienziali per ragazzi con grave disabilità visiva e/o plurihandicap

 Il percorso ha coinvolto n. 15 ragazzi e ragazze tra i 9 e i 15 anni e si è strutturato in n. 7 laboratori riabilitativi della durata di n. 2 giorni ciascuno; si è deciso di far trascorrere ai partecipanti una notte fuori dal contesto familiare per ciascun weekend in una struttura alberghiera (a pochi metri dalla sede), così da rendere l’esperienza più efficace, nonché avere una maggior disponibilità di tempo da dedicare all’attività. Il distacco familiare e la soluzione residenziale sono stati funzionali a creare le migliori premesse per un coinvolgimento pieno da parte dei ragazzi, motivandoli e ponendoli nelle condizioni di esperire traiettorie relazionali in modo libero e autonomo. 

Il progetto, svoltosi presso gli spazi del servizio “Intervento Precoce” della Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Brescia, ha preso avvio nel mese di novembre 2019 e si è concluso nel mese di novembre 2020. I ragazzi e il team degli operatori sono stati ospitati presso l’adiacente Novotel Brescia 2.

 Calendario dei laboratori:

 - 16-17 novembre 2019

7-8 dicembre 2019

- 4-5 gennaio 2020

- 1-2 febbraio 2020

- 19-20 settembre 2020

- 10-11 ottobre 2020 

- 14-15 novembre 2020

Ogni fine settimana ha visto la partecipazione di n. 15 ragazzi suddivisi in cinque gruppi da tre partecipanti l’uno; ogni gruppo è stato affidato ad un team formato da un operatore specializzato in un peculiare contesto riabilitativo e un educatore con esperienza nell’ambito dell’assistenza a piccoli con disabilità visiva. 

Laboratori proposti: 

Laboratorio di musica: i partecipanti sono stati coinvolti in attività musicali, che hanno coinvolto le proprie capacità motorie e la proprie competenze nel campo dell’autonomia; l’aspetto più importante di tale attività è stato però il fatto che essa ha posto i ragazzi in una modalità relazione del tutto nuova tra loro, fatta di dialogo, comprensione, confronto e scambio emotivo.

Laboratorio di cucina: si è cercato di coinvolgere i ragazzi in tutto il processo di preparazione di un pasto, a partire dalla definizione del “menù”, passando alla scelta e dall’acquisto degli ingredienti necessari, fino alla fase di preparazione dei cibi. In questo modo il laboratorio ha assunto una valenza trasversale offrendo ai ragazzi occasioni di relazione e confronto nelle quali effettuare scelte ed esprimere il proprio pensiero. Durante la preparazione del pasto i partecipanti si sono divisi ruoli e compiti a seconda delle abilità e capacità di ognuno. 

Laboratorio di teatro e arte:  il laboratorio ha coinvolto i partecipanti in attività manuali e creative, finalizzate alla messa in scena di una favola diversa ogni fine settimana. Gli stessi ragazzi hanno interpretato i diversi ruoli nello spettacolo a seconda delle proprie inclinazioni e capacità. Le attività del laboratorio teatrale si sono sempre svolte seguendo questo schema:

- Apertura del setting tramite un gioco ‘rompighiaccio’ di solito rivolto alla valorizzazione dei nomi dei componenti del gruppo, al loro riconoscimento, all’inizio, e poi al riconoscimento della persona in sé, tramite giochi verbali o di imitazione dei compagni o su alcune inflessioni particolari;

- Nella seconda fase si sono svolte attività volte a sperimentare l’esplorazione dello spazio, con giochi anche di orientamento spaziale, in collaborazione con la terapista di orientamento, giochi di conoscenza corporea e utilizzo del corpo ai fini di esprimere un’emozione, a coppie in gruppo o individuali, giochi di imitazione corporea e poi verbale di animali o personalità;

- Messa in scena di una piccola sequenza di azioni, che coinvolgeva tutti i presenti, educatori inclusi, volta a sviluppare la creatività all’interno di una situazione data;

- Chiusura del setting con un saluto rituale.

Laboratorio di manualità: ogni fine settimana è stato scelto un tema da sviluppare e, in funzione di quello, è stata affrontata la scelta e la ricerca del materiale da utilizzare per l’elaborazione del manufatto finale. Oltre alla scelta e alla preparazione della materia di base (creta, pasta di sale etc. etc.), ciascun gruppo ha provveduto al recupero di altro materiale utile: oggetti naturali (legnetti, pigne, sassolini) trovati nel parco oppure materiale di riciclo.

Laboratorio di Yoga: ai ragazzi sono state suggerite tecniche di rilassamento tipiche dello yoga per stimolare in loro la percezione e la capacità di ascoltare il proprio corpo.  

Laboratorio di coltivazione: la semina è stata l’occasione per stimolare l’autonomia e le capacità relazionali dei ragazzi, in quanto si è partiti dalla progettazione dell’intera attività: la prima decisione è stata quella di scegliere che cosa piantare,  poi si è passati all’individuazione degli strumenti necessari allo scopo (vasi, terra, attrezzi etc. etc.), delle diverse semenze e delle modalità migliori per portare a termine il compito; il gruppo si è poi recato al negozio utilizzando i mezzi pubblici e ha acquistato tutto il necessario. Infine, al parco, si è svolta la messa a dimora dei semi nei vasi.  


O&M: un progetto regionale per favorire l’autonomia delle persone ipo e non vedenti residenti sul nostro territorio.

Il progetto di orientamento e mobilità regionale avviato nel settembre 2019 grazie al co-finanziamento del Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha coinvolto n. 30 utenti provenienti  da n. 6 province.

Naturalmente, i percorsi sono stati differenziati e personalizzati sulle esigenze e le necessità di ciascuno. Le ore svolte sono state 570 e mezzo sulle 600 preventivate. La suddivisione territoriale degli utenti è la seguente:

- n. 12 utenti dalla provincia di Varese (per un totale di 235 ore)

- n. 7 utenti dalla provincia di Milano (per un totale di 120 ore)

- n. 5 utenti dalla provincia di Monza Brianza (per un totale di 110 ore)

- n. 4 utenti dalla provincia di Mantova (per un totale di 60 ore)

- n. 1 utenti dalla provincia di Cremona (per un totale di 30 ore)

- n. 1 utenti dalla provincia di Bergamo (per un totale di 15 ore)

Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 che ha duramente colpito la nostra regione, il progetto ha visto una sospensione tra marzo e giugno 2020, per poi riprendere durante l’autunno seppur con le ovvie difficoltà dovute ai provvedimenti di contenimento della pandemia e le naturali cautele legate al contagio,  per concludersi il 31 dicembre u.s.

Per ciascun partecipante l’istruttore incaricato ha stilato una relazione personalizzata contenente la valutazione iniziale, il programma del corso e l’indicazione dei risultati raggiunti. 


Iniziative di socializzazione per il benessere nella Terza età

Il progetto ha avuto avvio nel settembre 2019 nelle sole sezioni di Monza e Mantova, per concludersi il 31 dicembre 2020. A causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 i corsi di cui al progetto sono stati sospesi per un lungo periodo (da marzo a giugno 2020 e poi nei mesi di ottobre e novembre 2020) e il calendario degli incontri è stato riorganizzato ripetutamente a causa delle restrizioni di movimento e socialità determinati dalla pandemia.

Le iniziative portate a termine sono state:

 - Corso di teatro “oltre il limite” (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 9]

- Laboratorio di attività ricreative (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 12]

- Corso di Stimolazione cognitiva (Sez. U.I.C.I. di Monza e Brianza) [n. partecipanti: 9]

- Caffè letterario (Sez. U.I.C.I. di Mantova) [n. partecipanti: 10]

- Laboratorio di attività ricreative (Sez. U.I.C.I. di Mantova) [n. partecipanti: 10] 


 Conclusioni

Ho già ricordato in sede di premessa, tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel presente documento: rinnovo a loro i sensi della mia/nostra gratitudine. Il caso ha voluto che il nostro I.Ri.Fo.R. facesse ingresso in un nuovo capitolo della sua storia in un frangente così complesso e delicato come l’attuale: le sfide che la nuova dirigenza ha di fronte sono molte e inattese, ma sono certo che la nostra struttura sarà in grado di affrontarle forte della consueta passione e dell’esperienza accumulata in quindici anni di intensa attività. Il prezioso supporto che il presidente uscente, il nostro Nicola Stilla, ha scelto di non far mancare all’istituto in qualità di Direttore Scientifico, ci rassicura e garantisce quella continuità con il passato che rende ogni cammino agile e sicuro.

ANNO 2019

L'anno appena trascorso ha un valore speciale nella storia del nostro I.Ri.Fo.R. regionale poiché è l’ultimo dell’attuale Presidenza, il cui terzo mandato scadrà nell’anno in corso parallelamente al rinnovo delle cariche dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; il significato particolare di questo cambiamento sta nel fatto che circa quindici anni fa, fu proprio questa Presidenza – all’inizio del suo percorso - a dare personalità e spinta alla progettazione del nostro I.Ri.Fo.R. regionale, implementandola di anno in anno fino all’attuale mole di attività. In questo lasso di tempo l’I.Ri.Fo.R. della Lombardia è passato da un’attività quantificabile in poche migliaia di euro all’attuale bilancio di oltre trecentomila euro annui: questo grazie all’impegno e alla dedizione di tante persone che hanno condiviso la progettualità e lo spirito trasmessi dal gruppo dirigente dell’istituto.

Il fatto che l’attività dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia abbia toccato un apice qualitativo e organizzativo proprio nell’anno 2019 è per noi motivo di grande soddisfazione: ci fa capire che si è lavorato nella giusta direzione, limando i difetti e superando le difficoltà del passato, nell’unico interesse che ci è caro, quello delle famiglie e dei giovani con disabilità visiva a cui è stata da sempre rivolta la nostra attività.

Anche nel 2019, l’area nella quale si è investito maggiormente è stata, come di consueto, quella della RIABILITAZIONE dei soggetti minorati della vista dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2019 sono stati realizzati un campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista dai 10 ai 23 anni circa, anche con disabilità aggiuntive, e un “Soggiorno estivo per famiglie” per le famiglie dei piccoli con disabilità visiva dagli 0 ai 6 anni di età; dal 2006, questi due progetti rappresentano una realtà consolidata ed apprezzata.

Il Soggiorno delle famiglie si è assestato sulla portata massima di n. 19 partecipanti (ciò implica una partecipazione reale di circa una settantina di persone tra genitori, parenti e operatori), numero oltre il quale è impossibile andare per ragioni logistiche e organizzative. Nel 2006 questo progetto vedeva una durata di una settimana, la partecipazione di nove famiglie e un’offerta di sei attività; dal 2009 la durata del soggiorno è stata ampliata a dieci giorni e la partecipazione è salita ad una quindicina di famiglie. Dal 2015 ad oggi il numero dei nuclei familiari partecipanti non è mai sceso sotto le 18 unità; le attività attualmente proposte sono n. 8.

Nel caso del campo estivo per ragazzi, la partecipazione è stata nel 2019 di n. 28 iscritti, uno in più dell’anno precedente; la nuova formula, innestata nel 2017, ha ancora una volta permesso la partecipazione dei ragazzi più piccoli accompagnati dai genitori. Anche questa iniziativa ha visto un costante aumento della partecipazione, soprattutto nel corso degli ultimi 5 anni: nel 2015 i ragazzi coinvolti erano n. 15, nel 2016 n. 17 e nel 2017 sono saliti a n. 19. Netto l’incremento a n. 27 partecipanti nel 2018.

Anche nel 2019, è proseguita l’attività inerente il progetto “Intervento Precoce”, divenuta ormai costante per tutta la durata dell’anno, eccezion fatta per la pausa estiva. Oggi Intervento Precoce è una realtà che offre servizi unici e qualificati ad oltre 80 famiglie lombarde e non solo, che ha incrociato l‘interesse di numerosi enti pubblici e privati operanti sul territorio, allacciando sinergie e collaborazioni.

Ripercorrendo le rendicontazioni delle varie edizioni del progetto dalla sua nascita ad oggi, è riscontrabile anche in questo caso un progressivo ampliamento delle attività proposte e della partecipazione. L’ammontare delle spese legate al progetto di anno in anno sostenute dal nostro I.Ri.Fo.R. è esaustiva di questo trend: nel 2008 l’I.Ri.Fo.R. spendeva circa 50.000,00 euro per garantire il servizio per circa n. 25 utenti; nel 2019 le famiglie che hanno attraversato il servizio sono state n. 82 e la spesa ha quasi raggiunto i 180.000,00 euro.

Intervento Precoce dal 2013 è attivo non solo presso la consueta sede di Brescia, ma anche sul territorio di Milano, grazie ad un accordo stipulato tra il nostro I.Ri.Fo.R., l’Istituto dei Ciechi di Milano, la Fondazione Arché e la Fondazione Villa Mirabello. Nel settembre 2019, la Presidenza della Fondazione Villa Mirabello ha però comunicato ad I.Ri.Fo.R. l’intenzione di ridiscutere i termini della collaborazione in essere: le condizioni proposte dalla Fondazione non hanno incontrato il parere positivo né della dirigenza, né delle famiglie e degli operatori, poiché oggettivamente peggiorative rispetto al passato. Questo ha portato al trasferimento della sede milanese del servizio di intervento precoce presso gli spazi del Consiglio Regionale Lombardo siti in Via Mozart 16 – 2° piano. I primi cinque mesi di attività presso la nuova sede sono stati vissuti in maniera pienamente positiva sia dalle famiglie che delle operatrici coinvolte.

Nel corso del 2019 abbiamo inoltre confermato la validità di una proposta riabilitativa nata nell’ambito dell’Intervento precoce nel 2017 in veste sperimentale: un ciclo di laboratori nel fine settimana dedicato ad un nucleo di 8-12 ragazzi e ragazze ipo e non vedenti con minorazioni aggiuntive nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni. Un prolungamento naturale dell’attività di intervento precoce che colma un “vuoto riabilitativo”, permettendoci di accompagnare nella crescita quei ragazzi e quelle ragazze che, per ragioni anagrafiche, iniziano ad avere esigenze e necessità sensibilmente differenti rispetto a quelle dei bambini presi in carico dal servizio.

Nell’edizione 2018-2019 dell’Intervento precoce sono stati organizzati n. 6 laboratori con una partecipazione media di 10 utenti per ogni sessione.

Nel corso del 2019 sono proseguiti e si sono conclusi i percorsi di Orientamento, mobilità e autonomia personale attivati nel 2017 nell’ambito del programma per la realizzazione degli interventi a favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di cui alla Delibera di Regione Lombardia n. 6674, attuativa della Legge 112/2016 “Dopo di Noi”. La progettualità legata al “Dopodinoi” ha coinvolto:

- n. 3 utenti residenti nella provincia di Milano
- n. 1 utente residente nella provincia di Lodi
- n. 1 utente residente nella provincia di Bergamo
- n. 3 utenti residenti nella provincia di Monza

Analoghi corsi di Orientamento e Mobilità, sono stati organizzati e si sono svolti sul territorio regionale nell’ambito dei due bandi nazionali emanati dalla sede centrale dell’I.Ri.Fo.R. nel 2018 e nel 2019. Il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato ad entrambe le edizioni del bando: il progetto regionale di Orientamento e Mobilità avviato nel 2018 e conclusosi a dicembre 2019, ha visto il coinvolgimento di n. 7 utenti residenti nelle province di Mantova, Lecco, Monza e Brescia per un totale di n. 210 ore di corsi; l’attuale progetto (di cui al bando nazionale del 7 febbraio 2019 - Comunicato n. 13-2019, avviatosi nel settembre 2019) coinvolge n. 28 utenti residenti nelle province di Monza, Varese, Milano, Mantova, Cremona e Bergamo per un totale di n. 518 ore di corsi.

Infine, segnaliamo che nel 2019 sono state avviate le attività di cui al bando nazionale “Iniziative di socializzazione per il benessere della terza età” (di cui al comunicato I.Ri.Fo.R. n. 23-2019), al quale il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato con un parco di iniziative proposte dalle sezioni di Cremona, Mantova, Milano e Monza.

Prima di chiudere questa rapida introduzione all’attività svolta e lasciarvi al dettaglio delle singole iniziative, consentitemi di rivolgere un doveroso quanto sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno posto le basi perché si potesse operare con serenità, efficacia e professionalità: il Consiglio di Amministrazione Centrale dell'I.Ri.Fo.R., che come sempre ha creduto nelle attività che abbiamo messo in campo, e gli enti privati che hanno fornito un decisivo apporto, anche finanziario, alla realizzazione dei progetti: ricordiamo tra essi l’Associazione Nati Per Vivere (co-finanziatore e partner principale del progetto Intervento Precoce), la Fondazione Villa Mirabello (partner nella realizzazione del servizio di intervento precoce a Milano fino al giugno 2019), Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria di Brescia (che hanno sostenuto economicamente le nostre attività, la prima direttamente, la seconda tramite l’Associazione Nati per Vivere) l’Associazione “Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano”, ed in particolare il Sig. Franco Rossi, con cui da alcuni anni collaboriamo per l’organizzazione di iniziative benefiche, la Fondazione del Teatro Grande di Brescia e il Comune di Brescia (per averci permesso di organizzare il concerto benefico del febbraio 2019), l’azienda ICAM (per la donazione di tavolette di cioccolato solidale) e tutti quei privati cittadini che hanno spontaneamente versato contributi ad I.Ri.Fo.R. Lombardia per sostenerne l’attività.

Prezioso, infine, è stato il contributo del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C.I., il quale ha promosso anche nel 2019 l’iniziativa di raccolta fondi legata alla Lotteria di Primavera, espressamente finalizzata al sostegno delle attività riabilitative del nostro Istituto.

1) “SOGGIORNO ESTIVO PER FAMIGLIE”

Dal 13 al 23 luglio si è tenuto l'ormai collaudato Soggiorno estivo Famiglie dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia. Come sempre, è stato ospitato alla “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE): dieci giorni all'insegna di attività abilitative, ludiche, vacanziere e riflessive.

L’idea, nata nel 2006, vuole dare la possibilità di concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori specializzati e famiglie, trovare spunti, consigli e conoscenze specifiche per la realtà del deficit visivo che le famiglie partecipanti incontrano attraverso la disabilità e/o la pluridisabilità dei loro piccoli. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre. Di seguito le novità salienti di questa edizione:

· il numero complessivo delle famiglie partecipanti per la prima vota è salito a 18, ma con 19 bimbi seguiti vista la presenza di gemelli, come nelle ultimissime edizioni;

· le famiglie nuove quest'anno hanno raggiunto quota sette, molte di più quelle straniere e il numero dei piccolissimi presenti ha avuto un ulteriore incremento rispetto agli anni passati;

· maggior numero di parenti (fratelli e sorelle);

· ingresso di due nuovi operatori (idroterapista e neuropsicomotricista) nell'equipe a sostituzione di chi ha fatto altre scelte professionali;

· cambio capo animatore a seguito dell'interruzione di collaborazione con la colonna storica delle precedenti edizioni.

I dieci giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente, potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.

Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione ossia 10, di cui una specifica riservata ai genitori. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale invece ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività, nel rispetto del suo percorso individuale.

I partecipanti hanno svolto le sedute con più operatori affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti, potessero essere i più completi e diversificati possibili. La buonissima sinergia dell'equipe ha consentito di ottimizzare il tutto senza sovrapposizioni o contraddizioni. Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

· fisioterapia

· stimolazione & gioco basale

· neuropsicomotricità

· stimolazioni visive

· musicoterapia

· psicomotricità

· Orientamento Mobilità & Autonomia Personale (OM&AP)

· idroterapia

· logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio

· massaggio individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale, riflessologia plantare. L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare una parentesi di rilassamento, di nuova percezione/riscoperta/consapevolezza corporea e riequilibrio fisico ed emotivo. Con il massaggio è infatti possibile far scoprire o riscoprire sensazioni, stimolare la produzione di endorfine con ricaduta positiva sull’umore, migliorare la circolazione e quindi predisporre il corpo (e tutta la persona) al benessere. Facile intuire come genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli.

Riconfermate invece, come sempre, la formula e la filosofia di fondo che caratterizzano l’esperienza estiva e il servizio di Intervento precoce al quale alcune famiglie accedono durante il resto dell’anno, ossia:

· la partecipazione diretta dei genitori alle attività così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte di materiale, del quale si osservano in concreto le modalità di utilizzo; risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, ciò consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento dell'attività;

· offrire anche momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze, all'aprirsi, al prendere coscienza del prezioso clima che si è andato a creare nel corso di questi anni;

· approfittare, quando e nella misura possibile, degli aspetti favorevoli della residenzialità per offrire compresenze di due operatori con piccoli gruppi di bambini.

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di:

· fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;

· fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;

· fornire ai bambini, grandi e/o piccoli che fossero, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età prevede

· favorire le compresenze di cui sopra

· ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività: es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia

Inoltre:

· dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, ecc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con altri bambini “fratelli/sorelle”: esperienza assai utile in quanto, se pur non sempre si è portati a pensarci dato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.

Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno i gruppi sono stati due: quello dei piccolissimi e quello dei “medi” e “grandi”, per la prima volta insieme. Al primo è stata data la possibilità di fruire dei giochi solitamente messi a disposizione dei fratelli durante le attività e anche un'esperienza di musicoterapia. Ai più grandi invece è stata proposta una “fiaba tridimensionale” in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute . dagli altri sensi.. La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta che ormai è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno.

Nonostante il “debutto”, il simpaticissimo capo animatore (affiancato comunque da educatrici “storiche”) ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo la serena partecipazione alle varie attività e dando anche una ventata di nuove proposte, nuove modalità di coinvolgimento e di relazione. Le nuove famiglie, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto da subito modo di rilassarsi, sentirsi ben accetti e parte integrante di questa collaudata famiglia estiva.

Tutto ciò che emergeva durante e dopo ogni proposta da ciascun piccolo e il consenso rilevato dai genitori partecipanti, ha ri-confermato l’ottima validità dell’impostazione che proprio per questo viene proposta da sempre.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al “trasloco” dalla sede di Brescia del servizio di Intervento Precoce, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino, sono stati forniti consigli su come proseguire a casa il sostegno più opportuno per accompagnare i piccoli nella loro crescita, si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori & genitori, tra genitori & operatori nonché tra operatori & operatori che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi così che quanto raggiunto nel corso del Progetto estivo in oggetto non sfumi subito, ma continui a trovare spunti, motivazioni e supporto. Questo amplifica senza dubbio la validità di questo Progetto: infatti, come sempre diciamo, le azioni che rimangono fini a se stesse o legate al luogo in cui sono state presentate, poco contano: il bambino non potrà farsene molto. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito ed esperito a casa, si sarà fatta della buona terapia. Ecco quindi che, seppur il Soggiorno duri pochi giorni rispetto all’arco dell’anno, gli effetti echeggiano nei mesi successivi: per i “grandicelli” è stata un’occasione di full immersion per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una ricarica di nuova energia positiva. Per i “veterani” è stata una conferma, con sprazzi di novità, e per le new entry una sorpresa, garantita dall'esperienza collaudata.

L’aspetto “socializzante”, non solo a cura del servizio di animazione, ma anche di tutti gli organizzatori/referenti presenti, degli operatori e delle famiglie “veterane”, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace, gradito e utile per tutti i partecipanti. Questa esperienza sa restituire e regalare a tutt* noi: la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno che si offrono alle famiglie rimangono un cardine fondamentale per il benessere dei piccoli e potranno essere anche ingredienti principali del loro essere adulti sereni, forti, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e abilità di ciascuno permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e sapendo comunicare con gli altri.

2) “CAMPO ESTIVO EDUCATIVO-RIABILITATIVO PER RAGAZZI E RAGAZZE CON DISABILITA’ VISIVA”

Il Campo estivo è come sempre un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti che si ritrovano a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in pratica per la prima volta il concetto di autonomia. L’allontanamento dal contesto casalingo è una sfida, è un passaggio determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.

Il desiderio di accompagnare e guidare i propri figli verso l’autonomia, è spesso affiancato alla paura del mondo esterno, che viene visto come una minaccia per ragazzi così fragili. Più frequentemente però la fragilità sta nei genitori, e non nei ragazzi, che nella stragrande maggioranza dei casi superano timori ed incertezze attraverso loro curiosità e vitalità. Ad ogni modo, la fragilità emotiva dei genitori non va sottovalutata o frettolosamente liquidata. Per far fronte ad essa, è stato organizzato, all’interno del Soggiorno Estivo Riabilitativo - Educativo per ragazzi e ragazze con disabili visiva, uno spazio dedicato alle famiglie di quei ragazzi ancora lontani dall’essere considerati adulti.

Grazie a questa formula, il campo ha dato accesso ad un’utenza che fin’ora aveva faticato a rientratre nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni con pluriminorazione. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circosrcitto ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa.

Come abbiamo detto, è emersa quindi la necessità di elaborare una formula funzionale ad introdurre il piccolo fino ai 10 anni all’esperienza del campo estivo in modo morbido e graduale, offrendo la possibilità alle famiglie di questi ragazzi di essere ospitati presso la struttura ove l’attività si svolge. Quest’anno abbiamo confermato questa modalità sperimentata l’anno scorso; i genitori non interferiscono con le attività che il bambino svolge assieme agli altri e sono presenti unicamente nelle ore serali e notturne. L’eperiemento ha coinvolto n. 4 famiglie che si sono dimostrate entusiaste dell’esperienza.

Quetsa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età:

Il Soggiorno estivo delle Famiglie (destinato ai piccoli in età prescolare) è infatti il primo passo sia per i bambini che per i genitori nell’ambito della riabilitazione, ed è propedeutico all’Intervento precoce, un percorso riabilitativo personalizzato e articolato in numerose attività che può accompagnare il piccolo e la famiglia fino all’ingresso a scuola; il “salto” tra Intervento precoce e il presente campo dei ragazzi viene colmato dai laboratori che abbiamo inserito nell’ambito del servizio di Intervento precoce dedicati ai bambini tra i 7 e i 9 anni e da questa nuova modalità di parteciapazione al campo estivo, propedeutica ad una futura epserienza in totale autonomia e distacco dai familiari.

Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con multidisabilità nel gruppo di comunità. Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".

Il soggiorno, con la sua connotazione educativa e riabilitativa si è posto come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.

Le attività proposte durante il campo si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno.

Quest’anno si è deciso di proporre cinque specialità riabilitative:

· Idrostimolazione

· Laboratorio di subacquea

· Musicoterapia

· Orientamento/mobilità e Autonomia Personale

· Neuropsicomotricità

La finalità generale è stata quella di offrire alle famiglie e ai ragazzi, giornalmente coinvolti, esperienze ludiche - riabilitative, momenti di socializzazione ed integrazione, e di offrire ai genitori un supporto nell'affrontare il primo passaggio verso l’autonomia.

Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:

· ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;

· multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale;

· relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i diversi operatori/educatori;

· emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia.

Il riscontro ottenuto dalle famiglie, rispetto alla soddisfazione per come è stato gestito il soggiorno è stato molto positivo. È stata apprezzata la disponibilità e la professionalità degli operatori e degli educatori coinvolti nelle gestione giornaliera dei figli.

Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti: i ragazzi hanno manifestato, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento nel sentirsi attivi e autonomi nelle attività, di apprendere e vivere il nuovo e di entrare in contatto con l’altro. Oltre alle attività individuali con gli operatori, sono stati organizzati laboratorio di gruppo ove i ragazzi e le ragazze hanno svolto lavori di artigianato sotto la supervisione e con il supporto dell’intero team di educatori e operatori. Inoltre, l’attività musicoterapica ha avuto una declinazione “collettiva” nell’organizzazione di un breve saggio che si è tenuto alla conclusione del soggiorno.

Le attività riabilitative sono state collocate nelle seguenti fasce orarie: dalle 9.30 alle 12.30 - dalle 16.30 alle 18.30. Durante il resto della giornata sono stati organizzati diversi momenti di svago e condivisione. Grazie al folto ed organizzato team di educatori, nelle ore serali, sono state create occasioni ludiche come balli, giochi di società e Karaoke.

Il Karaoke in particolare è stata un’attività piuttosto apprezzata e questo è stato un fatto significativo perché non si configurava come attività esclusivamente ludica, bensì rientrava nel contesto musico-terapico. Recenti studi hanno dimostrato come il Karaoke favorisca un miglioramento degli stati ansiosi: il contesto scherzoso e l’assenza di competizione o velleità artistica che caratterizzano l’esperienza del Karaoke fanno sì che i protagonisti si mettano in gioco senza remore e freni inibitori. Le canzoni che amiamo costituiscono uno stimolo in grado di influenzare i livelli di serotonina e cantarle ci permette di esprimere al massimo il nostro entusiasmo. L'applauso poi costituisce un potente incoraggiamento, prezioso per l'autostima, e rappresenta un collante a livello psicologico e sociale.

Gli educatori hanno avuto un ruolo importante ovviamente anche nella componente riabilitativa del soggiorno poiché la loro presenza ad personam 24h. su 24h. garantiva continuità all’esperienza di sviluppo e consolidamento delle capacità residue autonome del partecipante.

La Struttura di Villa Sant’Ignazio, collocata in un vasto parco e in riva al mare, è stata come sempre ottimale sia per la presenza di numerose parti comuni (ove è stato possibile installare una piscina), che per la fruibilità della spiaggia privata. I servizi pubblici hanno inoltre garantito un efficace collegamento con il centro abitato e i servizi necessari.

3) INTERVENTO PRECOCE

Anche nel 2019, il mese di giugno ha visto la conclusione di un'altra edizione del Progetto di Intervento Precoce frutto dalla pluriennale collaborazione tra l'I.RI.FO.R. Lombardia, l'Associazione “Nati per Vivere”, la Sezione U.I.C.I. di Brescia, la Fondazione Villa Mirabello e la Sede Centrale del nostro I.Ri.Fo.R. che da sempre crede in questa attività e ne è promotrice.

Il Progetto ha confermato la sua bontà per svariati motivi:

· la piena soddisfazione delle famiglie partecipanti

· l'aumento degli iscritti

· le risposte su misura per ciascun piccolo partecipante

· l’accoglienza

· l’offerta di spunti, risposte, riferimenti, professionalità e prospettive sempre nuovi, arricchenti e attenti alle esigenze individuali di ciascun partecipante

· la maggior visibilità e risonanza sul territorio

· l’efficacia organizzativa

Tutto ciò per evitare che la mancanza di specifici interventi educativi, abilitativi e di supporto alla famiglia ed alle figure educative ad esse associate, possa incrementare quel ritardo nello sviluppo psicomotorio che spesso è presente in bimbi con deficit visivo e/o pluridisabilità. Come sempre, quindi, lo scopo che si è posto il presente progetto, accanto alla dimensione strettamente educativo-abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli.

Come nelle precedenti edizioni, le modalità e le strategie attuate nelle attività sono state:

· la progettazione di percorsi individuali / individualizzati, ritagliati su misura, per far emergere le diverse potenzialità di ciascun bimbo;

· lo sviluppo armonico dei piccoli grazie all’offerta diversificata delle varie attività;

· il “calibrare” in corso d'opera i vari percorsi proposti, quando necessario;

· l’affiancamento delle famiglie nel loro approcciarsi alla disabilità visiva e/o pluridisabilità consentendo ad essi di assistere personalmente alle attività e di rapportarsi in tempo reale con gli operatori;

· il rispetto delle peculiarità ambientali in cui i bambini vivono;

Gli scopi dell’intervento, come da sempre, possono essere individuati sia a breve che a lungo termine. Si è nuovamente lavorato sul creare le migliori condizioni per far acquisire ai bambini:

- le basi per uno sviluppo psico-emotivo equilibrato;
- le basi per uno sviluppo neuro-motorio armonico e in linea con le potenzialità individuali;
- in particolar modo nelle situazioni di pluridisabilità grave/gravissima, l’incremento della qualità della vita puntando alla soddisfazione e alla consapevolezza di quanto imparato a fare piuttosto che al numero di performance da “produrre in automatico”, affinché il fare da sé possa emergere e gratificare
una tavolozza di abitudini e prassi che potenzino l’uso dei sensi;
- le abilità minime per l’autonomia;
- il rafforzamento emotivo per la gestione delle emozioni e dei primi aspetti legati alla socializzazione primaria e secondaria;
- modalità autonome o educative di gioco;
- i requisiti fondamentali per l’organizzazione spaziale sia motoria che concettuale;
- capacità relazionali e di apertura fiduciosa verso il mondo esterno;
- la consapevolezza che è dall’integrazione delle diverse abilità acquisite nei vari ambiti che si ottiene la “visione d’insieme” e quindi la capacità futura di essere effettivamente autonomi all’interno dell’intera gamma di possibilità personali a disposizione, vivendo la vita da protagonisti;
- strategie perchè quanto appreso nelle “stanze-gioco” possa essere riportato anche a casa;
- la condivisione delle possibilità esistenti sul territorio.

Le attività proposte, già presenti nelle scorse edizioni, sono state: la Stimolazione Basale®, le Stimolazioni Visive, la Fisioterapia specializzata, l’attività di gioco, la Neuropsicomotricità, la Psicomotricità, la Musicoterapia, l’Autonomia Personale, il pre-Orientamento&Mobilità, la Logopedia specifica per il linguaggio, consulenze saltuarie di Logopedia specifica per la disfagia, consulenze di Osteopatia e Pediatria.

Novità di questa edizione:alcuni nuovi ingressi, soprattutto di piccolissimi con disabilità aggiuntiva;
ulteriore ampliamento dei laboratori ludico/educativi per i bimbi di età superiore ai 9 anni;
allargamento dell'equipe con nuovi operatori: una fisioterapista per i più grandi, una nuova logopedista, una nuova neuropsicomotricista;
maggiore spazio presso le sedi per garantire una maggiore efficienza nell’organizzazione degli incontri;
un giorno in più di apertura presso la sede di Brescia.

Come sempre, per il raggiungimento e il consolidamento degli obiettivi proposti è risultato fondamentale non solo il coinvolgimento diretto e personale delle figure parentali, ma anche di quelle professionali che partecipano al progetto educativo, direttamente o indirettamente (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...).

Inoltre, presenziando alle attività, i genitori hanno avuto modo di scoprire essi stessi, facendole proprie, le varie strategie messe in campo dagli operatori della riabilitazione: un momento di formazione e conoscenza prezioso che permetterà alle famiglie di seguire il percorso di crescita del figlio con una consapevolezza nuova e un bagaglio di risposte ai problemi che si presenteranno. Il benessere del genitore, la sua serenità e la sua competenza nella sfera educativa, sono elementi fondamentali per offrire al piccolo un ambiente altrettanto sereno e sicuro dove crescere.

Conclusioni

Ho già ricordato in sede di premessa, tutti quegli Enti che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di quanto descritto nel qui presente documento. Rinnovo ad essi i sensi della mia/nostra gratitudine. Come sempre, un ringraziamento sentito va rivolto al team di operatori, collaboratori e professionisti che ha reso concretamente possibile la realizzazione delle singole iniziative. La mia riconoscenza va poi alle figure di coordinamento che ne hanno garantito la piena riuscita: mi riferisco a Silvia Marzoli, responsabile organizzativo di tutte le attività riabilitative realizzate nel 2019 dal Consiglio di Amministrazione regionale, la quale ha curato con dedizione i rapporti tra i numerosi collaboratori e partecipanti coinvolti nelle iniziative.

Una menzione per i componenti del Consiglio di Amministrazione Regionale, Osvaldo Benzoni, Diego Borella, Mario Mazzoleni e Claudio Romano, per la collaborazione e l'unità di intenti dimostrate nel percorso comune affrontato, e per il Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti, nella figura del Presidente Enrico Favara e dei componenti Calcedonio Falzone e Mario Gioia, per la puntuale consulenza e l’impegno costante. Un grazie speciale, infine, al Segretario regionale dell'I.Ri.Fo.R., Stefano Sartori, alle nostre collaboratrici Simona Pioggia e Lorena Codeghini, e al Segretario regionale dell'U.I.C.I. Roberto Aroldi, che si sono fatti carico della mole di lavoro che la gestione delle attività svolte ha comportato.

Inevitabilmente, voglio chiudere quest’ultima relazione del mio mandato, con un sincero e caloroso augurio alla futura dirigenza che dovrà amministrare l’I.Ri.Fo.R. della Lombardia nel prossimo quinquennio: per quanto mi riguarda, sono convinto che puntando sugli attori che finora hanno animato le diverse scene di questa lunga sequenza di attività, si potrà garantire un futuro roseo al nostro ente, in continuità e nel rispetto di quanto di buono è stato fatto fino ad oggi.

2018

Il 2018 è stato caratterizzato da attività ampiamente collaudate, che hanno visto però crescere sensibilmente la propria portata, sia dal punto di vista della partecipazione che da quello dei contenuti proposti. L’attività ha coinvolto oltre sessanta collaboratori, professionisti nei settori della riabilitazione e della formazione e quasi duecento utenti, tra ragazzi, famiglie e formandi: un dato che offre la dimensione della progettazione messa in campo.

L’attività ha interessato principalmente due delle tre macro-aree (ricerca, formazione e riabilitazione) che lo Statuto riconosce quali finalità del nostro ente; tuttavia, riteniamo che alcuni aspetti delle attività formative e riabilitative intraprese possano essere annoverate nell’area della ricerca, per il loro carattere innovativo e sperimentale.    

L’area nella quale l’attività si è investito maggiormente è stata, come sempre, quella della RIABILITAZIONE dei soggetti minorati della vista dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2018 sono stati realizzati un campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista dai 10 ai 23 anni circa, anche con disabilità aggiuntive, e un “Soggiorno estivo per famiglie” per le famiglie dei piccoli disabili visivi dagli 0 ai 6 anni di età; dal 2006, questi due progetti rappresentano una realtà consolidata ed apprezzata.

Il Soggiorno delle famiglie si è assestato sulla portata massima di n. 18 partecipanti (ciò implica una partecipazione reale di circa una settantina di persone tra genitori, parenti e operatori), numero oltre il quale è impossibile andare per ragioni logistiche e organizzative; nel caso del campo estivo per ragazzi, la partecipazione non è mai stata così folta come quest’anno: 27 iscritti contro i 19 dell’anno precedente, anche grazie alla nuova formula che ha permesso la partecipazione dei ragazzi più piccoli accompagnati dai genitori. 

Anche nel 2018, è proseguita l’attività inerente il progetto “Intervento Precoce”, divenuta ormai costante per tutta la durata dell’anno, eccezion fatta per la pausa estiva. Intervento Precoce dal 2013 è attivo non solo presso la consueta sede di Brescia, ma anche sul territorio di Milano, grazie ad un accordo stipulato tra il nostro I.Ri.Fo.R., l’Istituto dei Ciechi di Milano, la Fondazione Arché e la Fondazione Villa Mirabello, la quale ha messo a disposizione i suoi prestigiosi spazi per ospitare l’iniziativa. Oggi Intervento Precoce è una realtà che offre servizi unici e qualificati ad oltre 80 famiglie lombarde e non solo, che ha incrociato l‘interesse di numerosi enti pubblici e privati operanti sul territorio, allacciando sinergie e collaborazioni.

Nel corso del 2018 abbiamo confermato la validità di una proposta riabilitativa nata nell’ambito dell’Intervento precoce un paio di anni fa in veste sperimentale: un ciclo di laboratori nel fine settimana dedicato ad un nucleo di 8-12 ragazzi e ragazze ipo e non vedenti con minorazioni aggiuntive nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni. Un prolungamento naturale dell’attività di intervento precoce che colma un “vuoto riabilitativo”, permettendoci di accompagnare nella crescita quei ragazzi e quelle ragazze che, per ragioni anagrafiche, iniziano ad avere esigenze e necessità sensibilmente differenti rispetto a quelle dei bambini presi in carico dal servizio.    

Nel corso del 2018 sono inoltre proseguiti i percorsi di Orientamento, mobilità e autonomia personale attivati nel 2017, sia nell'ambito del programma per la realizzazione degli interventi a favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di cui alla Delibera di Regione Lombardia n. 6674, attuativa della Legge 112/2016 “Dopo di Noi”, sia nell'ambito del bando emanato dalla nostra sede centrale.  Questo tipo di attività hanno coinvolto una quindicina di utenti sul territorio lombardo.  Per un bilancio adeguatamente articolato su quest’area progettuale, rimandiamo però alla futura relazione morale 2019, considerato che le attività sono ancora in corso. 

Nell’ambito della FORMAZIONE, nel 2018 I.Ri.Fo.R. ha curato l’aspetto progettuale e organizzativo del corso "Includere gli alunni con disabilità visiva: strategie e strumenti” - Corso di aggiornamento per operatori tiflologici e assistenti alla comunicazione, svoltosi in parte presso la cooperativa La Rondine in provincia di Brescia, in parte all’Istituto dei Ciechi di Milano, dal mese di luglio a quello di dicembre.  Il percorso formativo di n. 104 ore era rivolto al personale tiflologico e agli assistenti alla comunicazione di due cooperative operanti sul territorio bresciano.




Prima di chiudere questa rapida introduzione all’attività svolta e lasciarvi al dettaglio delle singole iniziative, consentitemi di rivolgere un doveroso quanto sentito ringraziamento a tutti coloro hanno posto le basi perché si potesse operare con serenità, efficacia e professionalità: il Consiglio di Amministrazione Centrale dell'I.Ri.Fo.R., che come sempre ha creduto nelle attività che abbiamo messo in campo, e gli enti privati che hanno fornito un decisivo apporto, anche finanziario, alla realizzazione dei progetti: ricordiamo tra essi l’Associazione Nati Per Vivere (co-finanziatore del progetto Intervento Precoce), la Fondazione Villa Mirabello (partner nella realizzazione del servizio di intervento precoce a Milano) e tutti quei privati cittadini che hanno spontaneamente versato contributi ad I.Ri.Fo.R. Lombardia per sostenerne l’attività.

Prezioso, infine, è stato il contributo del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C.I., il quale ha promosso anche nel 2018 l’iniziativa di raccolta fondi legata alla Lotteria di Primavera, espressamente finalizzata al sostegno delle attività riabilitative del nostro Istituto.


AREA RIABILITAZIONE



1.       Intervento precoce per i piccoli da 0 a 6 anni e laboratori esperienziali per i ragazzi da 7 a 15 anni

Un bambino con deficit visivo, spesso, presenta un globale ritardo nello sviluppo psicomotorio. Ciò è imputabile, solo in parte, alla specificità della minorazione visiva, dato che il ritardo può derivare dalla mancanza sia di mirati interventi educativi e riabilitativi che di un adeguato supporto alla famiglia del disabile visivo. L'intervento, precoce è attuato su bambini molto piccoli (0-6 anni) ed è stato condotto da operatori altamente specializzati in questo tipo di approccio, accompagna la famiglia in un percorso riabilitativo/formativo preziosissimo, dal quale dipende la crescita armoniosa e piena del bambino.

Nell’edizione 2017-2018, il percorso ha coinvolto una sessantina di famiglie ed oggi prosegue ormai senza soluzione di continuità, con la sola pausa estiva trimestrale, coprendo ormai l’intero anno scolastico. Il ciclo attualmente in corso è stato avviato nell’ottobre 2018 e si concluderà a metà giugno 2019, si assesta sulla consueta partecipazione di oltre ottanta famiglie con bambini disabili visivi dagli 0 ai 6 anni provenienti da diverse province lombarde.

Le caratteristiche dell’Intervento Precoce sono le medesime del passato: attraverso interventi riabilitativi individuali che tengano conto del grado di sviluppo, delle caratteristiche personali e delle peculiarità ambientali in cui il bambino vive, il progetto si pone l'obiettivo di monitorare e catalizzare lo sviluppo relazionale, ludico, cognitivo, motorio ed eventualmente visivo dei piccoli, affiancando le famiglie in questa delicata fase della crescita.

Le attività proposte sono:
* stimolazione basale
* stimolazioni visive
* gioco
* autonomia personale
* pre-orientamento&mobilità
* consulenza fisioterapica specialistica
* logopedia per problemi di disfagia
* logopedia per problemi di linguaggio
* musicoterapia

In questi anni di attività nell’ambito del servizio di Intervento precoce il nostro team ha visto crescere molti piccoli con disabilità visiva: molti di essi, giunti al servizio in età neonatale, hanno letteralmente mosso i primi passi al fianco dei nostri operatori. Oggi, alcuni di quei bambini si avvicinano o hanno superato il limite di età previsto per accedere al servizio: chi prima, chi dopo, ne rimarranno esclusi. E’ scontato però chiedersi se sia le famiglie che i piccoli non abbiano bisogno di supporto e conforto anche in una successiva fase di crescita del mondo cognitivo e relazionale del bambino, quella dell’ingresso al primo ciclo scolastico. La risposta a questa domanda è naturalmente positiva: molte delle famiglie ci hanno chiesto infatti di proseguire un percorso al fianco dei nostri operatori della riabilitazione; un percorso che è terapeutico, ma anche esistenziale, in un contesto accogliente e familiare.

Tutto questo ci ha convinti ad affiancare al tradizionale servizio di intervento precoce uno spazio di attività dedicato ai bambini e alle bambine tra i 7 e i 15 anni: un percorso terapeutico annuale che si declini sulle necessità di questa specifica fascia di età, prediligendo lo sviluppo socio-relazionale dei piccoli, con particolare attenzione per i cambiamenti che caratterizzano il modo di mettersi in relazione con le altre persone da parte del bambino.

In questa delicata fase, infatti, il bambino  sviluppa  le capacità cognitive parallelamente all’aumentare ed al diversificarsi delle esperienze maturate nell’ambito delle relazioni; incrementa il bagaglio di conoscenze sulle persone che lo circondano e sul mondo nel quale vive e sviluppa una sempre maggiore autonomia di movimento e di relazioni. In quest’età, proprio grazie allo sviluppo relazionale, si modifica  il concetto di sé e matura il senso dell’identità personale. L’intervento di sostegno alla crescita a cui siamo chiamati, deve tenere conto di questi aspetti. 

Nel corso del 2018 abbiamo quindi affiancato, alla normale attività infrasettimanale del servizio di Intervento precoce, un ciclo di laboratori nel fine settimana dedicato ad un nucleo di 8-12 ragazzi e ragazze ipo e non vedenti con minorazioni aggiuntive nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni.  I fine settimana, a cadenza solitamente mensile, hanno trovato un buon riscontro e diventeranno parte integrante del progetto Intervento Precoce anche nel futuro.

Lo scopo dei laboratori  è di permettere ai ragazzi di sviluppare la propria autonomia e le proprie capacità sociali in un contesto protetto e ricco di stimoli. Gli obiettivi in tal senso possono essere così enumerati:
·         favorire abitudini che potenzino l’uso dei sensi
·         favorire lo sviluppo di abilità che permettano una maggiore autonomia personale
·         favorire lo sviluppo di modalità autonome ed educative di gioco
·         fornire i requisiti fondamentali per l’organizzazione spaziale, sia motoria che concettuale.

Sul versante della socializzazione, nell’ambito dei laboratori gli utenti si trovano a relazionarsi con persone adulte al di fuori del contesto famigliare e ciò favorisce la messa in discussione di tutte le modalità relazionali acquisite e lo sviluppo di nuove, favorendo un approccio proattivo e finalizzato. Il progetto fornisce ai ragazzi occasioni favorevoli per aprirsi al mondo esterno, provare sentimenti di empatia e risvegliare la propria emotività, nella piena fiducia nei confronti dell’altro.  Le situazioni  ludiche e sociali nell’ambito del progetto forniscono opportunità preziose per sviluppare le capacità di problem-solving e accrescere nei ragazzi la consapevolezza corporea di sé e dell’altro.

I risultati che si attendono non sono ovviamente quantificabili in modo univoco: in linea generale, si mira a sviluppare il benessere psico-fisico dei ragazzi attraverso la creazione di rapporti sociali e lo sviluppo di abilità personali finalizzate all’autonomia della persona. 




2.       Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (per ragazzi dai 10 ai 23 anni anche con disabilità aggiuntive)

Come ogni anno, anche nel 2018 l’I.RI.Fo.R. della Lombardia ha realizzato, dal 27 luglio al 10 agosto presso la Casa Vacanze Villa S. Ignazio di Caorle, il “campo estivo educativo riabilitativo per ragazzi e ragazze con disabilità visiva”.

Il Campo è come sempre un’esperienza di crescita, di opportunità e arricchimento per i ragazzi/ragazze ipo/non vedenti con o senza disabilità aggiuntive, che si ritrovano a trascorre un periodo lontano dal contesto familiare, mettendo in pratica per la prima volta il concetto di autonomia. L’allontanamento dal contesto casalingo è una sfida, è un passaggio determinate per la crescita sociale e relazionale dei ragazzi: un passaggio obbligato che le famiglie si trovano a dover fronteggiare, con tutta la sua portata emotiva.

Il desiderio di accompagnare e guidare i propri figli verso l’autonomia, è spesso affiancato alla paura del mondo esterno, che viene visto come una minaccia per ragazzi così… fragili. Più frequentemente però la fragilità sta nei genitori, e non nei ragazzi che, nella stragrande maggioranza dei casi, superano timori ed incertezze attraverso loro curiosità e vitalità.

Comunque sia, la “fragilità” emotiva dei genitori non va sottovalutata o liquidata frettolosamente.  Per far fronte ad essa, è stato organizzato, all’interno del Soggiorno Estivo Riabilitativo - Educativo per ragazzi e ragazze con disabili visiva, uno spazio dedicato alle famiglie di quei ragazzi ancora lontani dall’essere considerati adulti e che si affacciavano per la prima volta ad un esperienza come quella di un campo estivo.

Grazie a questa formula, il campo ha dato accesso ad  un’utenza che fin’ora aveva faticato a rientratre nel presente progetto, ovvero la fascia dei piccoli tra i 7 e i 10 anni con pluriminorazione. Le ragioni di questa difficoltà sono in parte evidenti: una di queste si lega alla dinamica del distacco, seppur circosrcitto ad alcuni giorni, una difficoltà che rischia di inficiare la buona riuscita dell’attività riabilitativa.

Come abbiamo detto, è emersa quindi la necessità di elaborare una formula funzionale ad introdurre il piccolo fino ai 10 anni all’esperienza del campo estivo in modo morbido e graduale, offrendo la possibilità alle famiglie di questi ragazzi di essere ospitati presso la struttura ove l’attività si svolge. Quest’anno abbiamo sperimentato (con successo!) questa modalità, che prevedeva che i genitori non interferissero con le attività che il bambino ha svolto assieme agli altri e che fossero presenti unicamente nelle ore serali e notturne. L’eperiemento ha coinvolto n. 4 famiglie che si sono dimostrate entusiaste dell’esperienza.
Questa formula crea inoltre un trait d’union tra tutte le esperienze riabilitative che il nostro I.Ri.Fo.R. Lombardo ormai da anni propone, in modo che queste costituiscano un unico percorso in grado di accompagnare, senza soluzione di continuità, le famiglie e i ragazzi dalla nascita alla maggiore età.

Il Soggiorno estivo delle Famiglie (destinato ai piccoli in età prescolare) è infatti il primo passo sia per i bambini che per i genitori nell’ambito della riabilitazione, ed è propedeutico all’Intervento precoce, un percorso riabilitativo personalizzato e articolato in numerose attività che può accompagnare il piccolo e la famiglia fino all’ingresso a scuola; il “salto” tra Intervento precoce e il presente campo dei ragazzi viene colmato dai laboratori che abbiamo inserito nell’ambito del servizio di Intervento precoce dedicati ai bambini tra i 7 e i 9 anni e da questa nuova modalità di parteciapazione al campo estivo, propedeutica ad una futura epserienza in totale autonomia e distacco dai familiari.

Detto questo, la sfida più ardua nell’ambito del presente campo estivo restava quella con la quale ci siamo confrontati nel recente passato: l’inclusività multipla, ovvero l’inclusione e l’integrazione dei giovani con multidisabilità nel gruppo di comunità. Il raggiungimento degli obiettivi minimi di partecipazione sociale può consentire ai giovani con pluridisabilità di sperimentare la condivisione dell’esperienza in una comunità allargata e flessibile. Il progetto è stato predisposto nel rispetto delle indicazioni della “Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità” che ci ricorda che la disabilità è un concetto in evoluzione quale risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri. Tutto ciò senza dimenticare le linee guida contenute nel "Programma mondiale di azione riguardante le persone con disabilità" e le indicazioni delle "Regole per le pari opportunità delle persone con disabilità".

Il soggiorno, con la sua connotazione educativa e riabilitativa si è posto come occasione mediata di inclusione e partecipazione in un ambiente ricco di input e sfide costruttive.  Le attività proposte durante il campo si sono incentrate sul far emergere le diverse potenzialità di ciascun ragazzo, attraverso un’offerta diversificata e soggettiva di attività che hanno tenuto conto del grado di sviluppo e delle caratteristiche di ognuno. 
Quest’anno si è deciso di proporre cinque specialità riabilitative:

·          Idrostimolazione 
·          Laboratorio di subacquea
·          Musicoterapia
·          Orientamento/mobilità e Autonomia Personale
·          Neuropsicomotricità

La finalità generale è stata quella di offrire alle famiglie e ai ragazzi, giornalmente coinvolti, esperienze ludiche - riabilitative, momenti di socializzazione ed integrazione, e di offrire ai genitori un supporto nell'affrontare il primo passaggio verso l’autonomia.

Gli obiettivi specifici, connessi alle finalità sopra citate, riguardano la sfera:
- ri - abilitativa/educativa, sviluppando e potenziando le attività funzionali residue;
- multisensoriale, proponendo momenti di rilassamento in una dimensione sensoriale relazionale, sviluppando un senso di appartenenza all’interno del gruppo e favorendo il rapporto con i  diversi operatori/educatori;
- emotiva/comportamentale, sviluppando in ogni bambino e in ogni famiglia emozioni e vissuti per poter accedere in modo più funzione e consapevoli nel percorso verso l’autonomia.

Il riscontro ottenuto dalle famiglie, rispetto alla soddisfazione per come è stato gestito il soggiorno è stato molto positivo. È stata apprezzata la disponibilità e la professionalità degli operatori e degli educatori coinvolti nelle gestione giornaliera dei figli.

Nel complesso i risultati sono stati molto soddisfacenti: i ragazzi hanno manifestato, attraverso piccoli e grandi segni, gioia e divertimento nel sentirsi attivi e autonomi nelle attività, di apprendere e vivere il nuovo e di entrare in contatto con l’altro.

Oltre alle attività individuali con gli operatori, sono stati organizzati  laboratorio di gruppo ove i ragazzi e le ragazze hanno svolto lavori di artigianato sotto la supervisione e con il supporto dell’intero team di educatori e operatori. Inoltre, l’attività musicoterapica ha avuto una declinazione “collettiva” nell’organizzazione di un breve saggio che si è tenuto alla conclusione del soggiorno: si è trattato della predisposizione di un percorso sensoriale a tappe, nel quale ogni tappa era caratterizzata da un momento musicale: un racconto itinerante sullo stile delle favole  che si dipanava dalla struttura residenziale alla spiaggia conclusosi sul molo con una degustazione di prodotti locali che ha coinvolto tutti i ragazzi e gli adulti presenti.

Le attività riabilitative sono state collocate nelle seguenti fasce orarie: dalle 9.30 alle 12.30  - dalle  16.30 alle 18.30. Durante il resto della giornata sono stati organizzati diversi momenti di svago e condivisione. Grazie al folto ed organizzato team di educatori, nelle ore serali, sono state create occasioni ludiche come balli, giochi di società e Karaoke.  

Il Karaoke in particolare è stata un’attività piuttosto apprezzata e questo è stato un fatto significativo perché non si configurava come attività esclusivamente ludica, bensì rientrava nel contesto musico-terapico. Recenti studi hanno dimostrato come il Karaoke favorisca un miglioramento degli stati ansiosi: il contesto scherzoso e l’assenza di competizione o velleità artistica che caratterizzano l’esperienza del Karaoke fanno sì che i protagonisti si mettano in gioco senza remore e freni inibitori. Le canzoni che amiamo costituiscono uno stimolo in grado di influenzare i livelli di serotonina e cantarle ci permette di esprimere al massimo il nostro entusiasmo. L'applauso poi costituisce un potente incoraggiamento, prezioso per l'autostima, e rappresenta un collante a livello psicologico e sociale.

Gli educatori hanno avuto un ruolo importante ovviamente anche nella componente riabilitativa del soggiorno poiché la loro presenza ad personam 24h. su 24h. garantiva continuità all’esperienza di sviluppo e consolidamento delle capacità residue autonome del partecipante.   

La Struttura di Villa Sant’Ignazio, collocata in un vasto parco e in riva al mare, è stata come sempre ottimale sia per la presenza di numerose parti comuni (ove è stato possibile installare una piscina), che per la fruibilità della spiaggia privata. I servizi pubblici hanno inoltre garantito un efficace collegamento con il centro abitato e i servizi necessari.




3. Soggiorno estivo per famiglie

Anche quest'anno la “Casa vacanze Villa S. Ignazio” di Duna Verde di Caorle (VE), ha ospitato il Campo Estivo per Famiglie dell'I.Ri.Fo.R. della Lombardia dedicato all'Intervento Precoce; l’iniziativa ha avuto luogo dal 15 al 25 luglio: dieci giorni all'insegna di attività abilitative, ludiche e formative. L'idea del Soggiorno per Famiglie è nata dodici anni fa e da allora vuole dare la possibilità di concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità riabilitative, di confronto e di socializzazione tra operatori e famiglie: un’opportunità unica per trovare spunti, ottenere consigli e sviluppare conoscenze specifiche utili per affrontare la realtà del deficit visivo e/o della pluridisabilità. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi delle precedenti edizioni del progetto, affinché efficacia ed entusiasmi continuino a caratterizzare l'iniziativa. Il numero complessivo delle famiglie partecipanti si è confermato pari a n. 17 (ma con n. 18 bimbi seguiti vista la presenza di due gemelli), come nelle ultimissime edizioni. Le famiglie nuove
quest'anno sono state cinque, più del solito, e questo è un dato importante. Anche l’età dei bambini è stata la più varia delle edizioni, essendo aumentato il numero dei piccolissimi presenti. I dieci giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi che la formula implica, potendo dedicare anche una mezza giornata al gruppo dei fratelli e delle sorelle.
Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione (ossia n. 10) di cui una specifica riservata ai genitori. Come sempre, si è ritenuto importante rispettare la parità di ore complessive individuali: all'interno del monte ore individuale ogni bimbo ha seguito un percorso personalizzato, cosicché le ore dedicate a ciascuna delle attività sono cambiate da partecipante a partecipante. Novità: i partecipanti hanno avuto la possibilità di fare attività con tutti gli operatori presenti
affinché i punti di vista, le prospettive e gli spunti offerti potessero essere i più completi e diversificati possibili. L’ottima sinergia dell'equipe ha consentito di garantire fluidità ed evitare ripetizioni o incongruenze nel passaggio da un’attività all’altra. Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

·          fisioterapia
·          stimolazione & gioco basale
·          neuropsicomotricità
·          stimolazioni visive
·          musicoterapia
·          psicomotricità
·          pre-Orientamento Mobilità & Autonomia Personale (OM&AP)
·          idroterapia
·          logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio
·          massaggio individuali per i genitori con la possibilità di scegliere tra:
·        massaggio linfodrenante
·        massaggio sportivo,
·        massaggio connettivale
·        riflessologia plantare
        
L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l' obiettivo di creare una parentesi di relax, per favorire una riscoperta della consapevolezza corporea e il riequilibrio fisico ed emotivo. Con il massaggio è infatti possibile far scoprire o riscoprire sensazioni, stimolare la produzione di endorfine con ricaduta positiva sull’umore, migliorare la circolazione e quindi predisporre il corpo (e tutta la persona) al benessere. Genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli!

Riconfermate, come sempre, la formula e la filosofia di fondo che caratterizzano anche il progetto
annuale di Intervento Precoce, ossia:

· la partecipazione diretta dei genitori alle attività così da ottenere:
1. uno scambio in tempo reale di informazioni e consigli;
2. proposte di ausili dei quali si osservano in concreto le modalità di utilizzo;
3. risposte a dubbi sull'immediato e sul futuro;
4. risposte dai propri piccoli in “corso d'opera” e possibilità di confrontarsi subito con
l'operatore di riferimento dell'attività;
· momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze (tutto questo dal prezioso clima che si è andato a creare nel corso di questi anni nelle iniziative dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia).

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di confermare i vantaggi presentati anche nel Progetto iniziale e che qui vengono ri-elencati:

· fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta; 
· fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;
· fornire ai bambini, grandi e/o piccoli che fossero, un momento di socializzazione “tra pari”
· spesso difficile da organizzare ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età prevede
· favorire le compresenze di cui sopra
· ottimizzare l'elasticità oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività: es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia.

Inoltre, grazie alla formula residenziale, è stato possibile:

·          dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere l’attività riabilitativa dei propri familiari, di osservare le attività, di prendere visione del materiale proposto, di conoscere i terapisti; ma anche di vivere momenti di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, ecc…), con i propri familiari e soprattutto con altri bambini “fratelli/sorelle”: esperienza assai utile in quanto, benché non sempre si è portati a pensarci, dato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione, anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione in cui si trovano a vivere e hanno bisogno di condividere sensazioni ed emozioni a riguardo.

Anche quest'anno, a questo proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. Quest'anno i gruppi sono stati tre : piccolissimi (lattanti con le rispettive mamme), medi e grandi. Ai primi due è stata proposta un'esperienza di musicoterapia e poi di acquaticità. Ai più grandi anche, ma con l'aggiunta di giochi psicomotori all'aperto. Per loro, il tutto è stato svolto in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, sulle emozioni e sulle informazioni ricevute dagli altri sensi.

La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre totali, a conferma dell'efficacia della proposta che ormai è un appuntamento che anche i fratelli e sorelle attendono ogni anno. Il prezioso operato dell'animazione ha garantito anche quest'anno una buona integrazione tra le famiglie favorendo anche la serena partecipazione alle varie attività. Le cinque famiglie alla loro prima esperienza, superato il primissimo momento di spaesamento, hanno avuto ben presto modo di rilassarsi, sentirsi accettate e parte integrante del gruppo.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al “trasloco” dalla sede dell’Intervento Precoce di Brescia, è stato presentato il materiale più appropriato per ciascun bambino, sono stati forniti consigli su come proseguire a casa il percorso (ri)abilitativo, si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori & genitori, tra genitori & operatori nonché tra operatori & operatori che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi; questo aspetto è molto importante affinché quanto raggiunto nel corso del soggiorno per famiglie non sfumi nel corso dei mesi successivi. Sebbene infatti il Soggiorno abbia una durata di soli dieci giorni, gli effetti si riverbereranno nel tempo: per i “grandicelli” è stata occasione di una full immersion intensiva per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stata una vetrina sulle possibilità da intraprendere.

L’aspetto di socializzazione, curato soprattutto dall'animazione, ma anche da tutti gli organizzatori/referenti presenti, gli operatori e dalle famiglie “veterane”, è risultato anche quest'anno particolarmente efficace. Il rapido “ambientamento” anche delle nuove famiglie ha ulteriormente confermato tutto ciò.

Villa S. Ignazio si è confermata uno dei punti di forza del progetto. Idonea per gli spazi adeguati per le terapie, per l’animazione e per i momenti di gruppo; distanze ridotte che consentono di avere tutto a portata di mano (camere, stanze delle terapie, parco giochi, spiaggia, servizi,…); tutti gli spazi da poter sfruttare liberamente avendo occupato l'intera struttura consentendo un clima disteso, familiare e sereno. La struttura offre come sempre spazi ideali; l'animazione si rivela sempre frizzante ed efficace; le famiglie mettono in gioco anche il loro entusiasmo e la forza rigenerante e coinvolgente dello stare insieme; gli operatori confermano sempre la loro professionalità e disponibilità: ecco alcuni dei principali ingredienti che fanno di questa esperienza un successo!

L’età dei partecipanti quest’anno è stata piuttosto varia, con un numero superiore agli anni scorsi di partecipanti molto piccoli (n. 5 partecipanti entro i 3 anni); più modesto rispetto alle altre edizioni il numero dei partecipanti tra i 4 e 6 anni (n. 5) e più nutrito quello che supera il limite ideale di 6 anni, oltre il quale si entra in una fase di passaggio e – in taluni casi - è possibile ipotizzare nuove soluzioni riabilitative/socializzanti (Interventi di OM/AP e il “Campo estivo per ragazzi”). Naturalmente, l’età dei partecipanti è una dato molto relativo, poiché ciò che determina la modalità dell’approccio riabilitativo è, in maniera preponderante, legato alle capacità, alle inclinazioni e alla situazione clinica dei singoli partecipanti.

L’equipe degli operatori si è confermata in tutta la sua affidabilità, sintonia, competenza e sinergia. Tutti
gli operatori hanno confermato la propria professionalità e soprattutto quelle qualità fondamentali, ovvero la disponibilità e flessibilità, imprescindibili nel contesto del Soggiorno estivo. Anche il lavoro di equipe è risultato ancora una volta quindi puntuale, disteso, professionale, sereno e collaborativo. La preparazione “multidisciplinare” di alcuni professionisti, ha nuovamente permesso di proporre anche altre attività, di poter aumentare le possibili occasioni e combinazioni di integrazione tra terapie, di allargare gli ambiti e le prospettive di osservazione di ciascun bimbo. Infine, la costante presenza dei responsabili del Progetto si è
rivelata molto valida e in alcuni casi fondamentale per i rapporti di raccordo tra struttura, partecipanti, …

Il “capo animatore” e la sua collaboratrice hanno saputo nuovamente regalare a tutti i partecipanti momenti di divertimento, aggregazione, crescita e “di stacco” confermando anche quest’anno massima disponibilità, competenza e sensibilità. La loro attenzione è stata riposta maggiormente verso i fratelli/sorelle presenti ma, a fine giornata hanno saputo coinvolgere l’intero gruppo con intrattenimenti efficaci e coinvolgenti. Hanno inoltre offerto anche il servizio di “babysitter” individuale così da consentire in particolar modo alle mamme senza altri appoggi familiari, di poter partecipare all’attività specifica a loro dedicata in totale serenità e tranquillità. Grazie a tutto ciò, il clima del gruppo è risultato molto disteso e disponibile.

Dionigi di Alicarnasso, citato inizialmente, sottolinea l'importanza di curare le piccole cose per aspirare alle grandi e... come non pensare a tutto il nostro operato? Da sempre l'Ente e gli operatori di questo Progetto curano i dettagli, gli aspetti semplici, concreti del vivere, per puntare ad un benessere esistenziale capace di rivoluzionare il futuro dei piccoli e delle loro famiglie. Aspiriamo insomma a grandi risultati, ma con la consapevolezza dell'importanza di quei passi ben calibrati che abbiano presa salda e lascino impronte profonde lungo il percorso. La magia dell'Intervento Precoce sta proprio negli aspetti che caratterizzano l'età dei bambini: la “plasticità” e le risorse inaspettate.


AREA FORMAZIONE



1. "Includere gli alunni con disabilità visiva: strategie e strumenti” - Corso di aggiornamento per operatori tiflologici e assistenti alla comunicazione

A seguito di quanto disposto dalle Linee Guida emanate da Regione Lombardia relativamente ai servizi di supporto all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità visiva (inserire i tre DGR), gli enti gestori operanti nel settore si trovano a ricoprire un ruolo di crescente responsabilità: anche a loro, qualora dispongano del personale previsto dalle Linee Guida, spetta fornire servizi puntuali e qualificati; per fare questo occorre formare ed aggiornare il personale con un’attenzione particolare per la qualità e l’attualità dei contenuti.

Per migliorare il servizio nell’ambito dell’assistenza agli studenti con disabilità visiva, il nostro I.Ri.Fo.R. ha messo a punto il programma di un corso di formazione-aggiornamento rivolto agli operatori tiflologici, agli assistenti alla comunicazione e ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado sulle tematiche della disabilità visiva, con particolare attenzione per la tiflodidattica, la tifloinformatica, il sistema di lettura e scrittura Braille, il materiale didattico specifico, l’autonomia personale e la pluridisabilità. 

Il nostro team di progettazione ha definito un percorso formativo ottimale di n. 104 ore, individuando i formatori tra il personale dell’Istituto dei Ciechi di Milano, tra docenti universitari e in altre organizzazioni con solide competenze nel settore.  

Il corso da titolo “Includere gli alunni con disabilità visiva a scuola: strategie e strumenti. Corso di aggiornamento per operatori tiflologici, assistenti alla comunicazione e docenti” si è svolto dal 7 luglio al 28 dicembre 2018, ha coinvolto due cooperative operanti sul territorio bresciano (La Rondine e Nuovo impegno, per un totale di circa 30 partecipanti) e si è articolato in sei aree tematiche:

1.       IL PERCORSO DI CRESCITA DEL BAMBINO CON DISABILITA’ VISIVA
2.       LA CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA
3.       IL CODICE BRAILLE E IL MATERIALE (TIFLO)DIDATTICO
4.       LA TECNOLOGIA ASSISTIVA A SUPPORTO DELL’INCLLUSIONE SCOLASTICA
5.       LA PLURIDISABILITA’ TRA EDUCAZIONE E RIABILITAZIONE
6.       L’AUTONOMIA E L’INDIPENDENZA

Il corso prevedeva l’approfondimento di argomenti legati alla minorazione visiva e mirava a fornire adeguati strumenti per accompagnare lo sviluppo cognitivo del bambino non vedente e ipovedente in ambito scolastico. Il corso è stato strutturato in lezioni frontali/interattive in aula e in laboratori pratici.

Considerata la qualità e la novità della proposta, riteniamo utile riportare in questa sede il programma integrale del corso:

Sabato 7 luglio (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Elementi di pedagogia speciale (Prof. Luigi D’Alonzo)
• Servizi a supporto dell’integrazione scolastica e il mondo dell’associazionismo (Sig. Nicola Stilla)

Giovedì 12 luglio (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Il percorso di crescita – affettivo, cognitivo, motorio - del bambino con disabilità visiva: problematiche e strategie educative; importanza e ruolo della tattilità nella costruzione della realtà e delle percezioni “altre” come canali di conoscenza del mondo  (Dott.ssa Paola Bonanomi)

Venerdì 13 luglio (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Ruolo della famiglia nel processo evolutivo e di inclusione del bambino con disabilità visiva e con gli operatori della “rete” (Dott. Paolo Colli)

Lunedì 3 settembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
(Giancarlo Abba)
• Perché un centro di consulenza (tiflo) pedagogica per la disabilità visiva?  (4 ore)
• Un modello possibile di servizio, dalla presa in carico al progetto di inclusione. Il bambino con disabilità visiva nella scuola di tutti: il servizio di consulenza dell’Istituto dei Ciechi di Milano (2 ore)

Martedì 4 settembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Metodologia e didattica per l’apprendimento del Codice Braille: formazione dei prerequisiti per l’utilizzo del punteruolo e della tavoletta braille;
• Presentazione ed utilizzo del materiale didattico specifico per i prerequisiti Braille (3 ore)
(Dott.ssa Paola Bonanomi)

Giovedì 6 settembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
•Tiflodidattica: ruolo e aspetti operativi (Prof. Giancarlo Abba)
•Il materiale didattico specifico a supporto dell’apprendimento (Dott.ssa Alessandra Massari)

Venerdì 7 settembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Gli strumenti tiflotecnici per il Codice Braille. Utilizzo della Dattilobraille e del Cubaritmo (ambito letterario e matematico
•Esercitazioni pratiche di lettura e scrittura Braille
(Dott.ssa Tiziana Angilletta)

Sabato 8 settembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Aspetti e problematiche psicologiche e pedagogiche dell’ipovisione: attività didattiche operative e strumenti per l’allievo ipovedente
• Metodologia per la trasposizione in rilievo delle illustrazioni relative alle discipline scolastiche
(Dott.ssa Paola Bonanomi)

Sabato 15 settembre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• Tecnologia assistiva nel processo di inclusione degli alunni con disabilità visiva
• Tiflo-informatica e software specifici per le diverse aree disciplinari
(Dott. Giambattista Rossi) 

Sabato 29 settembre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• Gestione dei libri di testo in .pdf e della matematica 
• Programma per la visualizzazione dei file in .pdf
(Dott. Federico Scarparo)

Sabato 13 ottobre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• Accessibilità e tecnologia mobile
(Dott. Fabrizio Sordi)

Sabato 27 ottobre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• Piattaforma e-learning; Tecnologia mobile (Dott. Fabrizio Sordi)
• Ruolo della tecnologia nel percorso di inclusione scolastica: riflessioni pedagogiche (Dott. Franco Lisi)

Sabato 10 novembre (6 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 16.00
• Disabilità complessa: quale intervento (tiflo)pedagogico (Dott.ssa Laura Pazetti)
• Fondamentali informazioni di oculistica: patologie più comuni e caratteristiche della funzione visiva (Dott.ssa Sara Pini)

Sabato 17 novembre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• L’intervento riabilitativo (Dott.ssa Patrizia Ceccarani)

Sabato 24 novembre (7 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00
• Intervento educativo e tiflologico: strategie e risorse
(Dott.ssa Valeria Tranfa e Dott.ssa Stefania Merlini)

Sabato 1 dicembre (4 ore)
Dalle ore 9.00 alle ore 13.00
• Autonomia e indipendenza
• Autonomia quotidiana e uso del bastone bianco
• Ruolo delle attività motorie/sportive per lo sviluppo e l’inclusione dell’alunno disabile visivo
(docente: Dott. Simone Morelli)

Dalle ore 13.00 alle ore 17.00
• “Dialogo nel Buio”






2017

Il 2017 è stato un anno caratterizzato da un’attività piuttosto fitta, spesa nei diversi settori di operatività del nostro istituto. Grazie ad un’organizzazione solida e rodata, i risultati ottenuti sono tati pienamente soddisfacenti.  L’attività ha coinvolto oltre sessanta collaboratori, professionisti nei settori della riabilitazione e della formazione: un dato che offre la dimensione della progettazione messa in campo. 

L’attività ha interessato principalmente due delle tre le macro-aree (ricerca, formazione e riabilitazione) che lo Statuto riconosce quali finalità del nostro ente, anche se amiamo collocare alcuni aspetti delle attività formative e riabilitative intraprese nell’area della ricerca, per il loro carattere innovativo e sperimentale.     

L’area nella quale l’attività si è investito maggiormente è stata come sempre quella della RIABILITAZIONE dei soggetti minorati della vista dalla prima infanzia all’età adolescenziale e del sostegno alle loro famiglie: nell'estate 2017 sono stati realizzati un campo estivo a sfondo educativo-riabilitativo per giovani minorati della vista dai 10 ai 18 anni circa, anche con disabilità aggiuntive, e un “Soggiorno estivo per famiglie” per le famiglie dei piccoli disabili visivi dagli 0 ai 6 anni di età; dal 2006, questi due progetti rappresentano una realtà consolidata ed apprezzata. 

Inoltre, anche nel 2017, è proseguita l’attività inerente il progetto “Intervento Precoce”, divenuta ormai costante per tutta la durata dell’anno, eccezion fatta per la pausa estiva. Intervento Precoce dal 2013 è attivo non solo presso la consueta sede di Brescia, ma anche sul territorio di Milano, grazie ad un accordo stipulato tra il nostro I.Ri.Fo.R., l’Istituto dei Ciechi di Milano, la Fondazione Arché e la Fondazione Villa Mirabello, la quale ha messo a disposizione i suoi prestigiosi spazi per ospitare l’iniziativa. Oggi Intervento Precoce è una realtà che offre servizi unici e qualificati ad oltre 60 famiglie lombarde e non solo, che ha incrociato l‘interesse di numerosi enti pubblici e privati operanti sul territorio, allacciando sinergie e collaborazioni.  

Nel corso del 2017, abbiamo inoltre deciso di inserirci nel programma regionale per la realizzazione degli interventi a favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di cui alla Delibera di Regione Lombardia n. 6674, attuativa della Legge 112/2016 “Dopo di Noi”.  Nell’autunno scorso, Il nostro I.Ri.Fo.R. si è occupato della presentazione, presso  le diverse amministrazioni locali, delle domande di accesso a “percorsi di accompagnamento all'autonomia" specifici per la disabilità visiva per una decina di utenti provenienti dal territorio lombardo.  Le domande sono state accettate e presto si entrerà nella fase operativa dei singoli progetti. Si tratta di un’opportunità significativa che ci permette di aprire un ulteriore ambito di operatività per il nostro I.Ri.Fo.R. legato alla realizzazione di percorsi riabilitativi regionali di Orientamento e Mobilità.  

Nell’ambito della FORMAZIONE, nel 2017 si è concluso il corso “Alunni e insegnanti: un percorso di formazione per favorire l’integrazione e l’apprendimento degli studenti con disabilità visiva nelle scuole del territorio pavese”, un’esperienza inedita di formazione/aggiornamento nell’ambito della tiflo-informatica rivolta contemporaneamente ai ragazzi ipo e non vedenti e ai loro insegnanti.   
Sempre nel corso dell’anno di riferimento, sono stati realizzati due percorsi di formazione dal carattere particolarmente innovativo: un corso di formazione e aggiornamento sull’utilizzo dell’I-phone e delle smartphone da parte delle persone ipo e non vedenti, e un corso di formazione-aggiornamento rivolto ai lavoratori non-vedenti (in particolare coloro che operano nella dimensione sanitaria, ovvero i masso-fisioterapisti) dal titolo “La via del benessere e della guarigione: stress, ansia e burn-out: conoscerli, riconoscerli e gestirli”. 

Infine, nell’ambito del sostegno alla genitorialità è stato realizzato un breve percorso di sostegno psicologico per n. 4 famiglie presso il territorio provinciale di Varese e Lecco; il progetto iniziale prevedeva la replica del medesimo modulo presso altre province, cosa che purtroppo, per ragioni organizzative, non è stato possibile realizzare nel corso dell’anno di riferimento. 

Prima di chiudere questa rapida introduzione all’attività svolta e lasciarvi al dettaglio delle singole iniziative, consentitemi di rivolgere un doveroso quanto sentito ringraziamento a tutti coloro hanno posto le basi perché si potesse operare con serenità, efficacia e professionalità: il Consiglio di Amministrazione Centrale dell'I.Ri.Fo.R., che come sempre ha creduto nelle attività che abbiamo messo in campo, e gli enti privati che hanno fornito un decisivo apporto, anche finanziario, alla realizzazione dei progetti: ricordiamo tra essi l’Associazione Nati Per Vivere (co-finanziatore del progetto Intervento Precoce), la Fondazione Arché, l'Istituto dei Ciechi di Milano e la Fondazione Villa Mirabello (partner nella realizzazione del servizio di intervento precoce a Milano) e tutti quei privati cittadini che hanno spontaneamente versato contributi ad I.Ri.Fo.R. Lombardia per sostenerne l’attività. 

Prezioso, infine, è stato il contributo del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C.I., il quale ha promosso anche nel 2017 l’iniziativa di raccolta fondi legata alla Lotteria di Primavera, espressamente finalizzata al sostegno delle attività riabilitative del nostro Istituto.


AREA RIABILITAZIONE
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1. Intervento precoce

a) L’edizione c/o la sede di Brescia

Un bambino con deficit visivo, spesso, presenta un globale ritardo nello sviluppo psicomotorio. Ciò è imputabile, solo in parte, alla specificità della minorazione visiva, dato che il ritardo può derivare dalla mancanza sia di mirati interventi educativi e riabilitativi che di un adeguato supporto alla famiglia del disabile visivo. L'intervento, precoce è attuato su bambini molto piccoli (0-6 anni) ed è stato condotto da operatori altamente specializzati in questo tipo di approccio, accompagna la famiglia in un percorso riabilitativo/formativo preziosissimo, dal quale dipende la crescita armoniosa e piena del bambino. 

Nell’edizione 2016-2017, il percorso ha coinvolto una sessantina di famiglie ed oggi prosegue ormai senza soluzione di continuità, con la sola pausa estiva trimestrale, coprendo ormai l’intero anno scolastico. Il ciclo attualmente in corso è stato avviato nell’ottobre 2017 e si concluderà a metà giugno 2018, si assesta sulla consueta partecipazione di una cinquantina di famiglie con bambini disabili visivi dagli 0 ai 6 anni provenienti da diverse province lombarde. 

Le caratteristiche dell’Intervento Precoce sono le medesime del passato: attraverso interventi riabilitativi individuali che tengano conto del grado di sviluppo, delle caratteristiche personali e delle peculiarità ambientali in cui il bambino vive, il progetto si pone l'obiettivo di monitorare e catalizzare lo sviluppo relazionale, ludico, cognitivo, motorio ed eventualmente visivo dei piccoli, affiancando le famiglie in questa delicata fase della crescita.

Le attività proposte sono:
* stimolazione basale
* stimolazioni visive
* gioco
* autonomia personale
* pre-orientamento&mobilità
* consulenza fisioterapica specialistica
* logopedia per problemi di disfagia
* logopedia per problemi di linguaggio
* musicoterapia

Filo conduttore dell'attività resta il gioco: la miglior proposta che si possa fare al bambino perché è parte essenziale del suo approccio alla realtà. L'operatore concorda, insieme alla famiglia, un piano di intervento per lavorare prioritariamente su alcune aree e contenuti particolarmente deficitari e/o di primaria importanza per il piccolo. Inoltre, la presenza fisica dei genitori durante le sedute, garantisce alle famiglie un'informazione e una formazione in tempo reale sulle strategie più mirate per stimolare, potenziare e migliorare le abilità del bambino.

Le sedute, sempre in accordo con le famiglie, sono aperte anche ad altri operatori direttamente coinvolti nell'educazione del piccolo (fisioterapisti, insegnanti, educatori, ecc...) così da potenziare e incrementare la rete di risorse intorno al bambino, così importanti per il suo sviluppo armonico, e così da offrire un supporto coerente e globale alle famiglie stesse.

b) L’edizione c/o la sede di Milano

Dal mese di novembre 2013, è attivo il servizio di Intervento precoce presso gli spazi della Fondazione Villa Mirabello o.n.l.u.s., in collaborazione con la Fondazione di Volontariato Arché o.n.l.u.s. e l’Istituto dei Ciechi di Milano per portare l’esperienza del progetto Intervento precoce anche sul territorio di Milano. 

Attualmente in corso, il progetto propone alle famiglie un percorso nel quale accanto alle attività proposte dal nostro I.Ri.Fo.R. (stimolazione basale, psicomotricità, gioco e fisioterapia) è presente un supporto di carattere psicologico a cura della Fondazione Arché onlus e una consulenza tiflo-pedagogica e tiflodidattica a cura dell’istituto dei Ciechi di Milano.   

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2. Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (per ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive)

Il campo estivo ha cercato di offrire ai ragazzi disabili visivi adolescenti un'opportunità di vacanza al di fuori del contesto familiare, con lo scopo di favorire il contatto tra coetanei e lo sviluppo di autonome capacità sociali. Anche in questo caso, i ragazzi sono stati seguiti da un team di educatori ed istruttori di orientamento e mobilità ed autonomia personale. Il percorso si è svolto dal 24 luglio al 7 agosto 2017 presso Villa Sant’Ignazio a Duna Verde di Caorle (VE) e ha visto la partecipazione di 17 ragazzi/e. 

Dopo tanti anni di esperienza nell’abituale programmazione riabilitativa estiva dell’I.Ri.Fo.R. lombardo, abbiamo ritenuto opportuno rinnovare i contenuti del consueto progetto di campo estivo rivolto alle ragazze e ai ragazzi adolescenti. Una decisione dovuta non solo al desiderio spontaneo di rinnovarsi e di sperimentare nuove possibilità nell’ambito di questa tipologia di iniziative, ma anche per il fatto che parte dell’utenza nonché parte del team di operatori, di anno in anno, tornano a prendere parte al progetto; abbiamo ritenuto quindi importante proporre attività, esperienze e soluzioni riabilitative, anche con valenza sperimetale, che risultassero nuove e stimolanti, per tutti gli attori in campo. Inoltre, è sempre più pressante l’esigenza di fornire proposte di tipo riabilitativo, socializzante e ludico che siano centrate per l’utenza dei soggetti con minorazioni aggiuntive.

Queste le attività proposte:

Idrostimolazione  
Laboratorio di subacquea 
Musicoterapia
Orientamento/mobilità e Autonomia Personale

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3. Soggiorno estivo per famiglie

A Duna Verde di Caorle (VE), dal 15 al 25 luglio 2017, presso l'ormai collaudata “Casa vacanze Villa S. Ignazio”, si è riconfermato il successo del Soggiorno per Famiglie, il laboratorio estivo di intervento precoce. L'idea nacque nel 2006 e, da allora, ogni estate ha trovato realizzazione, per dare la possibilità di concentrare, in un'esperienza di tipo residenziale, opportunità di riabilitazione, confronto e socializzazione
tra operatori specializzati e le famiglie dei piccoli con disabilità visiva in età prescolare; trovare spunti, consigli e conoscenze specifiche per affrontare la realtà del deficit visivo e/o la pluridisabilità dei loro piccoli. Organizzazione, principi e obiettivi di fondo sono rimasti gli stessi di sempre, sull’onda dell’efficaci e dell’entusiasmo saggiati nelle precedenti edizioni dell’iniziativa.

Il numero complessivo delle famiglie partecipanti si è confermato pari a 17 come nelle ultimissime edizioni: una ha partecipato per la prima volta, mentre i piccoli seguiti sono stati 18 essendo presente una coppia di gemelli. I dieci giorni residenziali hanno consentito, ancora una volta, di sfruttare i numerosissimi vantaggi e le preziose opportunità che tale formula consente potendo dedicare anche una mezza giornata di attenzione al gruppo dei fratelli e delle sorelle.

Quest'anno erano nuovamente presenti tutte le attività previste nella precedente edizione, ossia dieci attività di cui una specifica riservata ai genitori. Come sempre, si è tenuto a rispettare la parità di ore complessive individuali all'interno della quale ogni bimbo ha avuto un monte ore “soggettivo” per ciascuna singola attività, in rispetto delle sue necessità e del suo percorso individuale.

Nell’arco dell'esperienza, quindi, i genitori hanno avuto modo di conoscere e/o approfondire tematiche legate alle seguenti attività:

Fisioterapia
Stimolazione & gioco basale
Neuro-psicomotricità
Stimolazioni visive
Musicoterapia
Psicomotricità
Pre-Orientamento Mobilità & Autonomia Personale (O.M. & A.P.)
Idroterapia
Logopedia-disfagia con consulenze sul linguaggio
Massaggio individuale per i genitori con la possibilità di scegliere tra massaggio linfodrenante, sportivo, connettivale o riflessologia plantare. 

L'attività di massaggi viene proposta ai genitori con l'obiettivo di creare una parentesi di relax, di percezione e riscoperta della consapevolezza corporea e di riequilibrio fisico ed emotivo. Con il massaggio è infatti possibile far scoprire o riscoprire sensazioni, stimolare la produzione di endorfine con ricaduta positiva sull’umore, migliorare la circolazione e quindi predisporre il corpo (e tutta la persona) al benessere. Facile intuire come genitori più rilassati affiancheranno bimbi più tranquilli.
Riconfermate, come sempre, la formula e la filosofia di fondo che caratterizzano il Progetto annuale e/o l'esperienza estiva, che consiste ne:

• la partecipazione diretta dei genitori nelle attività, così da avere uno scambio in tempo reale di informazioni, consigli, proposte; le famiglie osservano inoltre l’utilizzo di strumenti riabilitativi per saggiarne in concreto le modalità di utilizzo, ricevendo risposte a dubbi sull'immediato o sul futuro. Inoltre, questa modalità consente di valutare le risposte dei propri piccoli in “corso d'opera” e confrontarsi subito con l'operatore di riferimento;

• offrire anche momenti informali di socializzazione e confronto tra tutti i partecipanti (famiglie, fratelli e sorelle, operatori, organizzatori, animatori) come ulteriore incentivo allo scambio di esperienze, all'aprirsi, al prendere coscienza del prezioso clima che si è andato a creare nel corso di questi anni;

• approfittare, quando e nella misura possibile, degli aspetti favorevoli della residenzialità per offrire compresenze di n. 2 operatori con piccoli gruppi di bambini o coppie (in particolare nella musicoterapia).

La validità della proposta di tipo residenziale ha nuovamente permesso di:

fornire la massima disponibilità di tempo da parte di tutti i partecipanti riducendo al minimo i tempi di trasferta;

fornire una valida occasione per un confronto personale tra le famiglie stesse che si sono trovate a convivere i momenti della quotidianità;

fornire ai bambini, grandi e/o piccoli che fossero, un momento di socializzazione “tra pari” spesso difficile da organizzare, ma fondamentale per il giusto sviluppo psico-fisico e personale che la loro età prevede;

ottimizzare la pianificazione oraria per venire incontro agli imprevisti quotidiani o alle esigenze specifiche delle varie attività (per es. l'osservazione ai pasti della logopedia-disfagia) 

Inoltre: dar modo anche ai fratellini e alle sorelline di condividere un’esperienze “familiare” sia per alcuni dei suoi aspetti riabilitativi (osservare le attività, prendere visione del materiale proposto, conoscere i terapisti) sia per quelli più di svago (animazione specifica per loro, momenti collettivi, etc…), con i propri familiari, ma anche potendosi confrontare con altri bambini che come loro vivono l’esperienza di essere fratelli/sorelle di piccoli con disabilità visiva: esperienza assai utile in quanto (se pur non sempre si è portati a pensarci, dato che il bimbo in difficoltà cattura tutta la nostra attenzione) anche gli altri piccoli componenti del nucleo familiare risentono della particolare situazione con cui si trovano a convivere.

Anche quest'anno, a tal proposito, si è organizzata un’attività collettiva specifica per fratelli/sorelle: un paio d’ore di attività a metà soggiorno, sono state dedicate a loro, con la collaborazione di tutti gli operatori presenti. La proposta ha previsto la suddivisione dei fratelli in due gruppi, uno dei “piccoli” e uno dei “grandi”: i primi sono stati coinvolti in percorsi e giochi basali nonché in una breve esperienza con la musicoterapia, mentre i più grandi, in simulazione bendata, sono stati accompagnati in un percorso dove a ciascuna tappa corrispondeva una diversa proposta (es. laboratorio sulla motricità, incontro con la musicoterapia, tavolo degli assaggi in autonomia, laboratorio con materiale tiflodidattico, percorso alla spiaggia per costruire castelli di sabbia in piccoli gruppi). Tutto, come si accennava, in simulazione bendata così da poter annullare temporaneamente la “distrazione” visiva e concentrarsi unicamente sulle sensazioni, emozioni e informazioni ricevute dagli altri sensi. La curiosità e partecipazione di tutti sono state come sempre piene e coinvolgenti a conferma dell'efficacia della proposta: un appuntamento che i fratelli e le sorelle attendono ogni anno! Il prezioso operato dell'animazione ha garantito come sempre una buona integrazione tra tutte le famiglie favorendo anche la serena partecipazione alle varie attività. Una sola era la famiglia del tutto nuova all'esperienza, ma è subito stata accolta come in un gruppo parentale.

Come nelle edizioni precedenti, grazie al “trasloco” da Brescia di tutto il materiale che viene abitualmente utilizzato nell’ambito del Servizio di Intervento Precoce, è stato possibile utilizzare strumenti e modalità più appropriati per ciascun bambino; sono stati forniti alle famiglie consigli su come proseguire a casa il sostegno più opportuno, si sono cercate insieme le risposte alle domande più urgenti e si è rinsaldato un rapporto tra genitori & genitori, tra genitori & operatori nonché tra operatori & operatori che proseguirà sicuramente anche nel corso dei prossimi mesi, così che quanto raggiunto nel corso del Progetto estivo in oggetto non sfumi, ma continui a generare spunti, motivazione e supporto: le azioni svolte che rimangono fini a se stesse, o legate al luogo in cui sono state presentate, poco contano. Se invece ciò che si apprende può essere trasferito nella dimensione casalinga e quotidiana, allora possiamo dire di aver fatto della “buona terapia”. Ecco quindi che, seppur il Progetto duri una manciata di giorni, gli effetti si riverberano per l’intero corso dell’anno.

Per i “grandicelli” è stata occasione di una full immersion intensiva, per rinforzare le conquiste fatte e introdurne di nuove; per i più piccini è stato invece una vetrina sulle possibilità da intraprendere e una carica di energia positiva. L’aspetto “socializzante” del campo per famiglie, apparentemente legato unicamente al momento dell'animazione, è in realtà una conseguenza di un clima creato da tutti gli organizzatori/referenti presenti, dagli operatori e – non ultime - dalle famiglie stesse, soprattutto “veterane”; la nostra formula mette in gioco, in una modalità attiva e proficua, TUTTI i partecipanti (al di là del ruolo che essi ricoprono “ufficialmente”), facendo emergere potenzialità ed opportunità (difficili da tradurre in parole quando ogni anno ci apprestiamo alla stesura del nuovo progetto del Soggiorno Estivo!). Spesso si sottovaluta l’aspetto conviviale ed emotivo di alcune esperienze, soprattutto in un campo delicato come quello della riabilitazione delle persone disabilità, laddove per giunta emerge il tema delicatissimo del rapporto tra genitore e figlio: la nuvola di positività, fiducia e leggerezza nella quale si muovono i protagonisti di questi dieci giorni di soggiorno estivo, è il cuore, la linfa vitale di un’attività che ogni volta supera le aspettative dettate dalla nostra “razionalità” scientifica e dalla nostra esperienza professionale. E questo ci riempie di entusiasmo per l’attività che affronteremo nel resto dell’anno nell’ambito del servizio di intervento precoce, nella convinzione incrollabile che la cura, il rispetto, l’ascolto ed il sostegno alle famiglie resta un cardine fondamentale attorno al quale ruota il benessere dei piccoli; una famiglia serena, forte e consapevole è la condizione del loro diventare, un giorno, adulti altrettanto forti e sereni, capaci di dare e fare tutto quanto le potenzialità e le abilità di ciascuno permetteranno di dare e fare, conoscendo se stessi e aprendosi alla conoscenza dell’altro.

La citazione iniziale parla dell'insufficienza di un volere e di un sapere isolati rispetto al fare. Penso che questo Progetto rappresenti un esempio in tal senso, a partire dall’operato dell’Ente che lo promuove e che da sempre, nonostante le avversità economiche, si impegna perché venga realizzato mantenendo (molto importante!) immutati gli standard qualitativi; poi c’è l'equipe di professionisti che, con spirito pratico e “operativo” appunto, riesce a sfruttare al meglio le tempistiche dell'esperienza (senza perdersi in chiacchiere!); e infine un gruppo di famiglie che hanno scelto di “agire”, un gruppo che si sente “a casa” e accoglie i nuovi arrivati con uno spirito fondato sulla fiducia reciproca. E i bimbi? Beh, quelli di voglia di fare spesso ne hanno fin troppa! La loro curiosità, tipica dell'infanzia, li accompagna con naturalezza in un attività che loro interpretano come ludica, ma che nasconde ingredienti preziosi per il loro futuro. Insomma, dieci giorni all'insegna del fare e dell'applicare. 

Un'ultima costante della nostra esperienza estiva sono da sempre zanzare ed afa, ma nemmeno il connubio di queste avversità ha mai smorzato l’entusiasmo. Anche l'edizione 2017 si chiude quindi con soddisfazione plenaria per l'esserci stati, per l'averla vissuta, per poterla condividere e …per volerla ripetere!


AREA FORMAZIONE
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a) Corso “Uso dell’I-Phone”

Il percorso formativo regionale dell’I.Ri.Fo.R. della Lombardia sull’utilizzo di I-phone e smartphone ha preso avvio il 21 gennaio 2017 e si è concluso il 27 maggio 2017 a Varese. Il progetto è stato realizzato in n. 4 sedi (Milano, Lecco, Lodi e Varese) coinvolgendo i soci di n. 8 province (Milano, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Varese). Il corso è stato così articolato:

21 gennaio 2017: n. 8 ore di formazione a Milano [ambiente IOS] per n. 11 partecipanti
25 febbraio 2017: n. 8 ore di formazione a Lecco [ambiente IOS] per n. 6 partecipanti 
18 marzo 2017: n. 8 ore di formazione a Lodi [ambiente IOS] per n. 6 partecipanti
1 aprile 2017: n. 8 ore di formazione a Milano [ambiente Android] per n. 8 partecipanti
27 maggio 2017: n. 8 ore di formazione a Varese [ambiente Android] per n. 3 partecipanti

Contrariamente a quanto programmato, non è stato possibile realizzare il percorso formativo IOS/Android presso la sede di Brescia per insufficienza di richieste di partecipazione; per analoghi motivi non si è ritenuto di procedere alla realizzazione della giornata di corso in ambiente Android presso la sede di Lodi. 
Il percorso formativo ha coinvolto un totale di n. 34 soci per una durata complessiva di n. 40 ore, a cura del personale del Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano; i docenti sono stati:

Ivana CAVALLINI 
Francesco CUSATI
Antonio PARISCENTI
Alberto PIOVANI
  
L’equipe si è organizzata in modo tale da garantire almeno un formatore per ogni tre partecipanti, in modo da interpretare le eterogenee necessità dei formandi; la scelta è stata infatti quella di calibrare gli argomenti e le modalità di formazione sulla base delle specifiche esigenze in campo; a tale scopo, i partecipanti sono stati preventivamente intervistati circa il proprio grado di preparazione e le proprie aspettative circa il corso.  

I corsi relativi all’ambiente IOS sono stati ampiamente apprezzati dai partecipanti che nella maggioranza dei casi hanno manifestato il desiderio di replicare l’esperienza; la suddivisione della classe in sottogruppi d n. 2-3 discenti con un rapporto  di 1:2 o 1:3 con il formatore hanno garantito un approccio personalizzato e piena soddisfazione delle specifiche necessità del partecipante.

Nel caso dei corsi relativi all’ambiente Android, ci si è dovuti invece confrontare con due criticità: la prima, prevedibilmente, è stata legata alla difficoltà di reperire non solo i partecipanti, ma anche i formatori, a causa della minore diffusione degli smartphone tra i nostri soci; in secondo luogo, l’eterogeneità dei diversi device e applicazioni ha reso meno fluido ed appagante l’iter di formazione. 

b) Consulenze psicologiche per il sostegno alla genitorialità

La presa in carico delle famiglie con un figlio disabile è un processo delicato e costante che ha bisogno, sin dall’inizio, di avviarsi in maniera adeguata, attivando appropriate azioni educative. Promuovere un efficace supporto alle famiglie in situazione di vulnerabilità – relativa alla nascita di un figlio disabile – significa trasmettere buone pratiche attraverso cui accompagnare l’intera famiglia durante un percorso nel tempo, delineando un progetto di vita globale.

Il nostro I.Ri.Fo.R. ha partecipato al bando emanato dalla Sede Centrale finalizzato alla messa a punto di percorsi di sostegno psicologico indirizzati alle famiglie con bambini/ragazzi ipo e non vedenti. Nel corso del 2017 è stato possibile realizzare solo parte del progetto iniziale, ovvero un solo ciclo di incontri presso la sede provinciale di Varese. Quest’ultimo si è regolarmente svolto secondo il programma (n. 2 incontri con le tiflologhe dell’Istituto dei Ciechi  di Milano, n. 1 incontro con la psicologa e n. 1 incontro con un’oculista) e ha coinvolto n.4 famiglie provenienti dal territorio di Varese e Lecco.     

c) Corso “La via del benessere e della guarigione:  stress, ansia e burn-out: conoscerli, riconoscerli e gestirli”

Il corso  formativo “LA VIA DEL BENESSERE E DELLA GUARIGIONE”: stress, ansia e burn-out: conoscerli, riconoscerli e gestirli”, si è svolto – presso la sede del consiglio regionale U.I.C.I. della Lombardia,  nei week-end del 27-29 ottobre 2017 e del 24-26 novembre 2017, per una durata complessiva di n. 40 ore. La partecipazione è stata di n. 18 persone. 

Promosso dalla coordinatrice regionale della commissione masso e fisioterapisti Mirella Gavioli, il percorso si rivolgeva a tutti i lavoratori ipo e non vedenti che volessero  trarre importanti spunti per la gestione degli stati d’ansia e di stress, nonché del Burn Out, sfruttando, tra gli altri, gli effetti benefici  della risataterapia – gelotologia, le tecniche di respirazione, le tecniche di rilassamento, l’efficacia terapeutica dell’ottimismo e del pensiero positivo e della significativa influenza che questo determina nelle cellule umane; è stata inoltre prevista una parte dedicata alle ultime ricerche neuro-scientifiche relative all’importanza del nostro intestino, considerato  come secondo cervello, e sull’importanza del prenderci cura della sua salute.

Il corso, attraverso metodologie innovative basate su respiro, suoni, movimenti, tecniche mentali, tecniche di counceling tecniche di coaching, tecniche psicologiche,tecniche di pensiero positivo,  e applicazione delle nuove scoperte delle neuroscienze aveva la finalità di favorire nella persona il recupero di uno stato di benessere; l’assunto di partenza è: un operatore stressato non è in grado di svolgere al meglio le sue funzioni e un paziente stressato non è in grado di procedere verso la guarigione e miglioramento della patologia.

Nel corso dell'evento formativo si sono acquisiti metodi semplici ed efficaci finalizzati alla presa di coscienza di convinzioni, atteggiamenti e abitudini che influenzano il diverso modo di vivere e di reagire ai problemi, nonché tecniche per favorire il processo di guarigione del paziente e di mantenimento delle abilità professionali dell’operatore sanitario.


2016


Area Riabilitazione:

Intervento Precoce Precoce [ottobre 2015 - giugno 2016, in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere" c/o la sede di Brescia ed in collaborazione con la Fondazione di Volontariato Arché o.n.l.u.s. e e l’Istituto dei Ciechi di Milano c/o la sede di Milano] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva)

Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive) [24 luglio - 7 agosto]

Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [11 - 21 luglio 2015 c/o Caorle, Venezia]

Area Formazione:

Corso “Alunni ed insegnanti: un percorso parallelo per favorire l’integrazione e l’apprendimento degli studenti con disabilità visiva nelle scuole del territorio pavese”



2015

Area Riabilitazione:

Intervento Precoce Precoce [ottobre 2014 - giugno 2015, in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere" c/o la sede di Brescia ed in collaborazione con la Fondazione di Volontariato Arché o.n.l.u.s. e e l’Istituto dei Ciechi di Milano c/o la sede di Milano] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva)

Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive) [26 luglio - 9 agosto]

Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [15 - 25 luglio 2015 c/o Caorle, Venezia]

Area formazione:

Corso di Medicina Ortopedica Cyriax [2 ottobre 2015 - 14 febbraio 2016]

Corso di "Formazione base per l'insegnamento ai disabili visivi" [aprile - maggio 2015 c/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti]

Area Ricerca:


Progetto Open-White [ottobre 2014 - ottobre 2015]



2014

Area Riabilitazione:

Intervento Precoce Precoce [ottobre 2013 - giugno 2014, in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere" c/o la sede di Brescia ed in collaborazione con la Fondazione di Volontariato Arché o.n.l.u.s. e e l’Istituto dei Ciechi di Milano c/o la sede di Milano] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva).

Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive) [27 luglio - 10 agosto]

Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [13 - 23 luglio 2014 c/o Caorle, Venezia]

Area formazione:

Corso di Medicina Ortopedica Cyriax

Seminario “Il bambino sordo-cieco” (organizzato da I.Ri.Fo.R. in collaborazione con l’U.O. di Audiologia e Foniatria degli Ospedali Civili di Brescia) [si è svolto a Brescia tra il 3 ottobre e il 17 novembre 2014]

Area Ricerca:

* Progetto Open-White [avviato nell'ottobre 2014 c/o l’Istituto Varalli di Milano]



2013

Area Riabilitazione:

Intervento Precoce Precoce [ottobre 2012 - giugno 2013, in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere" c/o la sede di Brescia ed in collaborazione con la Fondazione di Volontariato Arché o.n.l.u.s. e e l’Istituto dei Ciechi di Milano c/o la sede di Milano] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva).

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive) [27 luglio - 10 agosto]

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [13 - 23 luglio 2013 c/o Caorle, Venezia]

Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi dai 10 ai 18 anni anche con disabilità aggiuntive) [27 luglio - 10 agosto]

Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [13 - 23 luglio 2013 c/o Caorle, Venezia]

Area Formazione:

* Corso di Medicina Ortopedica Cyriax

* Seminario “Dalla pelle a cuore: Cecità ed ipovisione: sessualità, affettività, diritti e amore. Come passare dagli stereotipi e tabù ad una cultura di condivisione?” [Brescia, 16 - 17 novembre 2013]

* Corso di aggiornamento per insegnati “Conoscenze e competenze per l’autonomia” [ottobre - dicembre 2013 c/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti]



2012 

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2011 - giugno 2012, in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere"] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva).

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-23 anni) [23 giugno - 21 luglio]

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [15 - 25 luglio 2012 c/o Caorle, Venezia].

Area Formazione:

* Seminario “Intervento precoce: una risposta concreta all’incontro con la disabilità visiva in età evolutiva” [Brescia, 27 ottobre 2012] 

* Corso di elasto-compressione linfologica per fisioterapisti ipo e non vedenti [Milano, 26 maggio 2012 c/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti]


2011

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2010 - giugno 2011 in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere"] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva).

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-23 anni) [23 agosto - 4 settembre 2011 c/o Caorle, Venezia]. Realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [16 - 26 luglio 2011 c/o Caorle, Venezia].

Area Formazione:

* Corso di formazione in Linfodrenaggio Manuale (rivolto a fisioterapisti ipo e non vedenti) [Gennaio - giugno 2011 c/o Istituto Piero Redaelli, Vimodrone, Milano]


2010

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2009 - giugno 2010 in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere"] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva). 

* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [20 giugno - 3 luglio 2010 c/o Caorle, Venezia].

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-23 anni) [4 -17 luglio 2010 c/o Caorle, Venezia].

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [17 - 27 luglio 2010 c/o Caorle, Venezia].

Area Formazione:

* Seminario “La valutazione della minorazione visiva: metodiche, strumenti e procedure” (rivolto al personale oculistico ed ortottico e ai medici legali, con lo scopo di rendere il più precise e spendibili le certificazioni prodotte dagli specialisti) [26 febbraio 2010 c/o Almo Collegio Borromeo, Pavia].

* Progetto Formativo Giovani Disabili Visivi (Corso di formazione rivolto ai giovani minorati della vista che operano nell’ambito dell’attività associativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) [c/o Istituto dei Ciechi, Milano]

* Corso di formazione/aggiornamento “Tecnologie assistive per disabili visivi" (Percorso formativo per docenti/insegnanti di sostegno del territorio lombardo sulle tecnologie assistive per i disabili visivi e la loro applicazione alla didattica) [2 moduli della durata di 40 ore ciascuno c/o Istituto dei Ciechi di Milano e Sezione Provinciale U.I.C.I. di Brescia]. 


 2009

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2008- giugno 2009 in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere"] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva). 

* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [17 - 25 giugno 2009 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-23 anni) [27 giugno - 10 luglio 2009 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [15 - 25 luglio 2009 c/o Caorle, Venezia].

* Progetto Formativo Giovani Disabili Visivi (Corso di formazione rivolto ai giovani minorati della vista che operano nell’ambito dell’attività associativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) [c/o Istituto dei Ciechi, Milano].


2008

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2007 - giugno 2008 in collaborazione con l'Associazione "Nati Per Vivere"] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva). 

 * Soggiorno estivo per disabili visivi adulti (Soggiorno estivo riabilitativo rivolto a persone che hanno perso la vista in età adulta) [8 - 17 giugno 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [17 - 25 giugno 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-18 anni) [27 giugno - 10 luglio 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo per giovani minorati della vista (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 18 ai 23 anni) [4 - 13 luglio 2008 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

Area Formazione:

* Seminario “Perimetria e medicina legale” (rivolto al personale oculistico ed ortottico e ai medici legali, con lo scopo di rendere il più precise e spendibili le certificazioni prodotte dagli specialisti) [26 settembre 2008 c/o Università degli Studi di Brescia, Brescia].


2007

Area Riabilitazione:

* Intervento Precoce [ottobre 2006 - giugno 2007] (servizio riabilitativo rivolto alle famiglie con bambini e bambine in età pre-scolare con disabilità visiva). 

 * Soggiorno estivo per disabili visivi adulti (Soggiorno estivo riabilitativo rivolto a persone che hanno perso la vista in età adulta) [8 - 17 giugno 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [18 - 25 giugno 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-18 anni) [24 giugno - 7  luglio 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo per giovani minorati della vista (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 18 ai 23 anni) [7 - 14 luglio 2007 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [14 - 21 luglio 2007 c/o Caorle, Venezia]. 

Area Formazione:

* Seminario "Il difficile mestiere di genitore" (Seminario formativo-riabilitativo per famiglie con bambini disabili visivi da 0 a 10 anni) [12-14 ottobre 2007 c/o Salice Terme, Pavia].


2006

Area Riabilitazione:


* Soggiorno marino per disabili visivi con handicap aggiuntivi (Campo estivo riabilitativo rivolto a giovani con plurihandicap) [17 - 24 giugno 2006 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Campo estivo educativo e riabilitativo di Orientamento / Mobilità e Autonomia Personale (campo estivo riabilitativo rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità visiva dai 10-18 anni) [25 giugno - 8  luglio 2006 c/o Rivazzurra di Rimini, Rimini].

* Soggiorno Estivo per Famiglie (soggiorno formativo-riabilitativo rivolto a famiglie con bambini disabili visivi in età prescolare) [30 luglio - 6 agosto 2006 c/o Caorle, Venezia].

Area Formazione:

* Corso di formazione/aggiornamento “Per un'integrazione di qualità" (Percorso formativo per docenti/insegnanti di sostegno del territorio lombardo sulle tecnologie assistive per i disabili visivi e la loro applicazione alla didattica) [Ottobre 2006 - Marzo 2007 c/o Monza, Milano, Abbiategrasso, Melegnano]. 

* Corso di formazione/aggiornamento rivolto al personale dipendente delle strutture dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia [Settembre - Dicembre 2006 c/o Istituto dei Ciechi di Milano, Milano].